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IL PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA. UNA BUONA NOTIZIA!
Non sempre il 21 marzo coincide con il primo giorno di Primavera...

Laura Bonaventura

Il primo giorno di primavera non è mai quello del calendario. E’ una mattina qualsiasi in cui esci con cappotto-sciarpa-berretto aspettando che il solito orso bianco ti apra la porta e invece sul pianerottolo avverti un piacevole tepore. Poi, mentre scendi le scale, ti sembra di intravedere qualche margherita sul tuo zerbino…

Sull’autobus ti aspetti i soliti compagni di viaggio, foche e pinguini, e invece ci sono altri esseri umani usciti dal letargo, vedi le facce perplesse, alcune con un vago sorriso: hanno già fiutato la primavera.
Secondo me il paradiso ha il clima e i colori della primavera. E' come se tutti i pittori celesti si fossero messi al lavoro per rinnovare il condominio con vernici multicolori.
Viene voglia di partire, salutare tutti, mettere uno zaino in spalla e avviarsi per il giro del mondo.

Il primo giorno di primavera i piedi si rifiutano di andare a rinchiuderci in ufficio. E noi lì a dire: “Ma cosa fate? Dove volete andare? Al parco? A prendere il sole sulla riva del fiume? Ma quale fiume, il Tevere? No, in Toscana??? Ragazzi, non avete capito, qui bisogna RAGIONARE!”

Poi però compriamo un mazzo di fiori freschi e li sistemiamo sopra il computer, allungandoci furtive per sentirne il profumo tra un file e l’altro, o, se siamo uomini, li regaliamo alla ragazza più carina dell’ufficio, piccolo omaggio alla primavera della vita.
L’aria tiepida risveglia i ricordi di sere passate, primavere di tanti anni fa, di baci appassionati scambiati per strada, parole sussurrate, risate di ragazzi, piccole immense felicità. Sembra di risentire quei profumi, di rivedere quei volti, e il cuore si riempie di dolcezza e di gratitudine.

Ci viene voglia di uscire di nuovo, proprio quella sera, e sentirci molto romantici, fare qualche sciocchezza e passeggiare fino a tardi per farla durare all’infinito quella notte, come pensavamo allora. E ci risentiamo addosso tutta quella vita, tutta quella fame di felicità e di amore.

La primavera ci ricorda che possiamo rinascere mille volte, ricominciare tutto daccapo, vivere nuove vite, che il nostro oggi, per quanto piacevole, non sarà necessariamene il nostro domani: quello saremo noi a sceglierlo, magari facendo qualche pazzia, perchè non è mai detta l’ultima parola.

A volte poi, il giorno dopo tutto è tornato come prima, nuvoloni e pioggia, l’aria fredda e umida di febbraio. Ma noi l’abbiamo sentita, sappiamo che è lì a due passi, che tra poco l’inverno dovrà fare le valigie e nessuno potrà toglierci l’incanto delle mattine fiorite e dei pomeriggi teneri e freschi, in cui sentiamo nuove gemme crescerci nell’anima.


(21/03/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


  
  
 
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