22 Febbraio 2009
La newsletter di Terranauta

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In questo numero vi proponiamo la terza parte dell’intervista a Maurizio Pallante. Questa volta analizzeremo con lui il concetto di sviluppo sostenibile, soffermandoci sull'auto-produzione come risposta alla logica della crescita. Ma la crisi dei consumi può trasformarsi in un’opportunità per il sistema socio economico? Cerchiamo di capirlo con l'articolo di Francesco Bevilacqua.

Sempre in ottica decrescita, vi presenteremo un nuovo mestiere, quello del
lavatricista. Perché infatti buttare una lavatrice anziché aggiustarla? E perché non trasformare la crisi in una straordinaria opportunità di riscoperta del saper fare e di lotta agli sprechi e ai consumi superflui?

Vi raccontiamo poi un esempio virtuoso di gestione dei rifiuti: quello dell’Alto Adige, dove è partita  la raccolta dei rifiuti organici con risultati sorprendenti.

Vi invitiamo a leggere la cronaca di una giornata senza luce elettrica, vissuta da una nostra collaboratrice che improvvisamente si è trovata sconnessa dalla rete e quindi dal mondo. Con un pizzico di ironia e di sana auto-critica, Daria Casali ci dimostra come siamo diventati dipendenti in ogni nostra attività dalla tecnologia. E di come mentre lei impazziva per il senso di impotenza, cani e gatti dormissero tranquilli…. Quello delle energie è quindi un tema fondamentale nella vita di tutti noi.

Eppure, mentre la crisi avanza e il petrolio consuma se stesso e il mondo, il nostro paese continua rimanere inerte e, denunciano le associazioni ambientaliste,
resta immobile nel primo anno di azione del protocollo di Kyoto. Non solo. Lo scandalo dei Cip 6 si perpetua ancora una volta: i fondi prelevati dalle nostre bollette e destinati alle energie rinnovabili sono stati infatti nuovamente dirottati verso gli inceneritori.

In compenso sono allo studio
12 nuovi rigassificatori, per la gioia delle multinazionali e dei medici più cinici che si troveranno tanti nuovi pazienti nei pressi degli impianti… Non resta fermo,invece, il governo brasiliano, che seppur con qualche tentennamento, continua a devastare la foresta amazzonica. Nel frattempo l’Australia brucia, uccidendo persone e animali, distruggendo ecosistemi e aumentando le emissioni di Co2 nell’atmosfera in un processo s-virtuoso che nelle sue conseguenze va ad amplificare le cause.

Mentre le foreste gridano aiuto, nelle città qualcosa si muove. Sempre più persone si rendono conto di come l’ecosistema cittadino, nella sua veste attuale, sia dannoso per gli esseri umani e specialmente per i
bambini che – lo dicono i dati – sono dei veri e propri malati di città.

Ecco che il
fenomeno delle transiton town prende sempre più piede anche da noi. Ellen Bermann, presidentessa dell’associazione Transition Italia, ci spiega come in questi luoghi si cerchi di costruire un modo diverso di vivere la quotidianità, attraverso la riscoperta della filiera corta, dell’indipendenza del petrolio, ma soprattutto delle relazioni umane autentiche.

Ma le molte persone che per spostarsi da una città all'altra usano il treno per cercare di non pesare eccessivamente sul nostro pianeta, spesso devono incorrere in una serie di disagi infiniti. Vi proponiamo a questo proposito
il racconto di un viaggio del terrore vissuto ripetutamente dalla nostra Salvina Elisa Cutili grazie alla linea ferroviara Roma-Catania.

Vi salutiamo con una speranza. Sembra che sempre più scienziati si stiano affidando alla
biomimesi: la scienza che ruba le idee alla natura. In pratica, come facevano gli antichi, si studiano i comportamenti degli animali per scoprire come la natura riesca a compiere le azioni più improbabili. E da essa si impara. Questi sono gli studi che vorremmo sempre vedere sugli animali.

Qualcosa di molto lontano dalla vivisezione o dagli
esperimenti obbligatori per legge e necessari per vendere cosmetici.

Ci auguriamo che l'essere umano si dedichi con grande passione allo studio della biomimesi. Riscoprendo il rapporto con le altre specie e con il proprio pianeta, forse potremmo sperare in un mondo più sano, più equilibrato, più degno di essere vissuto.

In quest’ottica vanno inquadrati gli orti urbani che sempre più popolano il nostro paese, il riso alla spina, in vendita insieme agli altri prodotti sfusi in tutta la penisola, la riscoperta dei vestiti in fibre naturali, ecologici e anallergici.

Questi e tanti altri articoli li trovate su Terranauta!

Correte a trovarci!

Daniel Tarozzi