29 Aprile 2009
C'era una volta

Cara/o TerraNauta,

questa settimana ti voglio segnalare una serie di "storie" interessanti...

C'è la storia di Michele Dotti e del workshop da lui organizzato sulle buone notizie. L'obiettivo? Raccontare un'altra Italia quasi sempre lontana dai riflettori. Quella che si ingegna, quella che propone, quella che si attiva e non si arrende. Quella che spesso si diverte anche, pur sudando e faticando.

C'è poi la storia di Monsieur Ingorghi, un uomo che ha rivoluzionato (in silenzio) una delle più grandi città del mondo, Parigi, con interventi che vanno dall’isolamento delle case ai rifiuti, dalle emissioni inquinanti ai biberon…

C'è la storia di Claudio Cristofani, architetto milanese che nel tempo libero "gestisce" 130 orti urbani nel territorio milanese, per la gioia di famiglie, single, bambini e anziani.

C'è la storia di Valerio Pignatta, nostro autore di punta, che in silenzio e con straordinaria dignità, com'è nel suo stile, ha pubblicato un libro sulla decrescita dirompente nella sua eversiva semplicità: L'insostenibile leggerezza dell'avere.

C'è la storia di Luca Boccalatte, un altro milanese che però si è trasferito in Sicilia, a Palermo, e qui ha a cambiato la sua esistenza intrecciandola a quella della natura e creando il primo ecovillaggio della decrescita felice.

C'è la storia di Italia RetEnergie, cooperativa per l’auto-generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili: gruppi organizzati di singoli cittadini diventano finanziatori, produttori, gestori ed infine consumatori della propria energia.

C'è la storia di un forno, il Kyoto-box, che è il forno ad energia solare che ha vinto il Climate Change Challenge, la gara per le eco-invenzioni organizzata dal Financial Times e c'è la storia di una scuola di Anzona (in Emilia) che viene riscaldata e raffreddata da un impianto geotermico.

C'è poi una storia raccontata da Teresa Tranfaglia, autrice di diversi libri per Macro Edizioni. In questo caso più che raccontarci una storia Teresa smaschera le fondamenta di una favola che ci hanno sempre raccontato: quella secondo la quale bisogna bere tanto latte perché contiene calcio...

Intanto, mentre nei media tradizionali si accavallano notizie contraddittorie sull'influenza suina e i morti da essa provocata, senza che nessuno si interroghi sulle sue reali cause e implicazioni, Giancarlo Tarozzi ci ricorda che ogni volta che ci si addormenta si muore a tutti gli effetti e ogni volta che ci si sveglia si nasce ad una nuova vita.

Un buon motivo per farsi un breve sonnellino ogni volta che la passività e l'ignavia ci sorprendono alle spalle. Possiamo morire ogni giorno e come le fenici ogni giorno rinascere nuovi, coscienti, consapevoli e splendenti... o possiamo evitare di dormire dicendoci che non abbiamo tempo, che dobbiamo lavorare sempre di più, che non possiamo far niente per cambiare le cose.

Come sempre, sta a noi la scelta.

Buona dormita!

Daniel Tarozzi

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