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TEMPO DI TöRGGELE. VINO, CASTAGNE E PASSEGGIATE
Alla scoperta di una tradizione altoatesina che unisce passeggiate fuori stagione, vino novello e delizie culinarie.

Miriam Giudici

Törggele: che parola strana. Come si scrive? Come si pronuncia? Evoca asperità e durezze teutoniche... E invece designa una delle tradizioni più dolci e piacevoli dell'autunno sudtirolese.

Un'usanza che ha luogo dopo la fine dell'estate, quando le giornate si accorciano e il freddo diventa pungente, ma ancora non è caduta la prima neve e la terra ha ancora frutti da offrire: castagne e vino novello.

Infatti la parola törggele viene fatta derivare dalle parole latine torquere e torculum, che si riferiscono alla pressatura delle uve da cui si ricava il mosto.

La tradizione prevede una passeggiata, magari abbinata a una castagnata, in compagnia fra i prati e i boschi colorati d'autunno, fino a raggiungere un maso o una malga: e nella stübe, in un momento di allegra convivialità, si gustano il vino novello e le specialità tirolesi di stagione.

Nel menù sono le castagne a farla da padrone: semplicemente arrostite o come ingrediente di ripieni per ravioli e carni, e naturalmente nei dolci. Accompagnate da specialità celeberrime come i canederli (knödel), le zuppe d'orzo, gli schlutzkrapfen (ravioli di ricotta e spinaci), lo speck affumicato, le carni, le torte di grano saraceno, i kaiserschmarren (frittelle accompagnate da composta di mirtilli rossi).

Il tutto innaffiato dal mosto di vino... che scalda l'atmosfera insieme alla musica tradizionale.

Quella del törggele è una tradizione secolare, una delle occasioni che rendevano un tempo meno dura la vita dei contadini di queste montagne: era radicata soprattutto nella Val d'Isarco, a nord di Bolzano, dove abbondano i castagneti e soprattutto le cantine, meta di un “tour” che permetteva di degustare e valutare il mosto migliore. I vari masi allora si trasformavano temporaneamente in osterie, ed esponevano una frasca (Buschen) che indicava ai visitatori la presenza di una mescita di vini.

Oggi questa usanza viene riscoperta in tutto l'Alto Adige anche con lo scopo di “riempire” una non-stagione turistica, fra la fine di quella estiva e l'inizio di quella sciistica, che un tempo in queste valli era vuota e morta: per i visitatori diventano un'occasione per godersi, in un clima ancora mite, panorami inediti. Infatti non sono toccati, per fortuna, dal turismo di massa i prati e i boschi nella loro affascinante veste autunnale, i vigneti e i castagneti... e le settimane del törggele sono il periodo ideale per trovare pace e tranquillità anche sui sentieri più battuti.

Anche nel tempo del törggele l'offerta turistica altoatesina si declina in una grande varietà di possibilità: che mettono l'accento, di volta in volta, sull'escursionismo, sulla degustazione di vini pregiati, sulla gastronomia e anche sul relax offerto dai molti centri benessere.

La maggior parte dei centri turistici delle province di Trento e Bolzano presenta offerte dedicate al törggele: per farsi un'idea si può partire dai siti www.dolomiti.it, www.alto-adige.com, www.altoadige-suedtirol.it, www.suedtirol.info.


(25/10/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere cosa mangi è benessere

  
  
 
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