Amalgame dentali: un rischio sconosciuto

Le quantità di mercurio, sebbene non molto alte, presenti nelle amalgame delle otturazioni dentali costituiscono la fonte di numerose conseguenze che, a lungo termine, causano effetti significativi nel nostro corpo. Abbiamo intervistato Lorenzo Acerra per capire perché, nonostante tutto, si continua ad utilizzare questo metallo nelle otturazioni dentali.

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di Salvina Elisa Cutuli

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Rimozione dell'amalgama dentale
Alcuni Paesi europei hanno totalmente eliminato il mercurio dall’industria dentale. E sì, perché non tutti lo sanno, ma la piccolissima quantità di mercurio rilasciata quotidianamente dall’amalgama presente nella nostra bocca causa problemi non indifferenti anche a distanza di tempo e in modo improvviso. L’eliminazione totale del mercurio dall’amalgama è però ancora una prerogativa dei paesi del nord Europa. L’Italia e le altre nazioni attendono chissà quale significativo episodio per bandire l’utilizzo del metallo nelle otturazioni dentali.

Abbiamo intervistato Lorenzo Acerra, un noto autore di libri dedicati agli effetti e ai disturbi legati all’amalgama che, da quasi dieci anni, segue le condizioni di salute delle persone che ne sono vittime e lavora in stretto contatto con i maggiori esperti europei per le intossicazioni da metalli pesanti. Tra i suoi obiettivi anche quello di contribuire alla realizzazione di una casistica sistematica sull'argomento.

Lorenzo Acerra, perché da sempre nelle otturazioni dentali viene utilizzato il mercurio?

L’inizio dell’uso del mercurio come amalgama per otturare i denti risale al periodo che va dal 1850 al 1935. L’odontoiatria seria di allora si lamentò molto. "Cari amici", scriveva John Taft nel 1882, "è da alcuni decenni, dall'epoca dei ciarlatani entrati nella nostra professione, che si sentono voci particolarmente lamentose e gemiti (mi si vuole togliere l'amalgama e con che cosa mi si lascerà allora?), proprio nello stile di Micah nel Libro dei Giudici, senza i miei dei, me li avete portati via, ora cosa più mi rimane? Allora cosa vogliamo proporre qui? La messa al bando dell'uso delle otturazioni dentali di amalgama? Oh.. no, non sia mai, non temete, nessuno vi vuole togliere l'amalgama, almeno non oggi, ma certamente il declino dell'uso dell'amalgama arriverà quando chimici e biologi avranno maggiori possibilità di evidenziare gli effetti sottili del mercurio a basse dosi” (Ohio State J Dent Sci II 1882 1-12).

Eugene Talbot, autorevole dentista di allora scriveva: “Nonostante la American Society of Dental Surgeons, al meeting di Philadelphia, abbia decretato illegale l'uso della pasta minerale come otturazione per denti, questa non è caduta ancora in disuso. Anzi, ora non sono più solo i ciarlatani itineranti e altri viaggiatori operanti abusivamente come dentisti a farne uso, ma anche gli iscritti all'associazione dentisti sono pesantemente coinvolti in ciò”.

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Un momento preparatorio alla rimozione dell'amalgama dentale

Hitler, convinto sostenitore dell’accelerazione del progresso e dell’industria chimica, decise con una legge tedesca che il mercurio ed altri metalli (tossici) a basso prezzo dovessero trovare il loro posto in odontoiatria, dove invece l’uso dell’oro puro doveva essere scoraggiato. Ironicamente gli americani e il resto del mondo hanno preso alla lettera questo suo sostegno ai metalli tossici in odontoiatria.

Quali sono gli effetti nel nostro corpo dovuti al fatto che ogni giorno si ingerisce una piccolissima quantità di mercurio?

Una dose alta di mercurio causa lo stesso quadro drammatico su tutti colpendo in genere il cervello e i reni in maniera tale che i sintomi verranno riconosciuti dall’esperto. Una dose altissima di mercurio esiste nel nostro caso solo nei due/tre giorni dopo che il dentista ha trapanato e purtroppo vaporizzato un paio di nostre otturazioni di amalgama (spesso il momentaccio viene superato senza aver correlato le nostre problematiche alla visita dal dentista). A volte le persone non in buona salute iniziano un declino fisico e psico-mentale proprio dopo queste vaporizzazioni. Questo succedeva soprattutto in Svezia e Norvegia dove le persone hanno una vita attiva all’aperto e al sole limitata e forse anche un’alimentazione con meno prodotti freschi dell’orto.

L’accumulo progressivo dovuto all’esposizione a basse dosi di mercurio (il rilascio di mercurio da amalgama) anche in una persona in buono stato di salute porta alcune conseguenze. È opportuno chiedersi anche cosa causa negli anni l’elettricità in microampere che tanto facilmente si instaura su questo tipo di otturazioni e non su altre. Ognuno di noi ha il suo punto debole metabolico.

