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Buone Notizie 

 
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AMO QUELLA GALLINA!
AL VIA LA RUBRICA DELLE BUONE NOTIZIE

Gli articoli intitolati "Buone notizie", da oggi su Terranauta, vorrebbero essere una vera "Cura dello spirito". Prendendo spunto da frammenti della quotidianità, presenterò riflessioni e divagazioni che spero risveglieranno la fantasia e regalarenno ai lettori qualche momento di evasione.

Laura Bonaventura

Il mio più grande desiderio è scrivere cose che facciano sentire bene chi legge: piccoli pensieri, piccoli sogni, piccoli voli.

L'aggressività e la violenza ci raggiungono in molti modi; troppo spesso siamo travolti da sentimenti ed emozioni negative e, carichi di lavoro e di stress, possiamo perdere il contatto con la nostra parte più intima, con il nostro giardino segreto.

Con i miei articoli vorrei recuperare uno sguardo che si posi dolce e indulgente sulle persone e sulle cose, uno sguardo che non voglia ferire, colpire, far male, urlare, ma solo carezzare, sussurrare, lenire le ferite, far sorridere sulle piccole cose della vita quotidiana.

Una presa in giro bonaria delle piccole manie che tutti abbiamo e che in fondo ci fanno sentire più vicini nella nostra grande, unica, irripetibile piccolezza. Una canzonatura simpatica che non è sarcasmo o svilimento di sé, ma autentico amore e accettazione di se stessi, con i propri difetti e debolezze.

Mi piace cogliere l'aspetto sottilmente comico delle cose, comunicare una risata sommessa, che tocchi le corde del cuore e divenga una piccola emozione silenziosa, un'allegria segreta che accompagni i lettori durante la giornata.

Su queste frequenze mi sintonizzo quando scrivo e in questo senso profondo credo che Terranauta sia il sito adatto per i miei "articoli". Spero che anche voi sarete d'accordo e che vorrete leggere i miei scritti.

Grazie per l’attenzione e buona lettura.

Laura Bonaventura


Amo quella gallina

Dal primo piano del grigio edificio di cemento dove lavoro, alla periferia di Roma, vedo una gallina. Come sia finita nel cortile di un’azienda di telecomunicazioni satellitari, circondato da palazzi industriali altrettanto grigi e chiuso dalla famigerata via Tiburtina sempre intasata di auto, non lo so. Però pare trovarsi bene.
E’ una gallina un po’ mingherlina, ma impettita come qualsiasi gallina che si rispetti, becco in alto, pancia in dentro, petto in fuori.

A dire la verità è anche un po’ annerita, forse da qualche scorribanda nei garage dell’azienda, ma pare comunque non farci caso e se ne va in giro fiera, memore delle sue antiche penne, di un bel marrone e champagne.
Amo quella gallina. Ogni giorno, nelle pause di lavoro, mi affaccio alla finestra e la vedo. E’ tranquilla, pacifica: gli affari, le scadenze, il traffico, la burocrazia non significano nulla per lei. Vive serena nel suo nuovo habitat come se si trovasse nella fattoria di nonna Papera. Becchetta, si guarda intorno, familiarizza con gli impiegati. Quella gallina mi trasporta nel suo mondo incantato e mi regala momenti di pace assoluta.
L’aria è fredda, il cielo azzurro e, da un capannone industriale trasformato in pizzeria poco lontano, mi giunge un profumo di legna bruciata.

Guardo la mia amata gallina, respiro l’odore del camino e mi sento in campagna, mi immagino stesa su un caldo tappeto davanti al fuoco, a leggere un bel libro, oppure nella corte di un casale di campagna, a curare le piante, raccogliere i frutti e a respirare l’aria fresca e pulita. Accanto a me, la mia gallina.
Il mio cuore si riempie di gioia, mi volto, riaccendo la luce al neon e torno al computer.


(01/03/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


  
  
 
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