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EMERGENZA CLIMA: INTERVISTA ALL'ESPERTO
Non c'è più tempo da perdere. Gaia sta subendo trasformazioni climatiche allarmanti. Ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare lo stato dell'emergenza. Ce ne parla il Prof. Tim Flannery.
PRIMA PARTE

Francesca Giomo

Quando l’uragano Katrina, il secondo più potente del Novecento, ha soffiato violentemente sulla parte sud – est degli Stati Uniti, spazzando via, tra le altre cose, il 90% della città di New Orleans, non sembra che l’opinione pubblica di tutto il mondo, nonostante il disastro e ad eccezione della prima settimana appena dopo, sia stata colpita nel profondo.

Il 2005 con i suoi 3 uragani nell’area atlantica (compreso appunto Katrina) non è stato sufficientemente di monito per gli abitanti del pianeta Terra, che impavidi, prima e dopo di allora, continuano allegramente a “inquinare” Gaia in modo spropositato e incosciente. Forse al vertice non c’è stata ancora una forte volontà di sensibilizzare e spiegare alla popolazione mondiale il significato dell’equazione inquinamento = riscaldamento del globo = aumento quantitativo e qualitativo dei fenomeni atmosferici quali piogge, vento, correnti ecc ecc….

Per essere diretti, la Terra sta subendo un grave cambiamento climatico e i segnali di un negativo riscaldamento globale sono già da tempo più che evidenti alla scienza e ormai visibili anche agli occhi di chi scienziato non è, basta volere guardare.

Ed è proprio con l’intenzione di “vederci più chiaro” che Terranauta ha intervistato lo scienziato australiano Tim Flannery, nonché autore de ”I Signori del clima” (Ed. Corbaccio, in libreria dallo scorso 28 settembre), testo essenziale per comprendere dove stiamo andando e come evitare di andare dalla parte sbagliata in termini di catastrofe ambientale.

D Prof. Flannery, stiamo andando incontro a un cambiamento epocale dal punto di vista del clima. Ma non è ancora chiaro in cosa consista esattamente tale cambiamento. Può illustrarci meglio la situazione?
R Ciò che sta avvenendo ormai da tempo è, in primo luogo, un fenomeno di riscaldamento della superficie del pianeta, con le molteplici conseguenze che ciò comporta.
L’evento in assoluto più grave causato da questo riscaldamento è lo scioglimento della calotta polare artica che provoca molto rapidamente un pericoloso innalzamento del livello dei mari; si parla, infatti, di un aumento di almeno 6/7 metri. Quindi il gradiente della temperatura tra i poli e l’equatore sta cambiando, determinando una serie di variazioni a livello dell’intera situazione climatica dell’emisfero nord: per esempio un aumento di intensità dei cicli delle piogge, dei venti e delle correnti. Questo comporta anche l’aumento della presenza di condizioni climatiche sempre più estreme, infatti, aumentando il calore, più il sistema di alimentazione di tali forze diventa potente a livello energetico.

D– Anche l’ultimo Tsunami che si è verificato affonda le sue radici nell’inquinamento atmosferico e nel riscaldamento del globo?
R No, sono cose diverse. Quello Tsunami è stato causato dallo spostamento della crosta terrestre. Però esiste una serie di cicli naturali che sono determinati dalle forze climatiche del nostro pianeta. Per esempio i cicli naturali che hanno portato alla creazione dell’era glaciale e al passaggio a periodi più caldi. Noi “scienziati” conosciamo molto bene queste forze naturali e ad oggi siamo anche concordi nel ritenere che il surriscaldamento del globo a cui stiamo assistendo non ha assolutamente nulla a che fare con questo tipo di cicli o schemi naturali. Al contrario l’attuale riscaldamento è dovuto all’inquinamento, a sua volta causato dalla combustione dei carburanti fossili. Il grande problema è che sfortunatamente questo tipo di inquinamento è invisibile, non riusciamo a vederlo a occhio nudo, per cui per la comunità è più difficile tenerne a mente costantemente la presenza. Di fatto, però, possiamo misurarlo e misurarne, quindi, le catastrofiche conseguenze.


  
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