Questo punto debole metabolico lo dobbiamo scegliere tra una sfilza di possibili capacità enzimatiche che ad un certo punto, a 20-30 anni di distanza, possono saltare fuori. Per esempio, facilmente inattivabili dall'azione tossica del mercurio, sono i gruppi funzionali cisteinili di glicoproteine cellulari che ci proteggono da strane intolleranze alimentari (es. la dipeptil-peptidasi). Le esposizioni croniche a basse dosi di mercurio possono lentamente consumare il bagaglio di autonomia enzimatica. Non c'è enzima che possa dirsi al sicuro dalla lenta devastazione tossica dovuta all’accumulo progressivo di mercurio.

Perché si ammalavano a distanza di anni lavoratori esposti a livelli di berillio non in grado di produrre tossicità acuta? Si capì che anche "le basse dosi avevano una valenza patogena". A lungo termine, infatti, provocavano un'attivazione patologica delle glicoproteine che regolano tutta l`immuno-genetica (gli HLA) e perciò malattie autoimmuni sia sull’uomo che nelle cavie di laboratorio. A quel punto il limite ammissibile in ambiente di lavoro fu abbassato a 2 mcg/m3. Mentre il limite per tossicità (acute) da berillio, superato il quale erano evidenti e prevedibili gli effetti immediati del metallo su ogni essere umano, era di 1000 mcg/m3.

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Le quantità di mercurio presenti nelle amalgame causano danni anche a distanza di anni

Sentite bene: i valori soglia per le esposizioni a basse dosi in grado di scatenare malattie croniche degenerative sono dell'ordine di 500 volte inferiori ai valori soglia degli effetti tossicologici acuti.

Le ricerche di Hultmann [1994 & 1998] replicate da Nielsen [2002] hanno mostrato che inserire otturazioni di amalgama in denti di topini nel lungo termine produce un'accelerazione dei tempi per l'attivazione patologica degli HLA e, dunque, la comparsa di condizioni infiammatorie e autoimmuni croniche.

Dunque ritroviamo qui “le basse dosi di mercurio”, e proprio quelle derivanti dall’amalgama, usando le quali si riesce ad ottenere (nel lunghissimo termine) un innesco accelerato di malattie infiammatorie e autoimmuni (HLA-mediate), molto utili come modelli sperimentali di malattie. Se anche uno soccombe a qualche altra causa di malattia, c’è un altro fenomeno degno di nota derivante dalla presenza di otturazioni di amalgama nella bocca.

Tutti gli anni prima dell’innesco grave (e danni gravi) provocati dalla presenza del mercurio nel nostro corpo sono spesi dal metallo stesso che si infiltra a basse dosi per polverizzare millimetro dopo millimetro le mura di difesa (il bagaglio di autonomia dei “programmi protezione”). Tutti i nostri bonus scompaiono. Oltre tutto invecchiamo fisiologicamente prima. Prima i capelli bianchi, prima la resistenza insulinica, prima una resistenza indebolita, ecc.

E per l’ambiente?

L´ambiente lo possiamo considerare un macrocosmo rispetto all’organismo umano. Anche per l’ambiente non si prospetta niente di buono. Per qualche motivo si è scoperto che il pianeta terra depositava il mercurio soprattutto verso il circolo polare artico, e così abbiamo visto gli scandinavi preoccuparsi un pò prima di altri.

Una volta rimossa l’amalgama esiste la possibilità di eliminare completamente dal nostro corpo le quantità di mercurio presenti?

L’organismo nella nostra società non è più brillante come quando l’uomo primitivo in Africa si nutriva di cibo offerto dalla natura e faceva tanto esercizio fisico. La modernità ha impigrito l´organismo da tutti i punti di vista.

La gente non ha più il tempo (o la fantasia) di spolverare via anche solo uno 0.5% di 70 strati di impigrimento che sono i carcerieri del mercurio che abbiamo accumulato. Ho scritto qualcosa nel mio libro Denti Tossici 2. A dire il vero molti che mi hanno contattato hanno fatto tantissimo. Parliamo di esercizio fisico, sauna (la pelle a questo punto è l’emuntore di riferimento, funziona sempre e non è delica come può essere diventato un fegato o un cervello). L´amalgama chiede al cervello di diventare un emuntore! Ecco un altro motivo per cui anche il 20% della disintossicazione diventa un obiettivo arduo. Ecco perché non bisogna mettere l`amalgama nei giovani.

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Per qualche motivo si è scoperto che il mercurio si concentra maggiormente nelle zone attorno il circolo polare artico

A Uppsala, in Svezia, nasce la “Clinica dell’amalgama”, una struttura che si occupa di patologie associate al mercurio e ad altri metalli pesanti. Perché proprio in Svezia?

