Francia: vietati i cellulari ai bambini?

La decisione è stata presa in seguito ai dati scientifici rispetto alle gravi patologie cui sono esposti i bambini che ricorrono ad un uso abituale del cellulare, primo fra tutti il rischio di sviluppare nel lungo periodo alcuni tipi di tumore al cervello.

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di Valerio Pignatta


È di questi giorni la notizia che in Francia il ministro dell'Ambiente Jean-Louis Borloo ha presentato un disegno di legge che prevede una drastica riduzione della possibilità di utilizzo da parte dei bambini dei telefoni cellulari al fine di preservare la loro salute.

Il progetto legislativo prevede la messa al bando di cellulari per bambini al di sotto dei 6 anni di età, il divieto di pubblicità che spingono i minori di 12 anni all'acquisto di un telefonino e il rispetto di determinati parametri tecnici (livello di emissioni) degli apparecchi prodotti e commercializzati che d'ora in poi dovranno contenere nella confezione di vendita anche l'auricolare. Al di sotto dei 10 anni di età si suggerisce l'uso del telefono fisso oppure, in caso di reale necessità di utilizzo di un telefono mobile, il ricorso appunto all'auricolare.

La decisione è stata presa in seguito ai dati scientifici di cui ormai si dispone rispetto alle gravi patologie cui sono esposti i bambini che ricorrono ad un uso abituale del cellulare, primo fra tutti il rischio di sviluppare nel lungo periodo alcuni tipi di tumore al cervello. Il disegno di legge prevede anche campagne di sensibilizzazione per i ragazzi sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche.

Su questo tipo di indagini mediche il Karolisnka Institutet di Stoccolma è il centro universitario in cui da anni si sta accumulando veramente una grande quantità di dati e documentazione. Uno studio indipendente coordinato da questo istituto di ricerca, uscito nel 2005, stabilisce una volta per tutte la nocività in generale dei campi magnetici e nello specifico di quelli da telefonia mobile con particolari aggravamenti di rischio genotossico e carcinogenico proprio per i bambini 1.

La coscienza di questo rischio sta emergendo lentamente nelle nostre società. Proposte simili di regolamentazione dei cellulari sono infatti già state fatte anche in Gran Bretagna, sebbene sinora senza risultato. Una parte consistente del mondo scientifico continua a negare legami certi tra insorgenza di determinati tumori cerebrali ed elettromagnetismo, asserendo che l'impatto sull'organismo di quest'ultime è assolutamente irrilevante.


Oggi si usa il cellulare anche in casa, per qualsiasi chiamata. E se riscoprissimo i vecchi apparecchi?
Ma basterebbe il fenomeno degli elettrosensibili, sempre più in aumento, a dimostrare platealmente che ciò non corrisponde assolutamente a verità. Proprio in Svezia, infatti, paese completamente pianeggiante e con abitazioni spesso in legno e quindi meno schermanti per le alte frequenze, questa “epidemia” è molto diffusa. Si parla di una percentuale di popolazione elettrosensibile compresa tra il 3 e il 16%. Gli elettrosensibili sono persone che a contatto con campi elettromagnetici sviluppano sintomi come bruciori al viso, spossatezza, aritmie, sbalzi di pressione, confusione mentale, insonnia, sensibilità alla luce, acufene, svenimenti ecc. Spesso queste persone sono costrette a vivere lontane dalle città, nei boschi, in roulotte o casette di legno 2.

Questi profughi “elettromagnetici” non potrebbero essere il segnale premonitore di una débacle organica silenziosamente in corso in tutta la specie umana? Siamo davvero coscienti di quello che ci sta accadendo? La nostra Fede nel progresso è motivata da fatti dimostrabili e veri? O siamo ancora nel mondo del miracolistico semplicemente traslato dalla Chiesa al Laboratorio? Sembrano domande con risposte scontate, ma mi pare di capire, dati alla mano, che non è proprio così.


Un telefono cellulare emette onde elettromagnetiche molto nocive per i bambini
Sul tema cellulari, ad esempio, disponiamo da molti anni di elementi certi sulla loro nocività. Che poi qualcuno li voglia ignorare mi sembra giusto (ognuno è padrone della sua vita, ma solo finché non nuoce ad altri) ma che si arrivi a dire che non esistono, inducendo nell'errore chi non è adeguatamente informato e magari lo vorrebbe essere, mi sembra assolutamente scorretto.

Per farsi un'idea della situazione reale si può anche scorrere la ricerca coordinata da Eileen O'Connor nel 2006, che analizza anche l'impatto sulla salute umana delle antenne della telefonia cellulare. Secondo questa ricerca, in caso di vicinanza a questi ripetitori vengono segnalati sintomi diffusi e accertati come disturbi del sonno, palpitazioni, vertigini, mal di testa, eruzioni cutanee ecc. 3.

Un noto giornale inglese, il London Sunday Times, ha invece rotto il silenzio nel 2007 riportando finalmente una serie di studi che comproverebbero il legame cancro/telefono mobile/ripetitore4.

Per concludere questa brevissima segnalazione di studi, possiamo riportare le parole del dott. Robert O. Becker, il cui nome è stato proposto due volte per il premio Nobel, che ha definito la proliferazione dei campi elettromagnetici “il maggiore elemento di inquinamento sull'ambiente terrestre”5.

Mi sembra chiaro che un principio di prudenza dunque si impone. Tanto più per i bambini.

Un aiuto concreto nel quotidiano e nelle proprie case sarebbe quello di spegnere tutti gli apparecchi elettrici quando non in uso, non tenerne vicino al letto, usare l'auricolare per telefonare da mobile, non lasciare apparecchi in stand-by e magari, perché no, ricorrere all'utilizzo di piante che assorbono radiazioni nocive come il Spathiphyllum, la peperomia e il Cirrus peruvianus. Per gli eroi comunque basta buttare il cellulare nel cestino. Del riciclo ovviamente. E gran parte del lavoro è fatto.

(1) Swedish Radiation Protection Agency (SSI), “Recent research on EMF and health risks. Third annual report from SSI's independent expert group on electromagnetic field”, Karolisnka Institutet, Stoccolma, 2005. Cfr. ki.se/ki/jsp/polopoly.jsp?d=130&l=en.

(2) Si veda: www.elettrosmog.org.

(3) O'Connor, Eileen, “EMF Discussion Group at the Health Protection Agency for Radiation Protection (HPA-RPD) on 2nd March 2006”, ottobre 2006. Mobile Phone Radiation, Cfr. www.mast-victims.org/index.php?content=journal&action=view&type=journal&id=III.

(4) “Cancer cluster at phone masts”, The London Sunday Times, 22 aprile 2007.

(5) Moulton Howe, Linda, “British cell phone safety Alert and An Interview with Robert O. Becker, MD”, Council on Wireless Technology Impacts. Cfr. www.energyfields.org/science/becker.html.

14 Gennaio 2009 - Scrivi un commento
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