500 ore e 40 miliardi di euro l'anno buttati nel traffico

Una ricerca dell’ACI svela i costi, in termini di tempo e di denaro, del traffico in quattro città italiane: 40 miliardi di euro all’anno e 500 ore trascorse nella propria vettura a Roma e Milano. Per porre rimedio a tali colossali sprechi è stato inaugurato il servizio radiofonico “Luce Verde-Infomobilità Roma”. Ma sarà questa la vera soluzione al problema?

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di Andrea Boretti

Caos macchine
L'ACI svela i costi, in termini di tempo e di denaro, del traffico in quattro città italiane
Quando ho comprato la mia prima macchina pensavo alle gite fuori porta e ai viaggi al mare con gli amici. Ho sognato insomma. Poi sono uscito dal concessionario e la realtà mi si è mostrata in tutta la sua crudeltà: l’automobile da bolide su cui sarei sfrecciato per il mondo è diventata il divano scomodo su cui ho passato, come tanti altri milanesi e romani, 500 ore della mia vita ogni anno, metà delle quali bloccato nel traffico.

Il numero non è il risultato di un maniacale conto al quale ho voluto sottopormi, ma bensì il risultato di una ricerca dell’ACI su quattro città campione (Milano, Roma, Torino e Genova) effettuata tramite i sistemi GPS. Secondo questa ricerca il record del tempo perso a insultare il semaforo, il vicino di coda o semplicemente ad aumentare lo stress di una vita già frenetica, va, com’era prevedibile, a Milano e a Roma. Leggermente migliore è la situazione nelle realtà di Torino e Genova nelle quali rispettivamente si calcolano 450 e 380 ore passate sul proprio veicolo ogni anno.

Auto in fila
Muoversi in auto costa ad ogni automobilista italiano circa 1300 euro l'anno
Tutto ciò ha un costo che l’ACI riconosce in circa 40 miliardi andati in fumo ogni anno, ovvero circa 1300 euro ad automobilista (soprattutto in benzina e usura dell’auto) e ovviamente ha un costo in termini di inquinamento dell’aria e di cure mediche.

L’indagine viene presentata nel corso dell’inaugurazione della Centrale di Informazione sulla mobilità stradale detto “Luce Verde-Infomobilità Roma” un servizio via radio che, dice Enrico Gelpi presidente dell’ACI, “se fosse adottato dalle maggiori amministrazioni locali del Paese, consentirebbe agli automobilisti italiani un risparmio di 16 miliardi di euro”.

La centrale sembrerebbe quindi la soluzione al problema del traffico o quanto meno una delle possibili cure; d’ora in avanti a Roma si saprà dove c’è un ingorgo e si potranno scegliere vie alternative.

Tutto stupendo, tutto risolto, non fosse che, a fermarsi a pensare, ci si rende conto di come questo servizio assomigli molto alla medicina moderna, spesso poco attenta a curare le cause della malattia in quanto distratta dalla cura del sintomo.

Se hai un braccio rotto questo ti duole! Ma la cura non sono gli antidolorifici, il cui effetto poco dopo scompare lasciando magari sgradevoli effetti collaterali e sicuramente un braccio ancora rotto e dolorante. La cura èconsiste nell'ingessarlo e non utilizzarlo per un po’.

Divieto di auto
Lasciare a casa la macchina e spostarsi con i mezzi pubblici è l'unica reale soluzione al problema della congestione stradale
Allo stesso modo se il problema del traffico ha come conseguenza che si passano 500 ore l’anno in automobile, con le conseguenti perdite di tempo e denaro, c’è da pensare che la soluzione vera non sia girare attorno ad un ingorgo per passarne 450 di ore in auto, ma magari lasciare del tutto a casa il mezzo privato per servirsi di quello pubblico. Su questa linea troviamo e Marcello Panettoni, presidente di Asstra (associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale): “La soluzione per far risparmiare agli italiani soldi e salute, liberando i centri urbani dalla morsa del traffico c’è, ma nessuno sembra accorgersene. Questa soluzione si chiama trasporto pubblico”.

La ricerca dell’ACI ha così il pregio di farci riflettere, di metterci di fronte all’evidenza che 21 giorni della nostra vita ogni anno potrebbero essere spesi in maniera decisamente più proficua e soddisfacente; d’altra parte, la soluzione proposta per raggiungere tale obiettivo non pare da sola né sufficiente né pienamente efficace, lasciandoci così ancora una volta perplessi e in attesa di amministrazioni convinte e capaci di cambiare le cose.

9 Marzo 2009 - Scrivi un commento
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3 lettori hanno commentato questo articolo:
11/3/10 04:59, mario ha scritto:
le città, soprattutto i centri storici, sono stati costruiti quando le auto non esistevano, quindi non sono tali da sopportare il carico attuale. I comuni dovrebbero vietare l'accesso delle auto nei centri storici ed allargare le ZTL. Le auto progressivamente dovrebbero abbandonare le città ed essere iusate solo per lunghi spostamenti. Ma ciò vorrebbe dire ridisegnare l'assetto urbanistico delle città, investire sul trasporto pubblico e soprattutto legare il lavoro alla residenza.
11/3/09 04:31, Giampaolo ha scritto:
Il problema è che i servizi pubblici devono investire risorse per migliorare il servizio e invogliare gli utenti ad utilizzarli; devono perciò essere dimensionati in anticipo sulle necessità crescenti, si spera!, e non rincorrerle.
10/3/09 17:19, paolo ha scritto:
andre completamente d'accordo, io scelgo treno e metro mettendoci anche 20 minuti in più ma leggendo un giornale o un libro piuttosto che imbestialirmi in macchina!
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