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L'INTERVENTO PSICOTERAPEUTICO NEI CASI DI ATTACCHI DI PANICO

Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e Psicoterapeuta della Gestalt


Quando, nella mia esperienza psicoterapeutica, un cliente chiede aiuto per questo tipo di problematica in realtà il mio pensiero è: “è un bene che finalmente il suo corpo stia comunicando che qualcosa va cambiata nei suoi modi di entrare in contatto con l’ambiente, per ristabilire un equilibrio funzionale alla sua crescita e alla sua evoluzione”.

Innescare un cambiamento implica innanzitutto vivere e sperimentare fino in fondo tutte le sensazioni, le emozioni, e perché no anche le paure legate all’evento-problema, in questo caso l’attacco di panico, senza dunque centrarsi sull’alleviare il disturbo, bensì sul viverlo nella sua totalità, cosicché dopo averlo esplorato fino in fondo non sia più il fantasma da fuggire.

Comprendere l’esperienza che il sintomo esprime (ad es. ho paura di dipendere e anche di separarmi dalla mia paura di dipendenza), porta a consapevolizzare la modalità di risposta all’ambiente e a se stessi, e il significato “storico” (cosa vuol dire in questo momento della mia vita) dell’esperienza problematica.

Sarebbe auspicabile che chi soffre di un problema psicologico come l’attacco di panico concentrasse le sue energie, soprattutto nella fase iniziale di una psicoterapia, nella comprensione dei suoi bisogni profondi attraverso la consapevolezza delle proprie sensazioni, delle risposte corporee e di come crea il disturbo. Il suo modo di relazionarsi col mondo circostante e dunque anche col terapeuta saranno lo specchio della sua volontà, in termini di espressione dell’IO.

Pian piano, con lo sperimentare modalità di interazione relazionali diverse, nuove, avrà sempre più chiaro il significato dei suoi sintomi (es. cosa evitavano? e cosa attiravano?) e di come agire di conseguenza.

E’ importante anche che la persona sperimenti e si renda consapevole del fatto che fin quando il suo bisogno intrinseco (in questo caso si tratta del bisogno di raggiungere l’autonomia) non verrà appagato il problema, come segnale d’allarme, continuerà a martellare, come per dire “ricordami di me…esisto anch’Io”.

L’approccio gestaltico, rispetto ad altri tipi di psicoterapie, ritiene possibile il cambiamento dell’essere umano, nella sua totalità, sostenendolo nella sua capacità di autoregolarsi in base agli imput ricevuti e di ristrutturare il suo campo percettivo e le sue modalità di interazione con l’ambiente in base alle nuove consapevolezze acquisite. Tutto ciò partendo dal presupposto di non identificare il problema con la persona che lo manifesta. Anche perché quello che accade in terapia, come nell’ambiente esterno, accade in un presente in continua evoluzione, attimo per attimo.

Diventa invece importante fluire in un processo creativo che coinvolge terapeuta e cliente e che prende continuamente spunto dalle novità offerte dall’ambiente presente, che sta dentro e fuori lo spazio terapeutico.

E la novità più sensazionale per la persona che ha sofferto di attacchi di panico sarà essersi reso conto di avere raggiunto l’autonomia dopo avere attraversato e superato consapevolmente la paura di “legarsi” e di dipendere dal mondo e dalle proprie rigidità percettive e la paura di non riuscire più a “controllare” la propria vita.

Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800



(12/01/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Non aver paura di curare la propria anima è benessere

  
  
 
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