POVERO CUCCIOLO O SENTIMENTO POVERO?
E’stata approvata la legge sul maltrattamento degli animali. O meglio sui “delitti contro il sentimento per gli animali”. Ma che cosa è successo esattamente? Cos’è il “sentimento per gli animali”? E chi tutela gli animali dal nostro sentimento, quando questo è l’indifferenza?
di Daniel Tarozzi
Verrà un tempo, diceva Leonardo, in cui l’uccisione di un animale verrà considerata alla stessa stregua dell’uccisione di un uomo. Ne è passato di tempo, da quando l’antesignano degli animalisti lanciò la sua profezia. Eppure, in questi secoli, gli animali hanno continuato a essere sfruttati, seviziati, torturati, abbandonati.

L’ 8 luglio è stata approvata in via definitiva la nuova legge dello Stato che introduce nel codice penale i “delitti contro il sentimento per gli animali”.
I mass media hanno dato molto risalto all’approvazione di questa legge, presentata come una sacrosanta soluzione al problema degli abbandoni dei cani che caratterizza ogni estate. Tutti i principali telegiornali hanno sottolineato l’introduzione di una pena che può arrivare fino ad un anno di carcere per chi abbandona il proprio cane. Cuccioli di cani e di gatti gioiosi hanno allietato le nostre cene estive.

Dunque tutto a posto.
Eppure…
Eppure, le associazioni animaliste che hanno lottato a lungo per l’introduzione di questa legge gridano allo scandalo.
I soliti fanatici?
Eppure, i verdi, teoricamente vicini alla difesa dei diritti degli animali, hanno votato contro la legge. Solita opposizione strumentale?
Noi, prima di andare a festeggiare in un parco con i nostri compagni animali, abbiamo deciso di scorrere il testo della legge.
Dobbiamo dire che già il titolo, che a una prima lettura ci aveva lasciato perplessi, col passare del tempo ci risultava sempre più sgradevole.
“Delitti contro i sentimenti per gli animali”.

Ammettiamo la nostra ignoranza in fatto di giurisprudenza, ma a noi, sembrava più corretto dire: delitti contro i diritti degli animali.
Semplice “burocratese”?
Abbiamo contattato un esperto che ci ha spiegato che no, non si tratta di burocratese, bensì di una precisa scelta del legislatore.
In pratica, il procedimento penale scatta perché si offende il sentimento delle persone per gli animali, e non perché si fa soffrire una creatura vivente. Alla creatura stessa, di per sé, non è riconosciuta una tutela diretta. Insomma, la protezione degli animali è equiparata a quella del comune senso del pudore…



Ma non fermiamoci troppo sulla forma e andiamo a vedere la sostanza. Subito notiamo delle note decisamente positive: per la prima volta vengono colpiti gli organizzatori di combattimenti clandestini che adesso rischiano fino a tre anni di carcere e a 160 mila euro di multa.
La cosa non ci può far che piacere.
Andiamo avanti.
Chi uccide, maltratta o abbandona animali può essere arrestato. Ci sono 5 anni di tempo per celebrare il processo (la vecchia legge ne prevedeva solo due, con il risultato che spesso i reati cadevano in prescrizione). Viene punito anche chi addestra o alleva animali per questo scopo.

Ma gli oppositori della legge, sottolineano la gravità delle eccezioni previste. Prima di tutto, dal testo sono esclusi caccia, pesca, giardini zoologici, spettacoli circensi e sperimentazione animale.
Con tanti saluti al sentimento per gli animali.
A meno che non si sia scoperto che in questi casi l’umano sentimento è decisamente più debole. Per la sperimentazione animale è introdotta l’anestesia obbligatoria.
Tortura sì, ma nel sonno per favore!
A questo punto, molti staranno pensando che la vivisezione e la sperimentazione sugli animali servono a salvare molte vite umane. Prima di scatenare discussioni senza fine sottolineiamo che, se in alcuni casi la sperimentazione è a fine medico, in moltissimi altri è per testare cosmetici o altri prodotti di scarso valore etico.

Altra eccezione: le antiche tradizioni. Le regioni, in pratica, possono chiedere che non venga applicata questa legge agli animali maltrattati o anche uccisi durante qualche manifestazione storica. Il verde Boco afferma provocatoriamente: “è come se si dicesse che lo stupro è vietato ma non nelle feste carnevalesche. Ora una regione che ha subito una dominazione spagnola, potrebbe reintrodurre la Corrida”.

Danilo Mainardi, dalle righe del Corriere, ci ricorda che “l’atteggiamento rispettoso verso le altre specie non lo si raggiunge solo con la punizione e la coercizione”.
Occorre “un’educazione che solo le famiglie e la scuola possono e devono offrire”, aggiunge, in modo che i delitti verso gli animali siano evitati per coscienza e non solo per paura di una misura coercitiva.

In effetti, i nostri governanti sembrano pensarla diversamente. Quasi un anno fa veniva approvata l’ordinanza Sirchia. Ve la ricordate? Era la legge che introduceva guinzaglio e museruola obbligatori per chi porta a spasso i cani. Che fine ha fatto? Dopo un anno di silenzio, è stata "aggiornata". Il numero di razze ritenute pericolose (quasi 100 l'anno scorso!!) è stato drasticamente ridimensionato. Dopo polemiche varie, insomma, un po' di buon senso ha avuto la meglio. Ma sempre in un contesto confuso e precario. Quest’anno è la volta della legge sui “delitti contro il sentimento per gli animali”. Ma quando verrà il tempo in cui un animale verrà considerato se non alla stregua di un uomo, almeno alla stregua di un essere vivente? E se Leonardo questa volta si fosse sbagliato?



(13/08/2004)