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CATTIVA MAESTRA TELEVISIONE
KARL R.POPPER (a cura di Giancarlo Bosetti)
Claudia Bruno

Bugiarda, ammaliatrice, compagna irreale delle nostre stanze, emblema di superficialità, cattiva maestra?
A cinquant’anni di distanza dalla sua nascita, bisognerebbe cominciare a capirlo: cos’è la televisione per la nostra società? O meglio, cos’è diventata?

Giancarlo Bosetti, direttore di «Reset», si è preoccupato di curare questo libretto incentrato sul saggio che Karl Popper gli dettò per telefono nel 1994 “Una patente per fare tv”.
“Cattiva maestra televisione” torna nella veste di una nuova edizione, arricchita da molteplici interventi a tema tra cui quelli di John Condry, Karol Wojtyla, Raimondo Cubeddu, Jean Baudouin, nonché una dettagliata introduzione dello stesso Bosetti.

«La televisione, potenzialmente, così com’è una tremenda forza per il male potrebbe essere una tremenda forza per il bene», dice Popper che dalla sua ottica di uomo molto democratico e poco scrittore, ha preferito lasciarci in eredità uno spiraglio di speranza nelle potenzialità di questo mezzo di comunicazione, oltre alla soluzione di creare una patente per chiunque sia collegato alla produzione televisiva.
Ma «Ladra di tempo, serva infedele», aveva scritto Condry anni prima, perché «la televisione oltre ad essere ladra, è anche bugiarda..».

Parole di grandi pensatori del nostro secolo, giungono nelle nostre case, posandosi su una scrivania, su un divano, in un angolo, e pur restando in disparte provano ad aprirci gli occhi davanti agli effetti che un mezzo di comunicazione come la televisione ha prodotto negli ultimi cinquant’anni: un’informazione spesso venduta in cambio di sensazionalismo, un mondo specchio di vicende di potere mascherate da cartoni animati, fatto di corse all’audience, di risate registrate per marcare implicature a sfondo sessuale.
Messaggi, questi, che distorcono moralità e senso del reale soprattutto quando la tv viene a svolgere il ruolo di “bambinaia elettronica”..

Questo e molto altro ancora in un piccolo manuale, non di consultazione, quanto di riflessione sulle sorti della nostra società.



(09/03/2005) - SCRIVI ALL'AUTORE


Amare l'arte è benessere

  
  
 
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