Questa mattina il termometro segnava –1, che a Roma significa tempo da Polo Nord. Con –1 i romani si mettono la pelliccia e il colbacco come Totò a Milano e si sentono vittime di una calamità naturale di poco inferiore allo tsunami. Si crea una complicità tra la gente, unita dalla convinzione che un’ingiusta punizione divina si sia abbattuta sulla Capitale. Con –1 a Roma il 90% dei cani viene avvolto dalle padrone in sgargianti, pesantissimi, mostruosi cappotti da cane.
Anch’io sono convinta che, in confronto a mattine come questa, la Siberia sia un’amena località termale, ma lo stupore della gente di fronte a una pozzanghera ghiacciata mi diverte e mi rallegra: insomma, si dice che i cittadini di oggi siano cinici e smaliziati, e invece basta un po’ d’acqua ghiacciata per far tornare tutti bambini incantati.
Spesso quando fa così freddo il cielo è terso e azzurrissimo, di un azzurro così intenso che abbaglia, il sole splende e se c’è qualche nuvola di solito è piccola, bianca e pannosa come quelle che si disegnano alle elementari. Se ci si ferma a naso in su, la si può veder veleggiare nel cielo e viene voglia di spiccare il volo, allargare le ali e farsi qualche vasca in tutto quel blu. Mmm…solo a pensarci ci si sente liberi e leggeri come gabbiani.
Per le strade soffia la tramontana e ci regala un’aria limpida e frizzante. Quando c’è tramontana la gente accelera il passo per scaldarsi, saltella sul posto se è in attesa dell’autobus e anche ai più pallidi spuntano delle belle guance rosse di salute. Un mese di tramontana e grazie all’andatura spedita tutti perderebbero qualche chilo.
Con –1 anche a Roma si possono indossare cappellini di lana con il pon pon, sciarpe e guanti multicolori neanche si stesse a Courmayer in fila per lo sky-pass e nessuno pensa male di te. Anzi, c’è una tendenza al rialzo. Più si vedono abbigliamenti incredibili, più ci si sente autorizzati a osare. Con –1 cadono i tabù e anche distinti signori settantenni possono portare con disinvoltura cappelli di lana peruviani con i colori della pace.
Poi c’è la cioccolata calda. Veramente io non sarei autorizzata a parlarne, in quanto, avendone bevuta troppa negli anni trascorsi, sono diventata allergica. Però lo devo dire: cosa c’è di più bello dell’entrare intirizziti e coperti di brina in una sala da tè e sorseggiare una fumante cioccolata calda con panna e pasticcini? Pensieri pericolosi per un’allergica… ma anche una tisana calda e profumata può essere una deliziosa fonte di calore, e per fortuna non sono allergica ai pasticcini!
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