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QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA
In ambito psicoterapeutico parlare di verità e realtà vuol dire addentrarsi nel vasto, vario e unico mondo che è ogni essere umano, nella sua relazione con la propria interiorità e con l'esterno.

Dott. Maria Rosa Greco. Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt

Con il dossier VERITA' proposto da Terranauta ci tuffiamo nei meandri della "capacità di giudizio".
Nel senso che per stabilire una realtà come vera è necessario usare la capacità di giudicare.
Cosa è vero? ognuno ha la propria verità. Dunque non è possibile parlare di verità oggettiva.
Ad esempio, per una persona può essere vero un evento vissuto come trauma (uno schiaffo da un genitore o un tradimento da un amico). Mentre lo stesso evento da un'altra persona può essere considerato come nella norma, quindi non "veramente traumatico", perchè la sua realtà è fatta di violenze e sofferenze ben più pesanti.

Nello stabilire ciò che è vero senz'altro entra in gioco anche la componente culturale.
Ad esempio è vero che per la cultura dei nativo-americani guardarsi negli occhi è segno che si vuole invadere lo spazio dell'intimità dell'altro, ma non lo è per la nostra cultura in cui, anzi, guardarsi negli occhi vuol dire non sfuggire al contatto, all'interazione, ossia all'"essere più veri".

Ognuno di voi potrebbe trovare i propri molteplici esempi a riguardo.

Invece, se si esamina il concetto di "realtà" ci si imbatte in un altro tipo di giudizio, più sottile.
A prima vista, infatti, si tende a pensare che il giudizio su ciò che è reale sia più oggettivo rispetto a ciò che è vero. Ma la realtà è fatta di esperienze.
E' reale la sensazione di calore se si è sotto dei riflettori in un’afosa giornata estiva. La stessa fonte di calore però, in una gelida giornata invernale, ci può fare sperimentare un altro tipo di sensazione di calore, probabilmente meno intesa, ma altrettanto reale.
Ovviamente, qui non mi sto riferendo a misurazioni con metodi scientifici, ma ad una prospettiva che parte dall'essere umano come "osservatore".
Un altro tipo di realtà è quella che vive chi è sottoposto ad induzione ipnotica.
Ci sono, poi, persone che vivono in un "mondo immaginario" tutto loro, il quale mondo può avere anche una sua concretezza ed essere tranquillamente considerato reale. Ma, certamente, si tratta di una prospettiva differente di realtà rispetto a chi vive fuori da quel mondo immaginario, fantastico o delirante che sia.

Per quanto riguarda la mia professione, quando un cliente mi presenta i suoi disagi esistenziali, mi pongo in contatto con la sua verità e la sua realtà, entrambe per lui assolute. Solo entrando in empatia con esse, con un'immersione totale nel suo mondo, è possibile pian piano accompagnarlo ad emergere, guardarsi intorno per scoprire tutta un'altra parte di sè e dell'ambiente verso cui prima era completamente cieco.
E' in questa fase che la capacità di giudizio diventa preziosa perchè può guidare la capacità critica personale.
Giungere alla consapevolezza che le proprie verità e realtà non sono assolute e che si può sperimentare molto altro, prima sconosciuto, è uno dei "salti" fondamentali per vivere fino in fondo il proprio ”Cambiamento”, inteso anche come spinta evolutiva personale.

Dott.ssa Maria Rosa Greco
Psicologo clinico e psicoterapeuta della Gestalt
e-mail: greco.mariarosa@libero.it
tel. 338/7255800



(21/04/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


Non aver paura di curare la propria anima è benessere

  
  
 
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