HOME 
CURA DEL CORPO - CURA DELLO SPIRITO - CURA DEL PIANETA - ALIMENTAZIONE - MODA - ESTETICA - VIAGGI - CORSI E SEMINARI - FIERE E CONGRESSI
 VIDEO 
L'ORTO BOTANICO - 100 PAROLE SU - NON SOLO RECENSIONI - GUARIGIONE COME CRESCITA - ANGOLO DELLA PSICOLOGA -DOSSIER-
per Titolo/Descrizione/Autore Contenuto Articoli
ARCHIVIO 

 
Pagina 1 di 1
UN'ALTRA ESTATE. CON IL TURISMO RESPONSABILE
Sono sempre di più le associazioni che accompagnano i viaggiatori a scoprire un modo nuovo di vivere le vacanze: a un turismo invadente e poco informato si sostituisce una nuova filosofia fatta di rispetto per le culture e l'ambiente.

Miriam Giudici

Offerte last-minute, voli low cost, nuove rotte, sempre più località incontaminate che si aprono al turismo: mai come oggi la voglia di viaggiare e il desiderio di scoperta hanno avuto a disposizione tanti strumenti per concretizzarsi in esperienze che un tempo sembravano riservate solo agli esploratori più avventurosi.

Ma quante volte questi viaggi esotici, nei più remoti angoli del globo, si risolvono in una settimana "all-inclusive" che non è molto diversa da quella che si potrebbe vivere nel villaggio turistico a un centinaio di chilometri da casa?

Se le contraddizioni e i pericoli del turismo di massa sono sempre più un problema, è vero anche che cresce di anno in anno, da parte di un numero piccolo ma sempre meno trascurabile di turisti, di turismo responsabile.
Difficile condensare in poche parole questo concetto. Ci viene in aiuto l'AITR - Associazione Turismo Responsabile (sito: http://www.aitr.org), che ha steso nell'ottobre del 2005 questa definizione: "Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori".

La parola-chiave è dunque consapevolezza: di dove si è; di ciò che si sta facendo, mangiando, comprando; della cultura di cui sono portatrici le persone che si hanno davanti. Consapevolezza e rispetto che devono essere tenuti a mente sia che si faccia un viaggio nelle regioni più estreme del pianeta, sia che si opti per poco più di una scampagnata nel week-end.

Non bisogna dimenticare che l'impatto del turismo sull'ambiente parte fin dal primissimo momento in cui comincia il viaggio: i viaggi in aereo sono spesso diventati alla portata di tutte le tasche, si aprono nuove tratte e aumenta il traffico su quelle già attive, ma l'altra faccia della medaglia è un aumento enorme dei gas di scarico dannosi per l'ozono - dato che l'aereo è proprio il mezzo ad impatto ambientale più alto. Tanto che anche le storiche guide Lonely Planet, pur non mancando mai di riportare consigli che consentano di risparmiare, sono molto critiche verso il dilagare dei voli low-cost.

C'è poi un problema di fondo, un problema di giustizia, su cui bisogna riflettere prima di partire: si può accettare acriticamente l'affermazione che "il turismo porta ricchezza nelle zone che vengono visitate"? Non sempre è così. Spesso le uniche a guadagnare sono le compagnie di viaggio, e poco o nulla rimane agli abitanti della zona, tagliati fuori dai guadagni, ridotti a "colore locale" e spesso anche sfruttati come manodopera a basso costo e privati di risorse vitali come le terre, l'energia elettrica e l'acqua - che vengono impiegate per garantire "standard occidentali" alle nuove e imponenti strutture turistiche.

Per non parlare poi delle "insidie" che si possono incontrare quando si è convinti di comprare souvenir originali dando una mano al commercio locale: non è raro trovarsi ad acquistare quello che si pensa sia un raffinato tessuto africano, e poi trovare l'etichetta "Made in China". O, ancora peggio, scegliere senza saperlo manufatti in materiali rari oppure asportati da siti archeologici che rimangono irrimediabilmente deteriorati.

Come fare allora a mettersi al riparo dagli imbrogli ed essere veramente sicuri si stare scegliendo una "vacanza sostenibile"? Innanzitutto rivolgersi all'AITR, a cui sono collegate quasi tutte le agenzie ed associazioni che si battono a favore di un turismo consapevole, e che possono fornire un aiuto sia organizzando in ogni dettaglio veri e proprie vacanze, sia fornendo un supporto quando si vuole "fare tutto da soli".
Ecco alcuni indirizzi utili:
- Associazione RAM (Roba dell'Altro Mondo): http://www.associazioneram.it
- Viaggi e Miraggi: http://www.viaggiemiraggi.org
- Il Vagabondo, portale dei viaggiatori indipendenti: http://www.vagabondo.net
Le botteghe del commercio equo-solidale (CTM Altromercato - http://www.altromercato.it) vendono inoltre moltissime guide ai viaggi sostenibili.

Non ci resta quindi che augurarvi buone vacanze, ma che siano responsabili!


(10/08/2007) - SCRIVI ALL'AUTORE


Viaggiare con i 5 sensi è benessere

  
  
 
  invia articolo per e-mail stampa l'articolo