WWF

WWF: l'Artico non è ancora pronto ad affrontare un disastro come quello della Exxon Valdez

Secondo un nuovo studio del WWF, due decenni dopo la collisione della petroliera Exxon Valdez con un iceberg e la dispersione di milioni di litri di petrolio nell’ambiente delicato dell’Artico, i governi e le industrie della regione sono ancora impreparate ad affrontare un altro disastro simile.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

exxon valdez
2 decenni dopo la collisione della petroliera Exxon Valdez con un iceberg e la dispersione di milioni di litri di petrolio nell'Artico, i governi e le industrie della regione sono ancora impreparate ad affrontare un altro disastro simile
Essendo diminuite le restrizioni sullo sfruttamento di petrolio e gas e aumentati gli incidenti di collisioni di petroliere, con conseguente perdita di petrolio e gas, un team ambientale ha raccolto pezzi di roccia dal Prince William Sound in Alaska, ancora incrostati di petrolio dall’incidente del 24 marzo 1989.

Le rocce sono state inviate a ministeri, funzionari e media delle regioni artiche che ancora litigano su come gestire una nuova corsa alle materie prime, insieme ad una richiesta di divieto di estrazione di petrolio e gas negli ambienti sensibili dell’Artico, che sono le zone più ricche di pesca del mondo.

“Mentre le tecnologie per affrontare disastri simili non sono affatto migliorate negli ultimi 20 anni, l’Artico stesso è cambiato profondamente e oggi è molto più vulnerabile,” ha detto Neil Hamilton, il funzionario responsabile del Programma Artico del WWF.

“Il ghiaccio marino sta scomparendo e le stagioni di navigazione con le acque aperte durano più a lungo, creando una corsa alle richieste di estrazione delle ricche risorse dell’Artico – specialmente petrolio e gas. La dispersione di petrolio può devastare gli ambienti marini dell’Artico. Data l’attuale incapacità di fronteggiare un disastro marino, abbiamo bisogno di un time out finché non saranno create misure protettive adeguate per questa regione”.

Il rapporto del WWF, Lezioni Non Imparate, raccomanda una moratoria nello sfruttamento ulteriore di petrolio nell’Artico, finché le tecnologie non siano in grado di ripulire efficacemente il mare e le coste, dopo una perdita di petrolio.

Il WWF suggerisce anche che le aree artiche più vulnerabili siano considerate off limits circa lo sfruttamento del petrolio.

Tali “no-zone” dovrebbero essere individuate in base alla reattività e produttività di alcune aree prioritarie, in cui la pulizia del mare e delle coste avvelenate dal petrolio sarebbe quasi impossibile o un disastro ecologico provocherebbe danni irreparabili a lungo termine.

Queste zone comprendono la Baia di Bristol in Alaska, un bacino in cui si pesca il 40% delle risorse ittiche nazionale americane; l’area Lofoten-Vesteralen in Norvegia e la piattaforma del Kamchatka orientale in Russia. In tutti questi luoghi il WWF, insieme al maggiore team di conservazione dell’Artico, si è associato alle popolazioni locali per affrontare la minaccia che lo sfruttamento del petrolio rappresenta per queste località ricche di pesce.

Lezioni Non Imparate raccomanda anche che tutte le nazioni dell’Artico facciano delle valutazioni del rischio che includano attività industriali, marittime, estrazione del petrolio e impatti anticipati dei cambiamenti climatici.

23 Marzo 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
IN VETRINA
La 62ma edizione della Commissione baleniera internazionale (IWC) si è conclusa, lo scorso 25 giugno, senza un accordo concreto tra i Governi sulla caccia alle balene. Questa tendenza alla mancata tutela del nostro ambiente marino deve essere invertita, o tutti, non solo i paesi che vivono di pesca e caccia alle balene, saranno in difficoltà come gli oceani che si svuotano.
SITO UFFICIALE
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Mutamenti Climatici

Quante volte abbiamo ascoltato con una punta di scetticismo chi ci parlava di mutamenti di clima?Eppure negli...
Continua...
Fermiamo Mr. Burns

1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono NO al nucleare.2007: nonostante la decisione del...
Continua...
Risparmiare sui Consumi

Risparmiare energia, ridurre i consumi, riciclare correttamente i rifiuti: ecco una guida agile per...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una “ecologia di...
Continua...
Terra il Pianeta Prezioso

Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... Proteggere la Terra non...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità