L’Inferno in Australia

Fiamme assassine da sabato scorso devastano la parte sud-est dell’Australia provocando un numero altissimo di vittime e danni gravissimi alla fauna e alla vegetazione. Ma cosa, o chi, ha provocato questa terribile catastrofe?

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Alessandra Profilio

koala Sam
Le immagini del koala Sam, salvato da un vigile del fuoco dalle fiamme, hanno fatto il giro del mondo
Impaurito ed assetato, con le zampette bruciacchiate, il piccolo koala salvato da un vigile del fuoco è diventato il simbolo del dramma dell’Australia, da giorni assediata dalle fiamme. Il cucciolo è fuori pericolo, il video che lo mostra mentre beve da una bottiglietta d’acqua del suo soccorritore ha fatto in poche ore il giro del mondo. Una vicenda a lieto fine che non riesce però, inevitabilmente, a distogliere l’attenzione globale da un disastro di dimensioni colossali.

Si tratta della più grande catastrofe della storia australiana, il bilancio è da brivido.

I morti accertati fino a questo momento sono 181 (ma non si esclude che il numero possa salire ulteriormente), 900 case rase al suolo, 3000 chilometri quadrati di territorio inceneriti, 7000 le persone che hanno chiesto aiuto alla Croce Rossa per ricevere assistenza e alloggio in centri di ricovero: queste le impressionanti conseguenze dei 400 incendi scoppiati a partire da sabato scorso, 7 febbraio, nello Stato di Victoria, a sud-est dell’Australia.

Vegetazione, animali e uomini si sono trovati indistintamente inermi ed impotenti dinanzi al devastante passaggio del fuoco.

La storia di Sam, il koala più famoso del mondo, non è soltanto una storiella strappalacrime ma ci fornisce un’idea degli stravolgimenti profondi che l’ondata di incendi ha provocato. I koala, di solito, non bevono acqua perché assumono i liquidi necessari dalle piante che mangiano. In questi giorni, però, il caldo eccezionale (intorno ai 47 gradi) e gli incendi hanno fatto sì che anche questi animali, di indole poco socievole, si avvicinassero alle case e agli uomini in cerca di un po’ di acqua.

Sam ha trovato il suo salvatore ma purtroppo in milioni fra suoi simili e animali di altre specie non sono riusciti a sfuggire alle fiamme. Veterinari e volontari sono impegnati in una operazione di salvataggio della fauna ferita. Nei centri di assistenza sono stati accolti canguri, koala, uccelli ed altri animali ustionati, feriti e disidratati; quelli nelle condizioni più gravi dovranno essere abbattuti per risparmiare loro un’atroce agonia.

Incendi Australia
Uomini, animali e vegetazione sono stati devastati dagli incendi
Il fuoco, poi, ha distrutto gli habitat naturali di alcune specie e adesso si teme persino la loro estinzione.

Secondo quanto riporta il sito dell’ANSA, gli incendi che hanno colpito la parte sud-orientale dell’Australia negli ultimi giorni sono quelli con il bilancio più grave (a livello mondiale) dal 2000 ad oggi. Eppure la stessa parte del mondo più volte negli ultimi anni è stata devastata dalle fiamme: nel gennaio del 2003 le fiamme nelle foreste vicino Canberra hanno ucciso 4 persone e distrutto 530 abitazioni, nello stato di Victoria inceneriti 800 mila ettari; nel 2005 gli incendi a sud dell’Australia hanno provocato la morte di nove persone.

Quella di quest’anno è la più grande catastrofe che l’Australia abbia mai dovuto affrontare.

Oggi la situazione sembra in miglioramento: le piogge e le temperature più miti stanno aiutando i vigili del fuoco a domare gli incendi ancora non spenti. Ma cosa ha causato una tragedia di simili dimensioni? Per quale motivo sono morte duecento persone? Perché centinaia e centinai di uomini, donne e bambini hanno perso la loro casa e con essa tutto ciò che possedevano? Cosa ha generato un’ondata di incendi tale da incenerire 3000 chilometri quadrati di territorio?

