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CALVIZIE IATROGENA: per calvizie iatrogena si intende la calvizie od il diradamento insorto in conseguenza o in stretta relazione temporale con una cura prescritta per il trattamento di una malattia. Il caso classico è quello della perdita di capelli in seguito ad una terapia radiante o con farmaci citostatici(antitumorali). Ma in effetti sono molti i farmaci che possono indurre una calvizie od un diradamento, nella maggior parte dei casi, transitorio. La calvizie indotta da farmaci può essere di tipo telogen odi tipo anagen.

1.TELOGEN EFFLUVIUM: si tratta di una caduta copiosa, imprevedibile, che pare inarrestabile e promuove una forte crisi di identità nel soggetto che ne è colpito. Il telogen effluvium è dovuto ad una accelerata maturazione del follicolo verso le fasi di caduta e provoca il distacco del capello in 90-100 giorni. Le condizioni necessarie perché si verifichi questo fenomeno sono essenzialmente due: che l’azione del farmaco non sia tale da arrestare completamente la produzione cellulare della matrice (mitosi), nel qual caso il capello cadrebbe con l’aspetto di un pelo, e che allo stesso tempo si verifichi una sincronizzazione di un gran numero di capelli nella stessa fase del ciclo (una specie di onda di muta, come in certi animali). I farmaci più a rischio sono alcuni betabloccanti (propanolo, metoprololo), gli anticoagulanti come clofibrato, l’eparina ed i dicumarinici, alcuni citostatici.
2.ANAGEN EFFLUVIUM: compare rapidamente, in media dopo dieci giorni dall’assunzione del farmaco. Quest’ultimo blocca i processi metabolici e mitotici dei capelli nella fase di crescita (anagen), impedendone la maturazione. Numerosi i farmaci potenzialmente responsabili: ipolipemizzanti (clofibrato), citostatici, farmaci del sistema nervoso centrale, vitamina A ad alte dosi e molti altri che inseriamo per completezza nell’elenco seguente:

•Anticoagulanti: eparina, warfarina
•ACE-inibitori: captopril, enalapril
•Antielmintici: albendazolo, mebendazolo
•Antigottosi: allopurinolo, colchicina
•Antimalarici: clorochina, mepacrina,proguanil
•Antineoplastici: ciclofosfamide, doxorubicina, azatioprina, metotrexate, colchicina (ad alte dosi), terapia radiante
•Antireumatici: sali d’oro, propanololo, metoprololo, bromocriptina, fenintoina, levodopa, metisergide, litio
•Farmaci per la tiroide: carbimazolo, propiltiouracile, tiroxina
•Ipoglicemizzanti: glibenclamide, clofibrato
•Ormoni: contraccettivi orali, testosterone, danazolo, steroidi anabolizzanti
•Altri: pennicillamina, acido borico, cimetidina, sulfasalazina, tallio.

Un problema molto sentito dai pazienti ma non altrettanto dai dermatologiche sono gli specialisti di riferimento per la diagnosi del problema: l’impatto psicologico sui pazienti maschi ed ancor più sulle femmine viene sottostimato dagli specialisti che, fatte salve le dovute eccezioni, considerano la calvizie malattia poco interessante e pressoché incurabile. In realtà la calvizie è una malattia molto complessa ed un modello utile per capire il ciclo del capello ed i meccanismi che lo riguardano.


(10/12/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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