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COSA FARE PER GUARIRE DALL'IDEA DI ESSERE MALATI
Riprendo e continuo la descrizione di un percorso terapeutico breve ed efficace già annunciato in un mio precedente articolo. L’aggettivo “breve” può far pensare di rispondere ad un’esigenza del “fast food”, ormai anche mentale, oltre che alimentare, ma non è così.

Dott. Maria Rosa Greco. Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt

Il ciclo terapeutico che vi descriverò, e che applico già da tempo in ambito clinico, nasce dal presupposto di non voler più credere che è necessario molto tempo per decidere di cambiare e di star bene con se stessi.

E’ indispensabile, ovviamente, un atto di volontà reale e forte che può non essere facile consapevolizzare, ma quando questo movimento interiore inizia ad emergere, l’atto di volontà avviene in un solo istante e non è diluibile nel tempo, così come avviene quando decidiamo di compiere qualsiasi azione nella vita quotidiana. Ad esempio, se decidiamo di recarci in un luogo lontano, prendiamo la macchina, i mezzi pubblici o altri mezzi di trasporto e ci andiamo. Se decidiamo di mangiare apriamo il frigo (se siamo a casa) o andiamo in un bar o al ristorante (se siamo fuori), e mangiamo. La stessa cosa avviene quando si decide con tutto il proprio essere di cambiare qualcosa nella propria vita, di fronte ad un disagio.

Il percorso che utilizzo, per tale motivo, non è proponibile finché, nel processo psicoterapeutico, non emerge questa consapevolezza e questa forte volontà di cambiare. Quando la persona arriva a questa fase della terapia ed è aperta a modalità di aiuto più ampie, integro psicoterapia verbale, esperienziale, corporea, ed energetica in un lavoro che impegna circa 7 mesi.

La trasformazione dei propri schemi mentali che bloccano l’autorealizzazione avviene, dunque, grazie all’uso integrato di svariate tecniche, alcune delle quali utilizzate nelle tradizioni delle culture matriarcali, nella cultura Inka, nel sufismo, e altre che attingono ad approcci psicoterapeutici contemporanei, tra cui fondamentalmente quello della Gestalt (basato sull’uso dell’esperienza, della relazione con il terapeuta e dello stimolare la consapevolezza personale per arrivare al cambiamento).

Ad esempio, l’uso del viaggio sciamanico per reintegrare nella persona sue parti d’anima perse in seguito ad eventi vissuti soggettivamente come traumatici, o del bonding, di cui ho già parlato in un mio precedente articolo, per liberare il corpo e la mente da blocchi energetici causati dal trattenere interiormente rabbia e dolore, di tecniche di respirazione per amplificare la consapevolezza di ciò che viene percepito dal corpo, di giochi di ruolo e tecniche gestaltiche come la “sedia calda”,che fungono da specchi concreti dei vari vissuti interiori, tecniche molto antiche per trasformare il rapporto con la propria passione e la propria, e così via.

L’elemento portante di questo percorso è, comunque, l’esperienza nel momento presente che, vissuta in maniera globale, accompagna ciascun individuo verso la propria espressione reale come essere libero e capace di vivere nel pieno potere personale.

Le nuove esperienze, a livello neurale, contribuiscono ad aumentare le sinapsi del nostro cervello e costituiscono la realtà fondamentale che permette di ottenere nuove acquisizioni e nuove consapevolezze. Da questo punto di vista, sperimentarsi in ruoli e percezioni sempre cangianti insaporisce la vita, permette di respirare più profondamente, non solo in maniera figurata, e risveglia la passione e l’attrazione magnetica verso ciò che vogliamo e ci fa bene.


Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800



(01/03/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Non aver paura di curare la propria anima è benessere

  
  
 
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