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E il coltello degli aggressori, intanto, mi si piantava nella gola, in una pozza di sangue. Leggermente turbata chiamavo in seconda battuta la Polizia. Dopo cinque squilli rispondeva una voce femminile, brusca, sbrigativa, pronta a scaricare la chiamata sui Vigili del fuoco: gentilissimi dicono che sono già stati avvisati e stanno valutando la possibilità di un sopralluogo per intervenire.

A quel punto, però, la rabbia è cresciuta di pari passo con la assoluta, totale, insensata impotenza. Che cosa stupida bruciare i copertoni delle auto, che violenza, che follia, che danno collettivo per l’ambiente e le persone! Ci sarà una soluzione, un modo per far capire a questi uomini che non si fa, che da noi, nella nostra città, nei nostri quartieri non si bruciano le gomme, non si avvelena l’aria! Chiamo il Comune di Roma. Non appena dico che il mio messaggio è rivolto al Sindaco il centralinista cambia atteggiamento e probabilmente anche computer.

Apre un nuovo documento word, quello destinato ai messaggi per il Sindaco, e comincia a scrivere sotto dettatura ma cercando di trasformare in diplomazia il mio disagio. Eppure non è di questo che c’è bisogno: vorrei, invece, che si capisse bene quanto sono arrabbiata. Fatte salve le buone maniere e la correttezza del ragionamento, sento che la diplomazia non riuscirà a far capire bene al Sindaco quanto sia terribile non poter respirare, quanto malessere ci sia nell’aria di questa zona, non lontana dal centro di Roma.

E penso che se il Sindaco riceve tutto in modo così filtrato dai suoi collaboratori può davvero credere che in questa città non ci sia nulla che non funziona. Il ragazzo, alla fine del quarto d’ora telefonico, mi fornisce anche il numero della divisione dei Carabinieri addetti alla tutela dell’ambiente. Meno male. Nel frattempo il fumo è sceso, ma le finestre non si possono ancora aprire, l’odore è aspro, fortissimo. Faccio il numero, ormai fuori dall’immediata emergenza. Nessuno mi risponde, scatta una segreteria che consiglia di lasciare il proprio telefono per essere richiamati. Ovviamente nessuno mi ha richiamato, e penso che per fortuna quella sera nessuno mi stava piantando un coltello alla gola o aveva appiccato un fuoco nella riserva di Monte Mario...che è più o meno la stessa cosa.


(05/09/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la terra che abiti è benessere

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