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DIGITALIS: NATURE IS A LANGUAGE
Nome scientifico: Digitalis
Nome comune: Digitale
Famiglia: Scrophulariaceae
Esposizione: Semi ombra
Aspetto: Erbacea perenne
Origine: Asia, Europa
Epoca di fioritura: Primavera

Pietro Bruni

Nature is a language - can't you read ?
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Ask – The Smiths



Poco tempo fa abbiamo detto del bel delphinium e siccome c’è un fiore che, secondo me, vi si associa benissimo, oggi ne parliamo, parliamo della digitalis. Questa pianta ha un nome inglese che mi fa impazzire: foxglove. Guanto di volpe.

Questo per la forma a campanula dei suoi fiori. Ovviamente le volpi inglesi non si sognano lontanamente di ficcare i loro zampini nei fiori di digitalis. Perché dovrebbero? Però peccato: se lo facessero, mai mammifero avrebbe calzato guanti più eleganti e raffinati.

Ma il nome mi piace soprattutto perché evoca quei mondi favoleschi in cui le volpi indossano i guanti e vanno a far merenda da compare orso in un scintillante pomeriggio primaverile, proprio quando fratello lupo aveva appena deciso di sfidare in velocità fra’ coniglietto lungo il fiume fino al vecchio salice… Tempi inventati ed irreali, così lontani… ma così meravigliosamente, sfrontatamente, semplicemente felici.

E io ogni tanto riesco a tornarci là dentro: quando pianto un fiore, quando mi perdo nei suoi vellutati colori o quando, tornato bambino, ficco spensierato un dito dentro a un foxglove.

Eppure dalle mie rimembranze liceali affiora una poesia di Giovanni Pascoli, la Digitale purpurea, in cui il poeta intendeva questo fiore come espressione di natura oscena e velenosa, come rappresentazione onirica dei mostri del subconscio.

Corriamo a rileggere la poesia. Parla così dei suoi graziosi fiorellini: “dita spruzzolate di sangue, dita umane” e dappertutto, forte, aleggia una continua comparazione tra fiore e proibito, dove il proibito è l’eros inteso come trasgressione e debolezza, attrazione e frustrazione. Che brutto questo modo di percepire la natura! D’accordo, figlio di quei tempi di decadentismo… però insomma, questo metodo sessuofobo e un pò misogino di vedere i fiori è veramente sgradevole.

Avere queste idiosincrasie per un fiore che sboccia o per il suo profumo violento trovo sia da fobici… detto ciò, siccome in verità siamo tutti fobici, perdoniamo al poeta le sue velate ingiurie al regno vegetale.
Adesso basta voli pindarici e parliamo un po’ seriamente della nostra Digitalis.

E’ una pianta erbacea perenne che può avere i fiori di moltissimi colori. L’interno della corolla è tutto picchiettato di puntini e a vedersi da vicino è una vera meraviglia.

Ricorda molto la splendida livrea della trota marmorata o più ancora quella della trota fario… ma forse è meglio interrompere qui questo discorso sulle livree di pesci che solo un cristiano su mille avrà sentito nominare…
La Digitalis è una pianta che nell’antichità era usatissima come cardiotonico.

Misericordiosamente oggi giorno non più. Il problema è che mandava troppo facilmente al Creatore chi ne prendeva una dose anche solo minimamente eccessiva. Un poveraccio che soffriva di tachicardia e che fiducioso ( e un pò ipocondriaco ) andava a farsi prescrivere la digitalis dallo speziale rischiava di beccarsi un bell’ infarto con i fiocchi.

Questa pianta ha un altro difetto, questa volta di natura estetica: ha delle fogliacce ridicolmente sgraziate, davvero brutte. Però i suoi fiori sono talmente belli che è assolutamente d’obbligo sorvolare… E’poi adattissima ai mixed border, e usandola sia in terrazzo che in giardino può dare degli effetti bellissimi con la sua allegra fioritura primaverile.

E se piano piano vi avvicinerete e in silenzio proverete ad ascoltare le vostre screziate digitalis, forse le loro alte infiorescenze vi racconteranno, bisbigliando pazientemente, di antichi boschi di castagno, di dispute tra fagiani e urogalli e naturalmente di volpi guantate che prendono il tè.
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(06/12/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Prendersi cura delle proprie piante è benessere

  
  
 
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