IN VIAGGIO COME DON CHISCIOTTE: LA VITA E' ALTROVE
Vi proponiamo il nostro "viaggio" nei viaggi degli italiani. Per esplorare nuovi luoghi, ma soprattutto per ritrovare noi stessi.
di Daniela Mazzoli
Qualcuno ci ha già pensato in inverno e ha prenotato tutto quando il sole e il caldo erano appena un ricordo della stagione trascorsa. C’è chi invece ci pensa così tanto da correre il rischio di non partire affatto; o chi decide all’ultimo momento perché non sa bene cosa fare e con chi farlo.

Le vacanze sono un must per milioni di italiani che non sanno rinunciare alle due settimane delle cinquantadue annuali per evadere dall’abitudine, dalla routine lavorativa e familiare.

Una volta, in un tempo che risale ormai alla leggenda, invece di andare in vacanza, gli italiani ‘traslocavano’: partivano con la famiglia per raggiungere le case di campagna, i luoghi della villeggiatura e stavano via anche più di un mese.

Si trattava di concedersi a un’altra vita: giornate all’aria aperta, senza ritmi, senza orari, alla riscoperta dei lunghi sonni pomeridiani e dei sapori portati in tavola per mano di contadini autentici.

Oggi la vacanza è soprattutto una meta, un luogo da raggiungere alla ricerca di nuove emozioni. Oggi la vacanza è quasi sempre costruita sull’idea di una passione, reale o immaginaria. Spesso, come può accadere, le vacanze diventano un dovere cui è impossibile sottrarsi, pena l’imbarazzo al rientro in ufficio senza racconti esotici da fare.

Ci sono teorie e sistemi filosofici che si sviluppano intorno all’organizzazione delle vacanze. Il periodo migliore per la Sardegna? Giugno senz’altro, il mare è ancora freddo ma almeno non c’è la ressa e allora sì che è veramente chic…

La vacanza per sognare? Una settimana in caicco intorno alle spiagge turche… vuoi mettere il mare, le notti stellate, un cuoco che cucina per te, un marinaio che conosce la rotta, ma bisogna essere in tripla coppia! Mica facile a trovarsi, coi tempi che corrono.


Le vacanze dei single? Triste il villaggio dove chiunque cerca di farti divertire con la scusa del ‘rimorchio’.

Meglio un viaggio di studio, allora, una di quelle cose che si risalgono ai tempi dell’università o addirittura del liceo: mal che vada si impara la lingua!

La pagina della cultura su Repubblica dell’8 giugno era dedicata a un pensiero di Saramago sul capolavoro di Cervantes. Il folle Don Chisciotte, a cavallo di un ronzino e col fedele amico e scudiero Sancho, compie il percorso verso un altro se stesso attraverso un lungo viaggio fatto di incontri fantastici e del tutto immaginari.

Ma, dice Saramago, non è forse questa capacità di immaginare che conduce all’avventura e dunque alla libertà? Spesso proprio la follia dell’immaginazione ci consente di trovare dimensioni ‘altre’, nuove, immacolate.

Don Chisciotte va alla scoperta della propria esistenza in un luogo che non esiste fisicamente nella realtà, che è tutto nella propria capacità creativa.

Ed è lì che la trova, insieme all’idea di un altro se stesso. Il viaggio più bello è quello che ci conduce nell’altrove cui aspiriamo senza saperlo ogni volta che esprimiamo il desiderio di partire.

Pensiamoci bene, anche in questa strana estate alle porte, a quel posto speciale capace di svelarci un'altra parte di noi, qualcosa di inaspettato, di imprevedibile. Partiamo con allegria e senza un’idea troppo precisa del futuro. Partiamo soprattutto con un sogno all’orizzonte.


(15/06/2005)