Si sospetta che alcuni dei 400 incendi siano stati appiccati da piromani. Due uomini, negli ultimi due giorni, sono stati fermati ma poi rilasciati.

Eppure, ancor prima della tragedia, qualcosa di insolito si verificava in Australia: mesi di siccità e temperature altissime.

“Tra la fine di gennaio e l’8 febbraio si è verificata una situazione fuori dalla norma, un’ondata di calore che in alcune aree del continente ha fatto segnare punte massime di temperature superiori di 15-18 gradi alla media climatologica” ha affermato Andrea Alessandri, ricercatore del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC), riferendosi alle condizioni meteorologiche straordinarie rilevate nelle ultime due settimane nel continente australiano.

pompieri
Gli incendi di questi giorni rappresentano la più grande catastrofe che l'Australia abbia mai conosciuto

L’Ufficio meteorologico australiano, infatti, ha segnato sul suo calendario 6 giorni con temperature oltre i 40 gradi, che corrispondono alla peggiore canicola (ovvero il periodo del maggiore caldo estivo) registrata nel sud dell’Australia negli ultimi 100 anni.

Il ministro per il cambiamento climatico, Penny Wong, ha dichiarato che quest’ondata di caldo il genere di fenomeno climatico al quale gli scienziati fanno riferimento quando parlano di cambiamento climatico. Undici degli anni più caldi della storia hanno avuto luogo nel corso degli ultimi dodici anni, e rimarchiamo anche, particolarmente nella regione sud dell’Australia, dove c’è meno pioggia. Tutto questo è coerente con il cambiamento climatico e con quello che gli scienziati ci avevano predetto".

E proprio la parte sud dell’Australia, quella in cui piove meno, è stata il terreno fertile per i roghi degli ultimi giorni. È probabile, dunque, anche se al momento è difficile stabilirlo con certezza, che i cambiamenti climatici abbiano contribuito a creare le condizioni favorevoli per l’inferno di fuoco che ha devastato la zona sud dell’Australia, determinando la reazione a catena di un incendio dopo l’altro.

Inoltre, le conseguenze di tali eventi sono disastrose anche per il futuro (come se i danni già provocati non bastassero…): gli incendi determinano l’emissione di C02 nell’atmosfera e quindi l’aumento del riscaldamento globale. Un ulteriore innalzamento della temperatura terrestre provocherebbe, di certo, gravi danni agli ecosistemi.

Nel frattempo in Australia continuano le indagini e si cercano i responsabili. Ad ogni modo sarebbe opportuno analizzare approfonditamente la connessione di questa catastrofe con gli stili di vita dell’umanità per scongiurare il rischio che in futuro si verifichino altri simili disastri.

12 Febbraio 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
La Prossima era Glaciale

65 milioni di anni fa, i dinosauri vennero spazzati via dalla faccia della terra da qualcosa di terrificante...
Continua...
Il Mondo Secondo Monsanto

Monsanto è leader mondiale nella produzione degli organismi geneticamete modificati (ogm) ed è una delle...
Continua...
Vivere i Cambiamenti Climatici

I cambiamenti climatici in atto su tutto il pianeta rimarranno ancora a lungo. da dove vengono? qual è la...
Continua...
Breve Storia Del Clima

In che modo il riscaldamento globale potrebbe influenzare la nostra vita? è questa la causa dell'alternarsi...
Continua...
Notizie da un Pianeta Rovente

L'effetto serra è un conto aperto che l'umanità ha col proprio futuro. ne vediamo le conseguenze nei forti...
Continua...
Manuale di Sopravvivenza alla Fine del Petrolio

Un'approfondita riflessione e un manuale ricco di suggerimenti e proposte concrete per modificare il nostro...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
TERRANAUTA TV
E se succedesse alla tua casa?
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità