EDITORIALE

Terremoto in Abruzzo: “Abbiamo perso tutto”

Oltre 270 vittime e 28.000 senza casa: è questo, al momento, il bilancio del terremoto che nella notte del 6 Aprile ha devastato l’Abruzzo. Migliaia di persone hanno perso tutto e chiedono disperatamente aiuto. In moltissimi, tra cittadini, istituzioni e associazioni, stanno mostrando solidarietà e offrendo il loro sostegno.

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di Alessandra Profilio

terremoto
Il terremoto ha distrutto la vita di moltissime di persone. In migliaia hanno perso tutto
Perdere la vita, perdere il compagno, perdere un figlio, perdere la madre, perdere gli amici, perdere la casa, perdere le cose. Perdere tutto. Restare soli, nudi, poveri, smarriti, terrorizzati.

Una maledetta scossa nel cuore della notte e tutto cambia tragicamente, inesorabilmente. È quello che è successo agli abitanti della provincia dell’Aquila ai quali il terremoto della notte del 6 Aprile ha spezzato, in un modo o nell’altro, l’esistenza.

La tragedia che ha colpito l’Abruzzo da oltre 24 ore occupa tutti i canali televisivi e radiofonici, le testate giornalistiche d’Italia e del mondo, le infinite pagine di Internet e, inevitabilmente, i pensieri di tutti noi.

Le notizie corrono veloci, il bilancio di morte e devastazione viene continuamente aggiornato. La lista delle vittime continua a salire. Un altro morto. Un’altra scossa, stavolta all’anima. E nel frattempo la Terra trema ancora: dopo quella letale si sono registrate circa 300 scosse di assestamento.

Pare che oggi in Abruzzo, dopo la pioggia e la grandine di ieri, sia spuntato il sole.

La luce però è solo apparente in una regione in cui regna il buio della disperazione. Una frazione colpita, Onna, non c’è più: un paese di 400 abitanti, tutti parenti e amici, è stato raso al suolo. Adesso Onna è il simbolo della catastrofe.

Le vittime accertate sono oltre 270, le persone estratte vive dalle macerie circa 150, in 28.000 senza casa. Molti di loro hanno trascorso la notte in tenda, altri nelle camere d’albergo messe a loro disposizione. Altri ancora hanno voluto rimanere nella propria macchina, forse per non abbandonare l’unico oggetto rimasto loro, unico legame con una vita che dalle 3.32 della notte del 6 Aprile non esiste più.

Centinaia e centinaia di persone sono ancora a lavoro. E mentre i soccorritori scavano a mani nude tra le macerie nella speranza di trovarvi la vita, vi sono stati sciacalli che tra quelle stesse macerie hanno cercato oggetti da rubare.

Al contrario di questi esseri ripugnanti che aggravano i disagi con il loro deprecabile opportunismo, sono migliaia le persone che mostrano solidarietà offrendo aiuto all’Abruzzo.

Il presidente del Consiglio ha annunciato che la ricostruzione avverrà rapidamente e ha dichiarato di voler estendere gli ammortizzatori sociali a tutti i commercianti che a causa del sisma hanno perso la loro attività.

A chi gli ha chiesto se il Governo intende accantonare, alla luce di questo disastro, la costruzione del Ponte sullo Stretto risponde che l’opera verrà realizzata perché fondamentale per il Paese. È triste polemizzare in un momento come questo, ma non sarebbe ancora più importante mettere in sicurezza gli edifici non conformi alle norme antisismiche per evitare in futuro drammi simili?

Tra le notizie del giorno anche il disaccordo fra maggioranza e opposizione riguardo agli aiuti stranieri che sono stati offerti all’Abruzzo. “Ringraziamo i paesi stranieri per la loro solidarietà ma invitiamo a non inviare qui i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere, li ringrazio ma bastiamo da soli”, ha dichiarato il premier in proposito. Franceschini, leader del Pd, ribatte invitando Berlusconi a valutare attentamente la questione aggiungendo che non ci sarebbe nulla di male ad accettare il sostegno internazionale considerata la drammaticità delle situazione.

Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, si è espressa, invece, in merito alla proposta di Schifani di raccogliere fondi per i terremotati: “Le senatrici, i senatori ed i dipendenti del gruppo del Partito democratico di Palazzo Madama aderiranno con convinzione alla proposta di raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo che il Presidente del Senato si appresta a fare domani alla Conferenza dei capigruppo”.

