12 Marzo 2009
Ambientalisti e cinici. Chi è il vero fanatico?

Cara/o terraNauta,

ancora una volta la cronaca di questi giorni ci racconta un'Italia che non ci piace. Accendendo la televisioni o leggendo i giornali veniamo informati che si vogliono costruire
quattro centrali nucleari sul territorio italiano nonostante il popolo, nel 1987, si fosse espresso chiaramente a sfavore attraverso un referendum.

Scopriamo che il governo ha nuovamente deciso di stanziare milioni di euro per il Ponte sullo Stretto, mentre le infrastrutture di tutto il paese sono in condizioni imbarazzanti. Sentiamo parlare di un non meglio precisato piano edilizio che rischia di aprire la strada a nuovi scempi edilizi, e intanto i nostri edifici sprecano quasi il 70% di energia e calore.

Intanto le donne hanno festeggiato la loro festa, senza per ora trovare il modo di reagire ad una triste constatazione: la società degli uomini le ha divise in due categorie,
donne esibizioniste e donne esibite.

Nel frattempo a
Chiaiano hanno aperto la discarica e a Colleferro hanno sequestrato due inceneritori per gravi irregolarità...

Lo sconforto ci assale. Ma NON DOBBIAMO PERMETTERGLIELO!

Come diceva Giorgio Gaber, la realtà è più avanti!

Accanto all'Italia delle "
grandi opere", della logica del più furbo, della crisi che colpisce solo i più poveri, c'è un'altra Italia, un altro paese. Un paese che non a caso è lontano dai riflettori e che i mass media si guardano bene dal raccontare.

L'Italia dei comuni virtuosi, dei mille "casi Olivadi", della Liguria che abbassa le luci notturne per combattere l'inquinamento luminoso e la crisi.

L'Italia di Lucca che entra in transizione per mettere in atto il cambiamento. L'Italia di chi fa figli nonostante la crisi, perché è convinta che i costi per crescere un bambino non siano necessariamente così alti.


A questi e a tutti gli altri genitori rinnoviamo l'appello a stare attenti agli psicofarmaci. E' il nostro Valerio Pignatta, infatti, a ricordarci come quello tra
bambini e psicofarmaci sia il più atroce dei connubi.

Ma non scoraggiamoci! Linvito arriva anche dal nostro Andrea Bertaglio, che ci ricorda come
per cambiare in fretta, ci voglia umiltà e pazienza. La stessa pazienza che ci fa riscoprire il piacere del viaggio lento, decrescente, sugli itinerari proposti da Paolo Merlini.

Un nuovo paradigma culturale ci può quindi permettere di guardare la realtà diversamente. A questo proposito vi proponiamo la quarta parte dell'ormai epica
intervista a Maurizio Pallante. Questa volta abbiamo approfondito con lui il tema dei bambini, delle donne e della città.

Ma non solo in Italia qualcosa si muove. In Francia, ad esempio, in questi giorni si celebra in ben 9 città la settimana dell'ambiente. E sempre in Francia si va diffondendo Clim'City, il gioco che premia chi fa meno danni all'ambiente. Chi vuole spingere il gioco nella realtà può unirsi ai Guerrilla Gardening, veri e propri guerrieri che impazzano per l'Europa seminando piantine in poveri vasi sterrati.

Ma cosa possiamo fare noi, nella nostra vita privata? Prima di tutto dobbiamo evitare gli sprechi. Alessandra Bove ci dimostra come con un semplice rompigetto si possano
abbattere i consumi d'acqua potabile, mentre Alessandra Profilio ci spiega che per combattere i cambiamenti climatici bisogna cominciare a mangiare meno carne.

Andrea Boretti, poi, ci snocciola alcuni semplici dati: ogni anno passiamo
500 ore nel traffico gettando al vento 40 miliardi di euro...

Siamo così sicuri che i mezzi pubblici non siano una buona alternativa?

Passando alla salute delle foreste, non dobbiamo abbassare la guardia! Mentre infatti l'
Unione Europea ha sancito una normativa che permetterà di controllare l’origine del legname importato, l'Indonesia continua a venire disboscata e noi continuiamo a gettare ettari di foreste letteralmente nel water.

A proposito di acqua, arriva da Oslo la notizia che nei prossimi mesi entrerà in funzione la prima centrale ad energia osmotica. Se i risultatati saranno all'altezza delle aspettative, avremo dei veri e propri fiumi di energia!

Chiudiamo con una riflessione: spesso gli ambientalisti vengono definiti fanatici. Ma alla luce degli ultimi eventi,
chi è il vero fanatico?

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Daniel Tarozzi