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Egli fu, comunque, il primo a dare ordine e sistematicità all’interpretazione del mondo del Taoismo.
In quel periodo i filosofi cinesi avevano sintetizzato i componenti del cosmo in pochi elementi fondamentali. Mentre i filosofi dell’antica Grecia teorizzavano le origini dell’universo in termini di trasformazione del caos in ordine, i saggi cinesi ritenevano che esso si strutturasse attorno al Dao (Do per i giapponesi), che significa “il sentiero”o “la via”, che porta dall’esistenza alla non esistenza.

La componete fondamentale del Dao è, appunto, l’energia vitale, il Chi.
I saggi ritenevano che, grazie ad essa, l’universo si dividesse in positivo e negativo, luce e ombra, duro e morbido, caldo e freddo e che tutti questi opposti si raccogliessero nei due elementi cosmici dello Yin e dello Yang.

Secondo le fonti i Taoisti erano eremiti che – per comprendere a fondo tutti gli elementi della Natura che legano l’uomo al suo ambiente e, per estensione, all’universo – si erano rifugiati tra le montagne per meditare e studiare, lontani dalle città e dai villaggi.

Quando i Taoisti intrapresero questa ricerca utilizzarono le stesse categorie concettuali su cui era fondata la loro cosmogonia. I cinque elementi (terra, aria, acqua, fuoco, metallo) vennero isolati come fondamenti del mondo di cui erano composti tutti gli esseri con differenti combinazioni. I cinesi, peraltro, diversamente da noi occidentali, non considerano gli elementi come sostanze individuali assolute, ma li concepiscono come esseri che agiscono secondo la loro natura; l’acqua, ad esempio, fluisce e si dissolve, dà nutrimento e si consuma. Lo stesso avviene per tutti gli altri elementi. Furono proprio i Taoisti, attraverso l’osservazione dei fenomeni della Natura, a scoprire il Chi come l’origine fondamentale di ogni cosa.

Infatti essi credevano che vivendo sulle montagne circondate dalle nuvole (quindi impregnate di un elevato contenuto di Chi) e praticando particolari tecniche respiratorie addominali e diaframmatiche (quello che poi darà origine alla respirazione Qi Qong), ginnastica, esercizi marziali e perfino sessuali, un uomo potesse imparare a controllare il Chi all’interno del suo corpo. Pensavano, inoltre, che si potesse accumularlo, conservarlo e, addirittura, indirizzarlo e concentrarlo in un determinato punto del corpo per poi liberarlo al momento opportuno in caso di necessità (vivendo tra le montagne e i boschi capitava loro spesso di doversi difendere da animali feroci o velenosi).


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