Se uno è ben informato sa che, anche prima di bandire l`amalgama, i paesi scandinavi (Norvegia e Svezia) si erano guadagnati il primo posto nella classifica dello “sviluppo e dell’attenzione all’uomo”. Quando tutti questi pazienti e medici si sono messi a sbandierare i dati dell’impatto dell’amalgama, i governanti hanno accettato la proposta di alcuni politici che avevano deciso di applicare il “principio di precauzione” e soprattutto il “principio di sostituzione”.

La Danimarca aveva impostato un piano di bando totale del mercurio già 15 anni fa, ma aveva esitato sul divieto dell’amalgama per la questione delle alternative. Poi, nel corso del 2008, il ministro della salute Jakob Nielsen in relazione alla legge danese che bandisce l’amalgama ha spiegato: «Le elevate prestazioni che ora molte formulazioni di compositi sono in grado di dare come otturazioni dentali rendono possibile questa decisione del Ministero della salute». Eccolo qui di nuovo, il “principio di sostituzione”, applicabile senza esitazioni al temibilissimo “mercurio”, anche in Danimarca!

L’amalgama è quella cosa che, rilasciando dovunque basse dosi di mercurio, in qualsiasi contesto, e non essendoci rimedi, è trattato da “rifiuto speciale”, ed ha le stesse attenzioni di un materiale fortemente radioattivo. In ogni contesto tranne quando la normativa decreta a difesa dell’abitudine odontoiatrica dice che si può fare un’eccezione e che diventa qualcosa di normale, ma solo se messo nelle bocche di chi va dal dentista.

Sempre in Svezia il divieto di usare il mercurio nelle otturazioni dentali e nell’industria è totale dall’inizio dell’anno. In Italia esiste una legge che bandisca per sempre il mercurio dentale?

Cito il ministro svedese Carlgren che ha bandito l’amalgama: «La Svezia ha solo accelerato i tempi di una svolta che dovrà per forza essere anche europea». Carlgren si riferisce al fatto che l’attuale legislazione UE impone il divieto di esportazione del mercurio a partire dal marzo 2011, l’obbligo di abbandonare l’uso di mercurio nell’industria cloro-alcali nel 2020.

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Il mercurius solubilis è molto utilizzato nella medicina omeopatica

Probabilmente non ci sarà un effetto domino, ma le implicazioni sono enormi. Con la scusa del libero mercato e della uniforme legislazione, i singoli governi finora si erano detti impossibilitati a spingersi più delle restrizioni d’uso per gruppi a rischio, sul fronte dell’amalgama. Ora che la posizione della Svezia è stata accettata (silenzio/assenzo, sono scaduti i termini per l’impugnazione), altri stati UE sono liberi di adottare la stessa legislazione.

La medicina omeopatica prescrive “il mercurius solubilis” per trattare acciacchi come gli ascessi dentari, le gengiviti, le afte, le otiti e le farigotonsilliti ecc. Il mercurio, quindi, può anche essere curativo?

Il rimedio omeopatico “mercurius solubilis” non è un “rifiuto speciale”, perché nella pillola o nella fiala l’omeopata ha piazzato la frequenza tipica della molecola mercurio ma non una sola molecola di mercurio può essere trovata se un laboratorio di chimica analitica va a fare l’esame.

Il dott. Hahnemann, fondatore dell’omeopatia, e i suoi discepoli dell’Ottocento furono di fatto il primissimo movimento organizzato anti-amalgama dentale. Tanto è vero che i dentisti che usavano amalgama non ne potevano più di tutte le teorie e le pressioni anti-amalgama di questi omeopati.

Alla voce "mercurio" Hahnemann già nel 1830 elencava un centinaio di diversi sintomi. A quel tempo l'uso eccessivo di unguenti mercuriali da parte di ciarlatani non medici causava il reiterarsi di intossicazioni croniche, e ciò costituì uno degli stimoli decisivi allo sviluppo da parte di Hahnemann dell'omeopatia. Quando si parlava di mercurio si usava il termine "Quack-salber", letteralmente "L'unguento degli imbroglioni", da cui cambiarono due vocali in "Quecksilber", che rimane oggi la parola usata in tedesco per il mercurio. Non è passato moltissimo, eppure il bagaglio di esperienze associate con l'intossicazione mercuriale sub-acuta (non evidente subito, non evidente in un solo modo classico su tutti) derivante da farmaci a base di mercurio sembra essere scivolata via completamente dalla memoria.

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24 Marzo 2009 - Scrivi un commento
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3 lettori hanno commentato questo articolo:
26/3/09 07:25, Redazione Terranauta ha scritto:
Per approfondire e trovare molte risposte a questo argomento, il Dott. Acerra vi invita a consultare il sito www.bioral.it
26/3/09 04:57, Anto ha scritto:
ma della tossicità delle resine composite ( con le quali sovente si sostituiscono le otturazioni in amalgama)cosa diciamo?
25/3/09 12:33, Remo Gualerzi Barazzoni ha scritto:
Molto interessante, anche se non c'è un'analisi di qualche caso specifico.
Arianna Editrice
Macro Credit
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