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BULBI: QUESTI SCONOSCIUTI
Un altro "episodio" dedicato ai bulbi, che spesso attraggono per i loro fiori dai mille colori. In raltà proprio questi necessitano un pò di attenzione...

Pietro Bruni

Eccoci qui con la seconda puntata. Eravamo arrivati al punto di noi felici che rincasiamo in compagnia di una carrettata di bulbi di ogni foggia e colore. Adesso arriva il difficile, perché sistemare bene tutti questi fiori in giardino richiederà attenzione e tempo. Spesso i colori delle piante ( dei loro fiori e delle loro foglie ) devono essere accostati con prudenza, e per le bulbose è ancor più vero: sarà per le loro tinte vivacissime o sarà perché la dimensione del fiore è sempre ragguardevole rispetto alla grandezza della pianta… fatto è, che se non saremo più che abili i risultati saranno veramente deludenti.

Il rischio di trasformare gli spazi preposti alla piantumazione in volgari aiuole malamente colorate è alto: e se non si è bravi, una volta che i nostri bulbi saranno fioriti i colori dei loro fiori faranno orribilmente a pugni fra loro. E se questo accade poveri voi: giuro, da far venire la nausea peggio dell’ottovolante. Una volta comprai 2 varietà di giacinti ( i nomi li ho rimossi con gioia ): cinque bulbi blu e cinque rosa. Felicissimo li piantai mescolati fra loro.

Trepidamente aspettai che febbraio finisse per goderne il soave profumo e amarne i tenui colori, già ne assaporavo la bellezza stagliata nell’aria intiepidita dal solicello marzolino tra il cinguettar del merlo e il candido primo fior dell’albicocco…invece… mamma mia, un incubo: sembrava di avere in terrazzo delle pannocchie pucciate nella vernice e accuratamente disposte nel vaso da un giardiniere daltonico. Davvero dei colori che non avevano niente di naturale: una specie di blu plasticato e un bizzarro rosso ferrari metallizzato…. accostati tra loro erano da emicrania.

Mio padre, sicuramente per pietà, disse che erano belli anche se ammise “dai colori un po’ forti”. Io li odiavo e da quel dì un po’ di antipatia per i giacinti mi è rimasta. Certo il loro profumo era soave.
Questa brutta avventura mi insegnò che mischiare i colori dei bulbi è pericoloso, si può fare, ma bisogna conoscere il risultato finale.

Tutto ciò, cari lettori, potrebbe farvi pensare che utilizzando a profusione, in un determinato spazio, una sola specie di bulbosa si abbia qualche garanzia estetica. E no. Purtroppo non è così semplice. Intanto perché molte associazioni di fiori sono incantevoli, e precludersi la possibilità di utilizzare bei accostamenti nel vostro giardino è peccato grave. Poi perché spesso il gruppetto “monospecifico” ha qualcosa di squallido: difficile da spiegare perché e impossibile codificarne le ragioni, ma senza dubbio tristemente, semplicemente squallido. Quindi, come avrete capito, l’equilibrio è delicato: facile passare da bello a brutto, da sublime a sgraziato.

Una modo per andare sul sicuro è quello di armonizzare i bulbi in un contesto a loro famigliare: niente di più bello di una bulbosa nel suo habitat naturale. Quindi mettendoli in compagnia di piante con le quali crescono allo stato selvatico si garantirà un’armonia solida e indiscussa. Questo richiederà un minimo di ricerca, ma oramai ai tempi di internet sarà un gioco da ragazzi e perderete poco del vostro prezioso tempo.

A parte i crocus nel prato e la crocosmia con la fuchsia mi vengono in mente le fritillarie nell’erba alta, oppure i ciclamini nella fresca mezz’ombra ai piedi di altre piante. Oppure sono bellissimi gli Allium nei mixed border inglesi. Insomma la contestualizzazione in un contesto naturale aiuterà moltissimo a valorizzare i nostri bulbi…

Ma quali sono le specie più belle? O quelle più facili da coltivare? Ed esistono bulbose da ombra? Se volete avere le risposte a queste domande esistenziali, non perdetevi la prossima puntata di: Bulbi; questi sconosciuti. Sarà il terzo e ultimo episodio della trilogia, quindi, mi raccomando: non mancate!


(12/03/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Prendersi cura delle proprie piante è benessere

  
  
 
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