L’acqua che mangiamo

Dietro ogni prodotto che compriamo ed ogni servizio di cui usufruiamo si celano enormi quantità di acqua. In un momento in cui milioni di persone soffrono per la carenza idrica, è nostro dovere prendere consapevolezza del valore di tale risorsa ed evitarne gli inutili sprechi.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Alessandra Profilio

16 mila litri di acqua in ogni chilo di carne
Per un solo chilo di carne sono necessari 16 mila litri di acqua
Sapete che produrre un chilo di riso richiede 3000 litri di acqua? Che per una semplice tazzina di caffè ne occorrono 140, per un litro di latte ne servono 1000 e per un chilo di mais 900? Ebbene sì, queste sono le cifre riportate nel sito web Water Footprint, gestito dall’Università di Twente (Paesi Bassi) e dall’UNESCO-IHE Institute for Water Education. Il dato a mio avviso più impressionante riguarda, però, la produzione di carne: per un solo chilo di carne di manzo sono necessari, addirittura, 16 mila litri di acqua.

Abbiamo (chi più, chi meno) consapevolezza della quantità di acqua che utilizziamo per dissetarci, cucinare e lavare; più difficilmente percepiamo il consumo idrico per produrre cibo, carta, vestiti e tanto altro ancora. Per fare un ulteriore esempio, in una maglietta di cotone si “nascondono” almeno 2.900 litri di acqua, impiegati nell’intera filiera della produzione.

A misurare il consumo di acqua è un indicatore denominato Water Footprint. L’Impronta idrica consente, appunto, di misurare l’uso di acqua prendendo in considerazione sia l’utilizzo diretto che quello indiretto da parte del consumatore o del produttore. Mentre l’Impronta ecologica calcola l’area totale di spazio produttivo necessario a produrre i beni ed i servizi consumati da una determinata popolazione, l’Impronta idrica calcola il volume di risorse idriche necessarie a produrre gli stessi beni e servizi.

L’Impronta idrica totale di una nazione è formata da due componenti: l’Impronta idrica interna è la quantità di acqua necessaria a produrre i beni e servizi prodotti e consumati internamente al Paese, mentre l’Impronta idrica esterna deriva dal consumo di merci importate o, in altre parole, calcola l’acqua utilizzata per la produzione delle merci nel Paese esportatore.

Dal Living Planet Report 2008, rapporto biennale del WWF sulla situazione degli ecosistemi del mondo, è emerso, peraltro, che l’Italia occupa il 4° posto nella classifica mondiale riguardante l’impronta idrica del consumo. Davanti a noi abbiamo USA, Grecia e Malesia, dietro di noi, Spagna, Portogallo, Canada e tutti gli altri.

A fronte del nostro consumo esagerato ed indiscriminato di acqua, il Report segnala almeno 50 paesi che attualmente stanno affrontando crisi idriche più o meno accentuate ed il numero di persone che soffrono per la carenza di questa preziosa risorsa tende ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici.

Eppure, invertire la rotta si può.

“Non solo i governi, ma anche consumatori, imprese e comunità possono fare la differenza, affinchè si possa giungere ad una migliore gestione delle risorse idriche”, sostiene il Prof. Arjen Y. Hoekstra, inventore dell’indicatore Impronta Idrica e direttore scientifico del Water Footprint Network.

Un nuovo studio relativo al potenziale di risparmio idrico dell’UE dimostra che la quantità di acqua utilizzata in Europa potrebbe essere tagliata addirittura del 40% grazie a nuove tecnologie per il risparmio idrico nell’industria e nella produzione manifatturiera, a migliori tecniche di irrigazione e, chiaramente, alla riduzione degli sprechi domestici.

Secondo la relazione, l’acqua utilizzata a fini personali potrebbe essere quasi dimezzata, senza rinunciare a niente ma solo eliminando gli sprechi.

Le bottiglie di plastica consumano moltissima energia
L’acqua imbottigliata consuma energia nelle fasi di produzione, commercializzazione e riciclaggio delle bottiglie in plastica
Potremmo quindi fare la doccia anziché il bagno e ridurre il tempo trascorso sotto il getto d’acqua, non lasciare il rubinetto aperto quando laviamo i denti o i piatti, controllare eventuali perdite dalle tubature, quando è possibile preferire il ciclo economico della lavatrice o, ancora, quando prepariamo il tè, mettiamo a bollire soltanto la quantità di acqua necessaria.

Fondamentale è poi scegliere coscientemente i nostri acquisti: pensare all’intero ciclo di vita dei prodotti che compriamo significa essere consapevoli della quantità totale di acqua necessaria per produrli, utilizzarli e smaltirli. Sarebbe dunque opportuno prediligere prodotti a ridotto impatto ambientale, frenare il nostro consumo di acqua in bottiglia e modificare la nostra dieta limitando i cibi che necessitano di grandi quantità d’acqua per essere prodotti o trasportati, come la carne e gli alimenti elaborati.

Combinate tra loro ed estese al maggior numero di persone possibile, tali strategie possono condurre ad una gestione migliore, e soprattutto più equa, di questa risorsa vitale. Perché se l’acqua è un nostro diritto, non abusarne è, oggi più che mai, un nostro dovere.

25 Gennaio 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Il Mondo Secondo Monsanto - DVD

Un film-indagine che ci porta a riflettere sulle basi etiche della nostra società dei consumi: trasparente,...
Continua...
Guida alla Sopravvivenza

Secondo la prospettiva olistica la terra costituisce un grande organismo di cui fa parte anche l'uomo, il...
Continua...
La Prossima era Glaciale

65 milioni di anni fa, i dinosauri vennero spazzati via dalla faccia della terra da qualcosa di terrificante...
Continua...
Geopolitica dell'Acqua

L'acqua è alla base della vita del pianeta. è, dunque, un bene comune o un bene economico? l'acqua è la...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una "ecologia di superficie" che...
Continua...
Cosa Mangia il Pollo che Mangi

Che cosa ha mangiato il pollo che stiamoper gustare in punta di forchetta?come sono stati coltivati i fagioli...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
LINK ESTERNI
TERRANAUTA TV
Alex Zanotelli e la privatizzazione dell'acqua
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità