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UNA BEVANDA SPECIALE: IL MATE
In Inghilterra il tè alle cinque, in Italia il caffé dopo pranzo, in Germania una birrozza alle quattro… e in Argentina una tazza di mate senza orario . Si, perché, il mate, la bevanda nazionale argentina, non rappresenta solamente un rituale giornaliero da ripetersi ogniqualvolta si incontra un amico, questa tisana è una carica esplosiva di proprietà energetiche ed antidepressive . E’ inoltre economica, finalmente facile da trovare ed ha alle spalle una tradizione millenaria che la rende affascinante.

Serena de Santis

Il mate nasce dall’infusione di foglie, precedentemente seccate, tagliate e sminuzzate di una pianta della famiglia delle Acquifoliacee, la Ilex Paraguayensis, comunemente chiamata Yerba Mate. Questo arbusto verdissimo cresce spontaneamente in quasi tutto il Cono sud, quindi in Brasile, in Argentina, in Uruguay e in Paraguay. Venne scoperto dai Gesuiti, i quali intorno al XVI secolo sbarcarono su queste terre insieme ai coloni spagnoli e portoghesi. Furono proprio questi religiosi che iniziarono a coltivarla e commerciarla, esportandola nel nostro continente con il nome di Oro Verde o Tè dei Gesuiti.

Ma la preparazione di questa bevanda fu inventata dagli Indios Guaranì, i quali si tramandarono la tradizione di generazione in generazione, fino a farla conoscere agli stessi Gesuiti. Questo popolo, originario della regione amazzonica, era anticamente nomade. Si stabilì definitivamente in Argentina solamente a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Narra una leggenda che fu un antico sciamano il quale insegnò ad un anziano indio come preparare la miracolosa bevanda. Stanco di seguire la sua tribù negli spossanti trasferimenti, l’anziano decise di fermarsi perché all’estremo delle forze. Gli apparve allora lo sciamano, il quale gli porse una pianta verde, la yerba mate appunto, istruendolo su come preparare l’infuso energetico. Narra ancora la leggenda che dopo aver bevuto considerevoli sorsi di infuso a base di mate, il vecchio indio riprese le forze e potette così raggiungere la sua tribù e proseguire il viaggio. Da allora bere compartendo il mate ha acquisito un valore sacro, di unione, di amore e rispetto per il prossimo.

Il mate, col tempo, è divenuta una bevanda molto amata dai suoi connazionali e anche molto ricercata in Europa, soprattutto per le sue molteplici proprietà terapeutiche. I suoi benefici furono attestati solamente nel 1964, quando un gruppo di studiosi dell’Istituto Pasteur e della Società Scientifica di Parigi affermarono che essa conteneva quasi tutte le vitamine necessarie per vivere!

E’ difatti un disintossicante metabolico, un potente antiossidante grazie all’azione di ben 11 polifenoli; previene l’invecchiamento delle cellule, è antidepressivo, energizzante ed è un tonico naturale.Grazie ad una sostanza simile alla caffeina, la mateina, favorisce la concentrazione e l’attività celebrale.

Può tranquillamente sostituire il caffé, eliminando gli effetti negativi di quest’ultimo. Sembra sia utile anche nella sindrome premestruale, attenuandone i dolori ed è usato nelle diete dimagranti, in quanto calma il senso di fame.

L’infusione, dal sapore amarognolo, si beve normalmente calda, ma specialmente in Paraguay può venir servita anche fredda, con aggiunta di ghiaccio e limone. Viene in questo caso chiamata tererè, parola di origine guaranì, che significa appunto mate freddo. Ciò che maggiormente affascina di questa bevanda è il rituale che ne accompagna la preparazione.

Preparare un vero mate di mate, nel sud America, significa ancora seguire le istruzioni che la tradizione impone. Le foglie vengono poste all’interno di un recipiente rotondo, a forma di zucca, chiamato mate stesso.


  
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