IL TEMPO IN POESIA
Alcune poesie di Emily Dickinson
di Redazione
Se tu dovessi venire in autunno
mi leverei di torno l’estate
con un gesto stizzito e un sorrisetto,
come fa la massaia con la mosca.

Se entro un anno potessi rivederti,
avvolgerei in gomitoli i mesi,
per poi metterli in cassetti separati
per paura che i numeri si mescolino.

Se mancassero ancora alcuni secoli,
li conterei ad uno ad uno sulla mano
sottraendo, finché non mi cadessero
le dita nella Terra di Van Dieman.

Se fossi certa che, finita questa vita,
io e te vivremo ancora-
come una buccia la butterei lontano-
e accetterei l’eternità all’istante.

Ma ora, incerta della dimensione
di questa che sta in mezzo,
la soffro come l’ape-spiritello
che non preannuncia quando pungerà
.

Poesia n. 511, tratta dalla raccolta: Poesia-ACQUARELLI , ed. Demetra, a cura di Alessandro
Quattrone



E’ un errore di calcolo:
«Vien poi l’eternità»
diciamo, come fosse una stazione.
mentre è tanto vicina
che mi accompagna nella passeggiata
e condivide la mia casa
ed amico non ho più pertinace
di questa eternità.


Poesia n. 1684, tratta dalla raccolta de Il Corriere della Sera, La grande poesia



Il vuoto di lunghi anni di distanza
può un attimo colmare,
poiché l’assenza del mago non rompe
l’incantesimo.

Ceneri di mill’anni,
scoperte dalla mano
che le nutriva quand’erano fuoco,
arderanno di nuovo, e intenderanno.



Poesia n. 1383, tratta dalla raccolta de Il Corriere della Sera, La grande poesia



(08/05/2004)