Ecopass a Milano: esperimento riuscito!

Un mese fa a Milano è stato introdotto l’Ecopass, pedaggio che i conducenti di veicoli inquinanti dovranno pagare per accedere nel centro della città. Meno traffico, meno inquinamento, più mezzi pubblici: questi gli importanti risultati visibili a 30 giorni di distanza.

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di Alessandra Profilio


Ecopass ingressi giornalieri in base alla classe di inquinamento del veicolo. Tratta da www.comune.milano.it
Ridurre traffico ed inquinamento non è una chimera ma una reale possibilità.

In che modo? Chi inquina paga! Questo il principio su cui si fonda l’Ecopass, particolare forma d’accesso dei veicoli introdotta a Milano il 2 gennaio 2008.

Ad un mese dall’ introduzione di questa particolare forma d’accesso emergono importanti risultati. L’analisi svolta con il contributo scientifico dell’Agenzia per la Mobilità e l’Ambiente registra, infatti, nel periodo compreso dal 2 al 31 gennaio, un calo del 24,5 % di veicoli entrati nella zona in cui è in vigore l’Ecopass, del 12,5% del traffico totale cittadino, del 30% di PM10 e un aumento della velocità dei mezzi di trasporto pubblico pari all’11,3%.

Il progetto rientra nel piano d’intervento per la mobilità sostenibile, la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini avviato dal Comune di Milano, che si colloca così in prima linea nella lotta all’inquinamento.

L’area prescelta per il fortunato esperimento è la Cerchia dei Bastioni, zona meglio servita dal trasporto pubblico e in cui si concentra il 13% di tutti gli spostamenti in auto.


L’ecopass, biglietto per l’accesso alla zona a traffico limitato nei giorni feriali (dal costo dai 2 a 10 euro), deve essere richiesto per quei veicoli che, insieme, sono responsabili del 90% delle emissioni di PM10 da traffico: auto e veicoli merci a benzina pre Euro (Euro 0), 1,2; auto diesel Euro 1, 2 e 3; merci diesel Euro 3, autobus diesel Euro 4 e 5; autobus diesel pre Euro (Euro 0), 1 e 2; autobus diesel pre-euro (Euro 0) 1, 2 e 3.

Se la propria vettura rientra in una di queste classi è necessario pagare il ticket o, in alternativa, parcheggiare l’auto in uno dei parcheggi di interscambio ai confini della città e raggiungere il centro in metropolitana. E quest’ultima opzione sembra essere stata scelta da molti cittadini, considerato che si contano 23.500 persone in più che si servono di questo mezzo per i loro spostamenti.


Area di applicazione dell'Ecopass delimitata da 43 varchi elettronici. Tratta da www.comune.milano.it

Del resto il capoluogo lombardo non è il solo ad aver adottato l’Ecopass come metodo antismog. Al fine di ridurre il traffico, migliorare la qualità dell’aria e ottenere risorse da investire nel trasporto pubblico e per la tutela dell’ambiente, quella di un biglietto per accedere alla città, o ad una porzione di città, è la soluzione prescelta da diverse municipalità fra cui Singapore, Stoccolma e Londra, città più popolata dell’Unione Europea.

Corrispondente inglese dell’Ecopass è il London congestion charge, pedaggio che i londinesi in possesso di alcune tipologie di veicoli devono pagare per accedere alla Congestion Charge Zone. In vigore da febbraio del 2003 tale sistema ha apportato nella capitale dell’Inghilterra una diminuzione del 26% del traffico, del 15 % dell’inquinamento e, inoltre, 70 milioni di sterline di introiti per il potenziamento del trasporto pubblico.

Insomma, a Londra come a Milano, i dati parlano chiaro: il principio del “chi inquina paga” funziona e si candida così ad essere il modello guida per molte altre città, in primis Roma, Firenze e Torino.

10 Febbraio 2008 - Scrivi un commento
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Un lettore ha commentato questo articolo:
6/7/09 07:11, dibisceglia antonio ha scritto:
secondo il mio punto di vista il centro andrebbe chiuso alla circolazione delle automobili private tranne i mezzi pubblici . l'ecopass e come la patente a punti la spunta chi paga.
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