WWF

Mozione clima: speriamo sia stato un incidente di percorso

WWF: "Ieri al Senato si è tentato di negare che il cambiamento climatico nell’attuale accelerazione derivi per il 90% dalle attività umane, come documentato dal panel degli scienziati dell'ONU riuniti nell’IPCC. Una posizione molto grave, antistorica, oscurantista che nasconde la volontà di favorire la sopravvivenza di un sistema d’interessi consolidati".

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

cambiamento clima
L'Italia si appresta ad ospitare due appuntamenti mondiali importanti per il futuro della Terra
Per un Paese che si appresta ad ospitare due appuntamenti mondiali cruciali per il futuro della terra come il G8 Ambiente di Siracusa e il G8 della Maddalena, la giornata di ieri ha segnato un capitolo triste e preoccupante con l'approvazione al Senato di una mozione che nega l’impatto umano sui cambiamenti climatici.

Avremmo auspicato di poterci presentare davanti ai partner mondiali con un biglietto da visita impeccabile, che rappresentasse la serietà, l’impegno e la concretezza di un Paese che vuole affrontare l’emergenza climatica.

Proprio ieri al Senato il Sottosegretario Bertolaso ha dichiarato: “La situazione del nostro Paese è sicuramente cambiata da un punto di vista climatico. Nel resto del Paese abbiamo dovuto affrontare tante altre situazioni soprattutto a livello marittimo dove notiamo cambiamenti nella fauna ed anche nella flora sottomarina derivanti da un innalzamento delle temperature dell'acqua.

Più volte abbiamo ricordato che i fenomeni di precipitazioni violentissime estremamente localizzate, verificatisi nel corso degli ultimi anni nel nostro Paese, sono derivati sicuramente dall'arrivo di fronti freddi che si scontravano con situazioni marine, intorno al nostro Paese, di acqua particolarmente calda”.

Esplicitamente a nome del Governo ha affermato che “si tratta di situazioni che noi riconduciamo ai cambiamenti climatici e all'aumento delle temperature derivante da una serie di fenomeni naturali e probabilmente anche antropici”.

La posizione del Governo appare però contraddittoria. Da un lato infatti si ritiene di non dover intervenire con incisive politiche di mitigazione per la riduzione delle emissione dei gas serra nonostante gli accordi internazionali sottoscritti anche dal nostro Paese; dall’altro si ammette una situazione che non ha precedenti e si evidenzia come le politiche di adattamento, cioè di gestione del territorio per meglio gestire le conseguenze dei cambiamenti climatici, non decollano e, anzi, vengono depotenziate con una progressiva riduzione dei finanziamenti.

E così i piani di bacino, fondamentali per affrontare in modo sensato, organico ed incisivo le emergenze idriche, rimangono poco più che studi; un piano coste per la nostra fragile penisola, non esiste; il territorio viene costantemente invaso da insediamenti urbani ed industriali ed irrigidito, reso impotente a reagire ai cambiamenti in corso; e i sistemi naturali non sono oggetto di serie politiche di gestione e conservazione.

Ieri al Senato, dunque, si è tentato di negare che il cambiamento climatico nell’attuale accelerazione derivi per il 90% dalle attività umane, come documentato dal panel degli scienziati dell'ONU riuniti nell’IPCC. Una posizione molto grave, antistorica, oscurantista che nasconde la volontà di favorire la sopravvivenza di un sistema d’interessi consolidati che non ha né capacità, né il coraggio per rinnovarsi e giocare la sfida dell’ efficienza e dell’innovazione.

La mozione non e' sfuggita agli osservatori internazionali e quindi rischia di gettare discredito sul ruolo della presidenza italiana per il G8, proprio in un momento cruciale e mentre il Presidente Obama ha chiesto all'Italia di ospitare il Forum delle Major Economies per facilitare il raggiungimento dell'accordo per fermare i cambiamenti climatici nel vertice .

Sta ora al nostro Governo uscire nel migliore dei modi da questo “incidente di percorso” per assumere una posizione chiara e decisa, visto che anche i dati che provengono dal nostro territorio parlano chiaro e forniscono tutti gli elementi per poter imprimere una decisa sterzata al nostro paese.

1 Aprile 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
IN VETRINA
La 62ma edizione della Commissione baleniera internazionale (IWC) si è conclusa, lo scorso 25 giugno, senza un accordo concreto tra i Governi sulla caccia alle balene. Questa tendenza alla mancata tutela del nostro ambiente marino deve essere invertita, o tutti, non solo i paesi che vivono di pesca e caccia alle balene, saranno in difficoltà come gli oceani che si svuotano.
SITO UFFICIALE
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Mutamenti Climatici

Quante volte abbiamo ascoltato con una punta di scetticismo chi ci parlava di mutamenti di clima?Eppure negli...
Continua...
Fermiamo Mr. Burns

1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono NO al nucleare.2007: nonostante la decisione del...
Continua...
Risparmiare sui Consumi

Risparmiare energia, ridurre i consumi, riciclare correttamente i rifiuti: ecco una guida agile per...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una “ecologia di...
Continua...
Terra il Pianeta Prezioso

Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... Proteggere la Terra non...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità