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Sonno 

 
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DORMIRE O PENSARE: QUESTO E' IL PROBLEMA
Come e quanto dormono gli italiani? Perché soffriamo di insonnia? Cosa non dobbiamo fare prima di appoggiare la testa sul cuscino? Ci fidiamo del buio?


Daniela Mazzoli

Un vecchio proverbio recitava: “La notte porta consiglio”. Se, come risulta dalle ultime ricerche, 12 milioni di italiani soffrono di insonnia e più in generale di disturbi del sonno, allora non c’è da stupirsi se ansia, insoddisfazione, depressione attanaglino tanta parte della popolazione durante il giorno. Non siamo più ben consigliati dalla notte. Non si dorme più.

In realtà, proprio fattori quali ansia e stress possono causare un ritardo nel prender sonno. Troppe preoccupazioni accumulate durante la veglia e rimandate al momento di andare a dormire affollano la mente. E il voler trovare soluzioni a problemi nel momento in cui la coscienza resta senza controllo e senza difesa crea uno stato di agitazione e sovreccitazione tale da impedire di abbandonarsi al riposo. Eh sì, perché il sonno è proprio uno stato di abbandono, di resa. E’ il momento della fiducia, in cui si accetta di perdersi nel regno del buio, dell’oscurità’. Si passa nel mondo onirico, in una dimensione arazionale e spesso illuminante dove non vigono più le solite regole, le nostre. L’inconscio prende il sopravvento e allora arrivano i sogni a spiegarci in chiave metaforica quello che non siamo in grado di capire o di accettare a livello consapevole.

Eppure sono molti gli studiosi pronti a sostenere che dei sogni non si debba aver timore, che siano solo il frutto di una strategia. Il cervello, infatti, non riesce a far pulizia durante il giorno, impegnato com’è a svolgere mille attività, pratiche e di concetto. Allora è proprio il momento in cui dormiamo, quando cioè il nostro corpo mette al volante una specie di pilota automatico, che il cervello rimette a posto le cose. Spazza via tutto ciò che giudica inutile, ingombrante; tiene e sistema ciò che invece entra a far parte di un archivio suo e nostro. Se riusciamo a fidarci di lui, a lasciargli le chiavi di casa senza temere che rompa qualcosa, la notte passerà senza intoppi e la mattina seguente ci sentiremo riposati, caricati di un’energia nuova di zecca.

Poi ci sono i consigli più vecchi del mondo: non bere alcol prima di andare a dormire, non mangiare cibi pesanti, non fare sport; andare a letto più o meno in un’ora solita, non fare troppo tardi davanti alla tv, non mangiare davanti alla tv; usare il letto solo per le attività appropriate. Le nuove scienze del benessere consigliano anche di non avere strumenti elettronici nella stanza in cui si dorme, di aiutarsi bevendo una tisana al gelsomino o al biancospino, di non usare per pareti e lenzuola colori troppo accesi che non favoriscano il rilassamento.

Moltissimi italiani sottovalutano i disturbi del sonno e raramente li confessano al medico di famiglia. Eppure è proprio nel riposo di buona qualità il segreto di una vita equilibrata, di un umore non soggetto a bruschi sbalzi, e in definitiva di una vita sociale più serena e appagante. E’ il caso di non pensarci troppo...dormiamoci su!


(30/03/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


  
  
 
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