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ELEZIONI SVIZZERE
In Svizzera si parla di restituire il paese ai legittimi “proprietari”, all’estero si ammette la vittoria di una destra xenofoba e antieuropea.

Azzurra De Paola

In prima serata il 22 ottobre 2007 il TG1 dice che in Svizzera vince l’estrema destra che vuole fuori dal paese le pecore nere, che vede l’immigrazione come un fenomeno da bloccare prima che sia troppo tardi. Restituiamo la Svizzera agli svizzeri, recita l’UDC.

Il suddetto partito vince le elezioni e si fa portavoce del desiderio di un popolo di isolarsi: no ai patti bilaterali e all’Unione Europea spiegano i manifesti di propaganda, dove compaiono bandiere dell’Europa in fiamme e dietro la bandiera svizzera che campeggia. "Per una Svizzera più sicura" - dice Blocher, leader dell’UDC - "lo straniero deve tornare al suo paese."

“L'adesione alla Ue non è conciliabile con la nostra democrazia diretta. La Svizzera ha un futuro se si affida alla sua autonomia, svolgendo una politica ottimale per uno Stato piccolo, neutrale, libero. Abbiamo una struttura federalista e ciò significa che il nostro Stato è strutturato dal basso verso l'alto. Il federalismo costringe la politica ad essere vicina ai cittadini. Per la Svizzera ora è prioritaria l'attuazione coerente degli accordi bilaterali.
Per i vecchi Paesi Ue la libera circolazione è in vigore senza restrizioni, mentre i nuovi membri si trovano in fase di transizione. Entro l'inizio del 2009 però la Svizzera deve decidere se intende proseguire l'accordo sulla libera circolazione delle persone”
anche questo è Blocher, questo è il nuovo governo di una nazione. Lo straniero non è affatto una questione accertata: quali provvedimenti verranno presi nei confronti di chi vive qui con un permesso di soggiorno?

Nonostante la situazione economica del paese sia buona e la disoccupazione sia diminuita, ammette Blocher, il sistema di ammissione degli stranieri andrà comunque valutato di nuovo. Blocher è solo l’esponente di un’ideologia che, fino ad oggi, serpeggiava tra le persone e che ora può finalmente emergere con tutta la sua forza: paura dell’immigrato – c’è ormai un sostegno politico all’odio razziale, non è più questione di singoli cittadini, è un fatto di governo federale. Dal 1980 ad oggi il partito populista di Blocher ha ottenuto un favore che va dal 9% al 27%, sono dati che spaventano se si pensa che il mondo cerca di abbattere le barriere e qui si erigono.

Gli stranieri sono sotto la lente di ingrandimento e, si sa, da vicino nessuno è perfetto.


(24/10/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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