La Camera dei deputati, da parte sua, come annunciato ieri in aula dal presidente Gianfranco Fini, ha promosso la costituzione di un fondo di solidarietà in favore delle popolazioni delle zone terremotate. Alla sottoscrizione della Camera parteciperanno gruppi parlamentari, deputati (in carica e non), dipendenti, pensionati, giornalisti, circolo Montecitorio, gruppo di solidarietà e privati cittadini. I deputati verseranno personalmente 1.000 euro.

Manifestazioni concrete di solidarietà non giungono però solo dalla politica.

Numerosissimi i cittadini che spontaneamente sono partiti per portare il loro aiuto in Abruzzo (così tanti da creare intasamenti) e moltissime le iniziative di beneficenza lanciate in queste ore.

I giocatori della Roma, ad esempio, hanno messo all’asta le proprie maglie autografate per raccogliere fondi per l’acquisto di due camper da riempire di aiuti e donare agli abitanti di Onna: dopo un’ora dal lancio dell’iniziativa è stata raggiunta la cifra per uno dei mezzi.

Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, Presidente del Teatro alla Scala, ha annunciato, invece, che questa sera l’intero incasso della prima dell'opera 'Il Viaggio a Reims' (in cartellone da stasera alla Scala) sarà devoluto a favore di chi sta soffrendo per questa immane tragedia.

Grande solidarietà anche da parte degli studenti romani: il coordinamento dei collettivi dell’università La Sapienza ha lanciato un appello (al rettore Luigi Frati, a tutti i presidi di facoltà, all’Adisu, Agenzia per il diritto allo Studio, e alla Regione Lazio) affinché venga consentito agli studenti universitari dell’Aquila di proseguire i loro studi a Roma, nelle sedi della Sapienza, mettendo a disposizione mense e alloggi nelle case degli studenti della capitale.

Molti beni alimentari sono stati, inoltre, raccolti dalla Coldiretti che ha allestito un “campo base” presso la sede dell’Associazione Regionale Allevatori (ARA) dove verranno collocate alcune tende e raccolte le offerte delle strutture territoriali, in accordo con la Protezione Civile.

Poche ore fa, peraltro, è giunto alla nostra redazione un appello al fine di trovare sistemazione per cani e gatti che i responsabili della LAV abruzzese stanno cercando di portare via dalle macerie.

Enorme, insomma, lo slancio di solidarietà che la popolazione italiana, e non solo, sta mostrando nei confronti dei nostri connazionali, molti dei quali hanno perso ogni cosa, svanita per sempre in una scossa letale.

Per tutte queste persone c’è un prima e un dopo, impossibile tornare indietro. Chi è sopravvissuto dovrà comunque andare avanti e riscrivere la propria storia.

L’Abruzzo è in ginocchio e da solo non può rialzarsi.

Aggiornamento h 23.25:

Alle 19.42 di questa sera si è registrata un'altra forte scossa che ha raggiunto una magnitudo 5.3 della scala Richter. Si tratta della scossa più forte dopo quella della notte del 6 aprile di magnitudo 5.8 che ha provocato il disastro.

In serata Silvio Berlusconi, dichiaratosi precedentemente contrario a ricevere sostegno dagli altri Paesi, ha fatto sapere che accetterà gli aiuti da parte degli Stati Uniti per la ricostruzione di beni culturali e chiese.

6 Aprile 2009 - Scrivi un commento

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2 lettori hanno commentato questo articolo:
8/4/09 05:11, valeria ha scritto:
scusa francesco, cosa intendi per "eliminare province e comunità montane"?
Forse convincere (o costringere) la gente ad abbandonare i loro paesi per trasferirsi tutti nelle città in pianura???
peggiorando così sia le loro condizioni di vita che il problema delle città,del cemento e del consumo di territorio?

se sì, spero che il tuo post sia uno scherzo.

Io invece voglio che nel "piano casa" del governo si sostituisca la costruzione di nuovi edifici con la messa in sicurezza di quelli già esistenti (oltre che,naturalmente, con l'ottimizzazione energetica, estetica e ambientale).
e che si smetta di buttare miliardi di euro per opere inutili e dannose come,per esempio, il ponte sullo stretto (tra l'altro anche esso zona sismica.)

7/4/09 13:30, Francesco Cataldo ha scritto:
E perchè bisognerebbe accantonare proprio il Ponte sullo Stretto? In Italia gli sprechi sono altri, come le 110 inutili Province e le centinaia di Comunità Montane.
Se si rinuncia a Ponte, al massimo si riusciranno a recuperare 1,5 miliardi di euro (la parte pubblica dell'opera). Mentre, se si eleminano province e comunità montane (senza licenziare alcun dipendente), il risparmi e di circa 10 miliardi di euro all'anno. Ripeto: all'anno... e non una sola volta come per la rinuncia al Ponte.
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