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La delusione delle aspettative di un’intera generazione che ha assistito all’infrangersi delle promesse del sogno americano davanti a uno schermo di vetro, la guerra in Vietnam, è solo la scintilla che fa scattare un senso di riscossa, la voglia di contestare e di sovvertire il sistema attraverso un’alternativa. L’LSD diventa allora viaggio in mondi diversi da questo. Il suo utilizzo comincia ad essere considerato pericolo. Nel 1967 il farmaco viene messo al bando: inizia il proibizionismo con la campagna per demonizzare la sostanza.

Hashish o LSD, schiavitù di razza o schiavitù di denaro, resta nell’uso di stupefacenti il desiderio di risarcimento da una libertà negata, attraverso l’esplorazione di nuove dimensioni: le uniche possibili. Ecco che il termine ‘viaggio’, usato gergalmente in relazione al consumo di droghe, leggere o pesanti che siano, assume un significato più profondo. E’ un’intera generazione, che si sposta ideologicamente oltre le barriere imposte, una grande migrazione collettiva che trovando muri in lungo e in largo, decide di procedere per strade solo immaginate, direzioni alterate.

L’uso ‘tribale’, ‘aggregato’ di sostanze stupefacenti è diffuso dall’antichità, basti pensare alla cultura dell’Oppio in Asia Centrale (Cina, India, Turchia). L’uso individuale di sostanze simili , soprattutto oppiacei e derivati della canapa, esplode invece con l’ottocentesco ‘poeta maledetto’, che non trovando identificazione nella realtà sociale circostante preferisce accedere a situazioni inespresse alterando i sensi per sperimentare nuovi tipi di scrittura. E’ in questi anni che Baudelaire compone ‘Il Poema dell’Hashish’, ed è nel 1840 che lo psichiatra Moreau de Tours descrive gli effetti della sostanza nel libro sull' hashish e la pazzia, affermando che attraverso questa droga si potesse esplorare il mondo della pazzia e dell'alienazione. Ma è quando l’alienazione individuale diventa alienazione di massa, e la nevrosi del singolo si trasforma in nevrosi collettiva, che ci viene da dire di un ‘viaggio generazionale’.

Oggi, i viaggi non sono finiti.
Da un sondaggio condotto nel 2004 dall'Eurobarometro - l'agenzia Ue che registra le opinioni dei cittadini europei - si legge che il tasso di contatto e consumo personale dei cannabinoidi (marijuana, hascisch, olio di hascisch) è in aumento e superiore a quello di altre droghe. I luoghi privilegiati per acquistarle sembrano essere feste, pub e discoteche, luoghi dove possono essere ottenute facilmente secondo il 79% degli intervistati.

Curiosità, ispirazione creativa, fuga dalla depressione, le risposte date sono diverse e sempre troppo riduttive anche solo per il fatto di essere cristallizzate in un sondaggio. Ma non c’è bisogno di numeri per capire.
Lo spinello, spessissimo abbinato ad alcool, è il classico companatico del sabato sera. Non per forza sabato, non per forza sera, non per forza spinello. I ragazzi del duemilacinque stanno insieme così. Viaggiano insieme così. Vanno a casa di Luca per ‘stare fuori’. La prossima settimana vanno anche a un maxi-rave per ‘spaccarsi di acidi’, ‘stare storti’, ‘non capire più niente’. Si muovono insieme verso mete statiche, vomitano bulimici i loro viaggi da soli.

Dove siamo diretti ora? Difficile rispondere o anche solo approcciare un’analisi in situazione. Forse non stiamo andando da nessuna parte. Un film che ci fa da specchio come pochi ultimamente, ci dipinge come ‘I figli di mezzo della storia: non abbiamo la grande guerra, né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale. La nostra grande depressione è la vita.’*
E allora, in un sistema dove il metro di misura è il sapone, forse il viaggio collettivo non esiste più e l’esplorazione di mondi inespressi sembra identificarsi soltanto con il moltiplicarsi di fughe individuali dalla noia di ognuno.


* dal film Fight Club.


(18/08/2006) - SCRIVI ALL'AUTORE


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