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COSA DESIDERI PER L’ANNO NUOVO?
FARE O NON FARE, NON C’E' TENTARE

L’avvicinarsi del nuovo anno ravviva la voglia di sognare un futuro migliore. Quanti dei nostri desideri si avvereranno? Ecco come la speranza ci aiuta a realizzarli.

Laura Bonaventura

“Cosa desideri per l’anno nuovo?” La domanda è arrivata così, a bruciapelo, nel bel mezzo di una chiacchierata tra amiche davanti a una pizza e a un bicchiere di vino. La verità è che non ci stavo pensando, però all’improvviso mi sono sentita invadere dalla speranza, cieca, ingenua e testarda come sempre, l’unica che non molla mai, neanche di fronte a mille delusioni.

Narra l’antico mito greco che Zeus, furioso per il furto del fuoco divino perpetrato da Prometeo a favore del genere umano, ordinò ad Efesto di creare Pandora, una fanciulla bellissima, che venne condotta da Ermes al fratello di Prometeo, Epimeteo, il quale la sposò. Ella portava con sè un vaso che conteneva tutti i mali del mondo e che Zeus le aveva raccomandato di tenere sempre chiuso.

Ma Pandora, curiosa, scoperchiò il vaso, facendone uscire il terribile contenuto. In fondo rimase solo la speranza, bloccata dalla fanciulla che era riuscita a coprire nuovamente il recipiente. Se prima del gesto di Pandora gli uomini erano vissuti felici e immortali come gli dei, dopo la loro vita divenne tutta affanno e dolore, finchè la giovane non tornò ad aprire il vaso, facendone uscire la speranza, Elpis; per i romani Spes, ultima dea.

A parte la fastidiosa abitudine dei miti e delle religioni di attribuire ad una donna l’origine di tutte le disgrazie dell’umanità, teoria assai discutibile, è chiaro che da sempre è proprio la speranza a farci andare avanti e sentire felici anche quando i motivi di allegria scarseggiano.

Ed eccoci alla fine dell’anno, tempo di bilanci e di riflessioni che è sempre utile fare quando possono aiutarci a capire in cosa possiamo migliorare, dove possiamo aggiustare il tiro per avvicinarci alle mete che desideriamo e anche, perchè no, per rallegrarci di tutte le volte che ce la siamo cavata bene, magari in frangenti difficili e di fronte ai quali eravamo del tutto impreparati.

Dopo le riflessioni serie però arrivano sempre i sogni, belli, ricchi, quasi sempre impossibili, ma tanto che male fa. “Che cosa desideri per l’anno nuovo?”. In verità ci vergognamo un po’ a dirlo ad alta voce, perchè le nostre aspirazioni suonano parecchio banali, forse comuni ai sei miliardi di abitanti del pianeta Terra, tipo essere in buona salute, incontrare il partner dei nostri sogni, trovare un lavoro fantastico, andare a vivere nella nostra città preferita, ringiovanire e dimagrire di dieci anni/dieci chili e multipli di dieci, insomma cose di questo genere; aneliti che estendiamo a tutte le persone che amiamo e che ci sono vicine.

Quante sono le probabilità che anche solo l’1% di queste fantasticherie si concretizzi nella vita reale? Non molte. Però ecco la speranza che salta su e combatte la sua battaglia con la razionalità senza esclusione di colpi: il risultato finale è quasi sempre un giusto mix di fantasia e praticità, che ci aiuterà ad essere sempre di più noi stessi, ad avvicinarci alla nostra essenza profonda, trovando in questo la pace e la serenità.

Quali saranno allora i nostri propositi per l’anno nuovo? Il primo è quello di restare fedeli a noi stessi e a quello che veramente desideriamo, senza lasciarci vincere dalla rassegnazione, dalla pigrizia o dallo sconforto; il secondo è quello di vivere nel presente senza farci risucchiare dai piccoli affanni quotidiani, mantenendo la giusta prospettiva rispetto agli eventi e continuando a guardare lontano, là dove le azioni che oggi compiamo potrebbero condurci; il terzo è quello di conservare sempre la fiducia e la sicurezza in noi stessi, imparando dagli errori come dai successi, convinti della nostra capacità di decidere quanto è meglio per noi e di riuscire in ciò che scegliamo di intraprendere, perchè, come dice il mitico maestro Yoda di Guerre Stellari, “Fare o non fare, non c’è tentare”.


(29/12/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


  
  
 
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