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I Taoisti, infine, ritenevano che la conoscenza e la padronanza del Chi portassero non solo alla longevità, ma perfino all’immortalità.

Naturalmente il Chi non risiede soltanto nei corpi degli eremiti Taoisti, ma è una componente essenziale di tutti gli esseri viventi; si ritiene, peraltro, che scorra lungo il corpo attraverso vie o canali chiamati meridiani.

Agendo direttamente sui punti conosciuti, che si trovano lungo i meridiani (filtri, giunture, valvole, ecc.), o indirettamente su parti del corpo in rapporto con questi, è possibile intervenire sul flusso del Chi.
Ad esempio: il Chi che scorre per un punto dell’avambraccio potrebbe essere in connessione con il fegato, quello che scorre per un altro punto con la milza, e cosi via dicendo.
Il più famoso metodo di manipolazione del flusso del Chi a scopo terapeutico è l’agopuntura.

La sua tradizione scritta risale al 300 a.C., ma molti esperti ritengono che la sua pratica sia molto più antica datandola addirittura a cinquemila anni fa.
Nella teoria classica dell’agopuntura sono menzionati alcuni punti che è proibito toccare poiché, colpendone uno con un’arma, con un pugno o perfino con un dito, potremmo provocare l’immediato svenimento, la paralisi o addirittura la morte della persona colpita.
Secondo i Maestri e i filosofi cinesi, il Chi risiede nel dan–dian, un punto situato circa sette centimetri sotto l’ombelico (che è anche il punto dove è posto il centro di gravità del corpo umano); uno dei principali obiettivi degli esercizi di respirazione e di meditazione delle arti Marziali interne cinesi è proprio quello finalizzato a far affluire e a rafforzare il Chi in quel punto.

Quando il Chi scende, la posizione del combattente è solida, ben ancorata al terreno (come le radici di un albero), il suo corpo è in equilibrio (tra Yin e Yang), la sua mente rimane calma, rilassata e libera dalla rabbia, dall’ansia, dalle preoccupazioni. Tutti gli esercizi, le tecniche e le forme puntano al raggiungimento di questo stato.

Per questo motivo le pratiche dello Xing–yi, del Ba Gua e del Tai Chi Chuan mirano a far fluire il Chi in tutte le parti del corpo.
Il simbolo del Tai Chi, il Tao, è molto antico: la sua prima rappresentazione è incisa su un’urna metallica risalente a 3000 anni fa. La circonferenza esterna rappresenta il cosmo che racchiude lo Yang (la luce) e lo Yin (l’oscurità). La linea ondulata che li divide sta per l’eterno moto degli elementi, mentre i due piccoli cerchi interni dimostrano che perfino all’interno di Yin c’è Yang, e viceversa.

«L’uomo, quando nasce, è tenero e debole… l’erba, gli alberi
quando nascono sono teneri e fragili… quando muoiono sono aridi e secchi.
Ciò che è duro e rigido appartiene alla morte… ciò che è tenero
e fragile appartiene alla vita.
Nel mondo nulla è più leggero e delicato dell’acqua… ma per corrodere
ciò che è duro e forte, nulla è più potente dell’acqua.
Il debole vince il forte… e il tenero vince il duro… sono cose
che tutti conoscono, ma che nessuno vuole mettere in pratica»


Tratto dal Dao De Jing di Lao Ce


(27/04/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Dall'unione dell'anima e del corpo nasce il benessere

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