SARDEGNA: NON FIDATEVI DELLE APPARENZE!
Tutti la conosciamo per averla vista o sentita raccontare come l'isola dal mare caraibico. Eppure c'è altro da sapere. Impressioni e pensieri su e dopo un viaggio in Sardegna.
di Daniela Mazzoli
Accetto l'invito della mia amica e storica dell'arte che ha organizzato una settimana a Stintino con un gruppo di venti persone: una vacanza semiculturale. La mattina, infatti, è dedicata al mare e all'abbronzatura e il pomeriggio alle escursioni nella parte nord-ovest dell'isola.

Penso che sarà un'occasione per rilassarsi, non pensare, fare lunghe nuotate e invece scopro un sacco di altre cose. Per esempio che gli italiani in vacanza mangiano moltissimo. E non si limitano a farlo di continuo: amano soprattutto parlarne.

Certo che la cultura di un popolo passa anche per la tavola, ma quando in un pullman di super 'anta' di provenienza romana, napoletana, toscana, umbra ci si scambiano ricette e segreti culinari dalle ore quindici alle venti (invece di guardare fuori dal finestrino ed essere stimolati da immagini di paesaggi che sorprendono), si ha la sensazione che i famosi 'disturbi alimentari' non riguardino solo i loro poveri figlioli, ragazzi di una generazione difficile e insoddisfatta, piena di complessi e incapace di accettare il proprio fisico e le prove dell'esistenza.

Da questi primi atteggiamenti di alcuni compagni di viaggio, ho tratto alcune conclusioni: gli italiani, specie quando pagano, vogliono portar via tutto, vogliono riempirsi il piatto. E' quasi una sfida, e tiene alto il loro spirito goliardico; non conoscono altro modo di volersi bene. Le signore, invece, specie se impiegate, tengono molto all'abbronzatura.

E così si sottopongono a estenuanti sedute in spiaggia, con sole a picco e olio senza protezione per poter poi sfoggiare con le pallide colleghe di città la loro nuova pelle, il bel fisico apparentemente ristrutturato, il piede scuro nell'infradito estivo. E infatti quel bel colore bruno le fa sembrare molto sane, giovani e ardenti, belle vicino ai mariti coi capelli brizzolati su facce da vecchi pescatori.

Così, in Sardegna non ho smesso di pensare e non sono riuscita a fare lunghe nuotate. L'acqua è troppo pulita! Oltre al fatto che il primo passo in acqua equivaleva a perdere la sensibilità dell'arto per via della temperatura sotto zero, ogni tanto si sentiva qualcuno che lanciava l'allarme 'ce n'è una anche qui!': erano piccole meduse che galleggiavano apparentemente innocue tra le onde, sul fondo e in superficie, soprattutto nei primi dieci metri verso riva. Era difficile scorgerle a meno di non avere una maschera o gli occhi ben aperti e se proprio non si riusciva ad evitarle, bisognava sopportare un fastidioso rossore pruriginoso nella zona colpita dal liquido irritante prodotto come autodifesa.

E che disdetta, quindi, che di un mare così bello da sembrare artificiale - come fosse una specie di grande piscina - si possa godere quasi solo con la vista. Anche questo vuol dire qualcosa sull'isola e sui suoi abitanti. I sardi sono un popolo piuttosto suscettibile, permaloso, difficile da apostrofare (lo ha confermato un sardo stesso!).

Se mi ero fatta un’idea sulla Sardegna, durante il viaggio, i pomeriggi di visite guidate hanno messo in crisi proprio quell'idea di isola da cartolina, in cui il paesaggio è semplice e accogliente, invitante e privo di pericoli.

La Sardegna, invece, è soprattutto un territorio vegetale. Non è un luogo di pescatori -come sarebbe logico credere- ma di pastori. Gente di montagna e non di mare; isola di attracchi e partenze sin dall'antichità e non di balneazione. E' una regione più spagnola che italiana, è vicina all'Africa quasi più che al 'continente'.

Parlano una lingua che non si capisce e non hanno mai avuto la struttura di un popolo guerriero. Privi di un esercito difensivo, persino i rettili dell'isola non sono velenosi... Quasi tutte le specie floreali e faunistiche presenti sono 'endemiche', hanno cioè delle caratteristiche particolari, impossibili da ritrovare nella medesima razza cresciuta altrove.

In sintesi, Sardegna non significa solo mare. Certo, spesso chi lavora tutto l'anno e si concede un paio di settimane di solo riposo non vuol vedere quasi nulla oltre la spiaggia e lo splendore dell'orizzonte. E li possiamo capire.

Ultimo consiglio utile per chi non sia mai stato su un'isola: portate sempre delle scarpette antiscivolo da scoglio. Spesso può essere utile poter camminare anche sul fondo 'riccioso' del litorale.


(04/07/2005)