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AUTOABBRONZARSI? VEDIAMO COME
Le vacanze sono ancora lontane? Per la tintarella non c'è da attendere: con gli autoabbronzanti dell'ultima generazione faremo un figurone. Ecco qualche consiglio per ottenere ottimi risultati.

Miriam Giudici

L'estate è ormai entrata nel pieno, ma non sempre è possibile sfoggiare da subito una bella tintarella. Per sentire sulla nostra pelle un anticipo delle vacanze, però, non è necessario ricorrere alle lampade UVA e alle docce solari: negli ultimi anni si è sempre più diffuso l'uso degli autoabbronzanti. Questi prodotti sono oggi sul mercato in formulazioni sicure, con profumazioni gradevoli e con elementi che si prendono cura della nostra pelle.

Queste creme si basano su un principio attivo derivato dalla glicerina, il diidrossiacetone (DHA), che innesca con la cheratina presente nello strato superiore dell'epidermide una reazione chimica che scurisce la pelle. È importante chiarire la differenza che c'è rispetto all'abbronzatura naturale: questa deriva dalla produzione di melanina, una sostanza che il nostro corpo produce naturalmente per difendersi dai raggi UVA. La reazione provocata dagli autoabbronzanti, invece, interessa solo lo strato superficiale della pelle, e non ha alcun potere di protezione contro le radiazioni nocive che provocano le scottature. Dunque una pelle artificialmente abbronzata non è una pelle protetta.

In passato gli autoabbronzanti avevano una cattiva fama: quella di macchiare la pelle, di seccarla, di avere un odore sgradevole.
Le nuove formulazioni hanno eliminato questi inconvenienti, e la crescita delle vendite di questi prodotti dimostra che funzionano. Quasi tutte le creme oggi in commercio contengono sostanze idratanti che nutrono la pelle, la ammorbidiscono e la lisciano, e hanno un effetto anti-età. Sono inoltre più facili da applicare, e riducono i rischi che una distribuzione “distratta” lasci macchie di colore indesiderate.

Ci sono comunque alcuni consigli da seguire per un risultato perfetto: evitare di applicare il prodotto all'attaccatura dei capelli e sulle sopracciglia; depilarsi e fare uno scrub alcune ore prima di distribuire l'abbronzante; lavarsi subito le mani dopo l'uso; aspettare una mezz'ora prima di vestirsi, per evitare che residui di crema macchino gli indumenti. Dopo un paio d'ore la reazione innescata dal DHA sarà visibile, e durerà pochi giorni, perché verrà eliminata dal fisiologico ricambio delle cellule superficiali dell'epidermide.
Se è la prima volta che si usano prodotti del genere, è sempre bene eseguire un test spalmando una piccola quantità di autoabbronzante su una parte poco visibile del corpo, per verificare che non insorgano reazioni allergiche.

Siete troppo pigre per eseguire da sole un'applicazione completa, o avete paura di fare qualche errore? Niente paura: alcuni centri benessere offrono trattamenti professionali. L'autoabbronzante può essere applicato tramite un aerografo che, senza tralasciare un solo millimetro del corpo, copre la pelle con un velo uniforme e impalpabile. Oppure l'applicazione della crema può essere abbinata a un massaggio eseguito da mani esperte: abbronzante, drenante e rilassante in una sola seduta.


(01/07/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


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