Vivere Ecologico

Impariamo a riciclare. Progetto educativo di una scuola materna

Tra le tante materie scolastiche non sarebbe ora di inserire anche l’”educazione ecologica”? In una scuola materna di Roma ci stanno provando, insegnando ai bambini i segreti del riciclo divertente.

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di Laura Bonaventura


Ore 9:00 lezione di ecologia. Si dice spesso che le competenze basilari per la vita adulta si apprendono all’asilo: quest’anno nella scuola dell’infanzia Luigi Pianciani di Roma si impara l’arte di vivere in armonia con il pianeta Terra, ossia la disciplina fondamentale per i giovani del terzo millennio.

Come far comprendere a bambini da 3 a 6 anni che il rispetto dell’ambiente è la base per un futuro degno di questo nome? I piccoli hanno bisogno di concretezza, così il collegio dei docenti ha scelto il riciclo dei materiali quale tema centrale del progetto didattico, passando poi la mano all’inventiva degli insegnanti e degli alunni, che a quel filo conduttore ispirano tutti i lavori dell’anno.

Che cosa sta succedendo nei fatti? Entriamo di soppiatto nella sezione A e troviamo i bambini al lavoro. Alessandro, Edoardo, Lavinia, Simone, Michelangelo, Camilla, Martina, Francesco, Claudia, Stefano, Prisca, Davide, Miriam, Margherita, Ryu, Luca e Kristen – 68 anni in diciassette - sono alle prese con un murales che copre l’intera parete: rappresenta un bosco. Al centro spiccano due alberi di umore assai diverso: uno è felice, circondato da fiori, funghetti e insetti; l’altro è triste, dato che ai suoi piedi i bambini hanno incollato cartacce, lattine, bottiglie e ogni sorta di rifiuti. “Non c’è nemmeno un secchione!” spiegano indignati. I giorni successivi, raccontano le maestre, hanno cercato di raccogliere a mani nude l’immondizia dalle strade per gettarla nei cassonetti, nel tentativo di sopperire alle altrui mancanze...


Il “laboratorio ecologico” occupa un angolo dell’aula: in diverse cassette troviamo plastica, metallo, vetro, stoffa, sughero, ecc. “Uso e riuso” ripetono instancabilmente le insegnanti, “tutto ciò che è integro e pulito può essere riutilizzato”, e i piccoli apprendono come spugne. Hanno capito il trucco e lo applicano con la loro inesauribile inventiva e con risultati spettacolari. Ogni mutamento della natura, ogni evento del calendario suggerisce nuove opere d’arte.

Per celebrare le stagioni è stata scelta la plastica: i piatti usa e getta sono diventati dei quadri, con al centro l’albero che perde le foglie gialle e rosse (autunno), l’albero con i rami coperti di neve-ovatta e il pupazzo di neve - pasta di sale alla base (inverno), mentre alberi fioriti e carichi di frutta rappresenteranno la primavera e l’estate.


Per Halloween i bambini si sono mascherati da pipistrelli indossando come mantelli i sacchi neri della spazzatura, tagliati su misura quasi fossero opera di un sarto; con il cartone interno dei rotoli di carta igienica dipinto di nero, ali e musetti di cartone hanno creato dei pipistrellini - dono pieni di caramelle da regalare e mille altri lavoretti sul tema della paura.

A Natale la classe traboccava di prodotti del riciclo: presepe con i pupazzatti creati con pigne, cartone, giornali, ritagli di stoffa e di lana; abeti realizzati con i fondi delle bottiglie di plastica, con i contenitori delle uova dipinti di verde, con il tronco fatto di involucro per poster e decorazioni di carta e di tappi; angeli con le ali di stagnola; babbi Natale con la barba di ovatta; doni per i genitori offerti in eleganti scatole rosse, ex-contenitori per scarpe dipinti e decorati; e tante altre creazioni.


“I vostri nonni” – raccontano le maestre – “non avevano i giocattoli costosi che oggi regalano a voi e costruivano i propri balocchi riciclando gli scarti che trovavano in casa. Vogliamo provarci anche noi?” I bambini sono entusiasti e in men che non si dica costruiscono trattori con il tetrapack del latte, le ruote fatte di cartone ritagliato da vecchie scatole e dipinto di marrone, il guidatore composto da: corpo-rotolo di carta igienica finito e pitturato; testa-foglio di giornale appallottolato e ricoperto di velina; capelli fatti di carta crespa del colore e con il taglio dei capelli di ciascun piccolo artista. E ancora palle di pezza con base di carta di giornale e incollate sopra tante strisce di stoffa morbida e colorata; marionette nate da vecchi calzini; e via di seguito.

A Carnevale che bisogno c’è dei costumi prefabbricati in vendita al supermercato? Tutta la classe sarà mascherata da alimenti gustosi. I piccoli hanno lavorato sodo, tagliando vecchi scatoloni, pitturandoli, incollandoci sopra altri materiali di scarto, disegnando in parte le figure...il risultato sono diciassette golosi bambini-succo di pera con cannuccia, bambini-bacio perugina, bambini-trancio di pizza, bambini-crostatina alla marmellata, bambini barattolo di nutella, bambini-uovo al tegamino, ecc. ecc.


I bambini sono solo degli esecutori o hanno parte attiva nella creazione? Viene da chiedersi, per poi scoprire che sono proprio loro gli inventori della maggior parte dei lavoretti. “Che cosa ci fareste con questo?” chiedono le maestre Michela, Elsa ed Ilenia mostrando di volta in volta un diverso materiale riciclato. Le risposte non si fanno attendere e la fantasia prende il volo.

Un ringraziamento alla maestra Michela Colamariani che mi ha raccontato le avventure del “Progetto riciclo”, mentre nella classe imperversava una certa “animazione”.

5 Febbraio 2008 - Scrivi un commento
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Un lettore ha commentato questo articolo:
18/5/10 11:10, Francesca ha scritto:
io penso che questo tipo di educazione per una bambimo sia fondamentale così che già da piccolino possa capire che con la raccolata differenziata ed il riciclaggio si può migliorare tutto ciao che ci circonda ( la natura) be' chi si impegna come le insegnanti a quest'impresa xche solo cosi si puo chimare è una persona da ammirare ( anche xche i piccoli sono molto dispettosi) e comunque x concludere voglio dire che è un bn che si comincia a paticare questa materia nelle scuola partendo dalla nostra capitale!
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