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STUFE DI NERONE. UNA LEGGENDA TRASFORMATA IN REALTA'
Fonte di gelosia per i mariti dell’antica Roma mondana e ispirazione per i grandi poeti di un tempo, il centro termale del golfo di Baia, grazie alla sua bellezza e alle sue proprietà curative, ha da sempre costituito un luogo d’incontro “naturale” per artisti, politici, sportivi e intellettuali. A distanza di secoli, il centro termale “Stufe di Nerone” non ha perso queste prerogative e continua ad offrire ai suoi ospiti gli importanti benefici terapeutici che da sempre lo caratterizzano, unitamente a coinvolgenti attività culturali e ricreative.

Rebecca Rosso

«Siano maledette le acque di Baia: sono un delitto contro l’amore!».
Così Properzio, tormentato dalla gelosia, imprecava e supplicava la moglie Cynthia di abbandonare le “galeotte” acque di Baia.
Il valore delle Stufe di Nerone, secondo studi effettuati su reperti archeologici, non era infatti sconosciuto ai Romani che le avevano denominate “Terme Silviane”, dedicate a Rea Silvia, dea della fecondità, e collocate tra le terme Baiane. Grazie al potere terapeutico di queste acque e al fascino dell’ambiente vennero frequentate nel 178 dal console Gneo Cornelio per curare la sua artrite e, successivamente, dalla società mondana di Roma, avida di piacere e di avventure.

La bellezza dei luoghi e dei paesaggi ispirarono anche grandi personaggi: secondo Orazio, «Nessun golfo del mondo risplende più dell’amena Baia!»; Cicerone la definì “pusilla Roma”, essendo divenuta un importante centro culturale e ricreativo; Plinio il Vecchio affermava che in nessun luogo della terra vi era maggior copia e varietà di acque quanto nel golfo baiano.

A distanza di secoli le Stufe di Nerone hanno mantenuto le importanti proprietà terapeutiche di un tempo. Queste acque salso-bromo-iodiche ipertermali, che sgorgano alla temperatura di circa 74°, oltre ad avere un carattere tonificante, rilassante ed antiflogistico, offrono particolare beneficio a tutte le forme di artrosi, reumatismi, malattie delle vie respiratorie, stomatiti, vaginiti, acne giovanile e, in particolare, combattono la sterilità femminile.

La stufa naturale, a 53° circa, favorisce un’abbondante sudorazione, permettendo il ricambio idrico ed esercitando contemporaneamente una ginnastica vascolare che previene l’arterosclerosi, migliorando il funzionamento dell’apparato circolatorio.
Le terme non si limitano ad avere una funzione meramente curativa, poiché hanno mantenuto il carattere ricreativo dell’antica epoca romana. Le Stufe di Nerone, dunque, costituiscono tuttora un luogo di incontro “naturale” di artisti, sportivi, politici ed intellettuali anche in virtù delle molteplici manifestazioni culturali, ricreative e sportive organizzate all’interno del centro termale.
Forse se Properzio vivesse oggi, nella nostra epoca, non inviterebbe più la sua vivace mogliettina ad allontanarsi dalle Stufe di Nerone, ma probabilmente, prendendola sotto braccio, le direbbe: «Qui se ipsum amat, in hunc locum venit», ovvero, “Chi ama se stesso, viene in questo luogo”...


(13/08/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Prendersi cura del proprio corpo è benessere

  
  
 
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