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CHE CHIESA E' MAI QUESTA? RIFLETTENDO SULLA VISITA DEL PAPA IN BRASILE
Frammenti di un discorso poco amoroso, frutto di nuovi negazionismi e antiche ipocrisie.

Daniela Mazzoli

“L'annuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un'alienazione delle culture precolombiane, né fu un'imposizione di una cultura straniera”. Come commentare questa esternazione di Benedetto XVI nel suo ultimo giorno di visita in Brasile? Il rappresentante della Verità in Terra che rivisita la storia con semplicità e chiarezza, negando l’evidenza di fatti documentati e universalmente riconosciuti: lui può farlo, perché è infallibile…

L’imposizione violenta dell’evangelizzazione in America Latina non è un’opinione su cui avere punti di vista diversi ed egualmente validi. Così come negare che la Santa Inquisizione ha operato crudelmente e in mala fede attraverso l’uso di mezzi di tortura atroci e invincibili (basta fare una visita al Museo della Tortura a San Marino per rendersene conto). E come –ancora- non si può affermare che l’imposizione del celibato ecclesiastico sia stato attuato da subito in maniera spontanea e accettato con naturalezza dai preti, abituati invece alla presenza di perpetue-mogli e spesso con prole a carico.

E lo stesso tono di provocazione sembra avere il tentativo del Pontefice di ‘portare Cristo in minoranza’. Non tanto perché Cristo non lo sia –lo è di certo- ma perché non può essere il rappresentante di uno Stato potente e ricco e dotato di ogni mezzo come la Chiesa Cattolica a portare Cristo in minoranza. Non so se avete mai visitato il sito ufficiale della CEI. Andateci e vi renderete conto –se ce ne fosse bisogno- di quanti e quali strumenti abbia a propria disposizione. Hanno una radio ‘Inblu’, due quotidiani ‘Avvenire’ e ‘L’osservatore romano’, una rete televisiva satellitare ‘Sat2000’, un’agenzia di informazione ‘Sir’ e persino un ente preposto alla valutazione dei film ‘CNFV’. Più altre cosette. Nella home page quel che più conta -l’icona ‘liturgia del giorno’- è piccola piccola, messa senza alcuna evidenza in alto a sinistra: in minoranza, appunto.

Non so se tutto l’apparato e il suo indotto corrisponda all’immagine che ci restituisce della Chiesa Cattolica lo spot per il versamento dell’otto per mille nella dichiarazione dei redditi ‘avete fatto molto per tutti’, ma sarebbe bene sapere che solo nel 2003 il nostro otto per mille è valso alla CEI 1016 milioni di euro (lo Stato Italiano ne ha avuti appena 101). Ma non è su questioni economiche a tutti note, e comunque facilmente rintracciabili su web che si concentra la nostra perplessità.

Quello che colpisce è un atteggiamento negazionista da un lato e allarmista dall’altro, per cui –come ricordava ieri sera don Baget Bozzo ospite di Giuliano Ferrara- il mondo verserebbe in una totale anarchia sessuale, da annoverare tra le cause dell’infelicità e del disordine sociale. Evidentemente in questa anarchia sessuale la curia non mette in conto le migliaia di casi di pedofilia ecclesiastica –molti dei quali esercitati proprio in America Latina- che da più di quarant’anni sono sistematicamente rimossi e coperti dal Vaticano, rendendo impossibile alle autorità civili intervenire con indagini e processi giusti. Evidentemente due adulti che attendono il riconoscimento dello Stato alle proprie scelte risultano più pericolosi di centinaia di bambini che mai avranno –non dico un risarcimento- ma la restituzione della verità alla propria vita: messi, loro sì, in minoranza.

Sull’invito del Pontefice ai giovani brasiliani ‘arrivate vergini al matrimonio’ ognuno faccia il commento che crede meno offensivo per la propria coscienza.


(17/05/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


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