Ad Amsterdam le merci viaggiano in tram

Il progetto City Cargo prevede di dimezzare la presenza dei veicoli commerciali in città. Come? Usando il trasporto tranviario e veicoli elettrici per fare arrivare le merci nel centro cittadino.

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di Miriam Giudici


Pur vantando efficienti trasporti pubblici, attente politiche ambientali, e un gran numero di cittadini che tradizionalmente si sposta in bicicletta, anche Amsterdam, come tutte le grandi città, ha i suoi problemi con il traffico, e con tutte le conseguenze che ne derivano: strade congestionate, rumore, inquinamento atmosferico.

Ecco perché la capitale olandese ha investito qualcosa come 150 milioni di euro per un progetto che prevede di diminuire sensibilmente il traffico commerciale in città.

L'idea è stata quella di utilizzare la già capillare rete tramviaria: si tratta del sistema City Cargo, sperimentato con successo fra il 7 e il 31 marzo 2007, che partirà ufficialmente quest'anno e che è seguito con attenzione da tante altre città europee.

Il progetto viene ideato da Peter Hendriks nel 2004, quando ai tradizionali problemi che affliggono il traffico di merci ad Amsterdam – presenza di canali, ponti, stretti vicoli, e soprattutto limitazione di questo traffico alla fascia oraria 7.00-11.00 del mattino – si aggiunge anche la volontà del comune di iniziare a ridurre le emissioni di anidride carbonica, che per il 35% sono costituite proprio dai veicoli commerciali.

L'amministrazione municipale decide quindi di scommettere su questa soluzione: vengono costruite piattaforme logistiche, cargo docks, presso gli snodi autostradali più importanti, da cui partono i tram – di diverse capienze, alcuni refrigerati – carichi di merci.

Questi tram sfruttano la rete già esistente – abbastanza estesa perché il traffico di persone non sia influenzato da quello merci, che sfrutterà – per fare la spola tra un cargo dock e l'altro attraverso diversi percorsi, durante i quali incontrano varie stazioni intermedie all'interno della città. Qui, dove la distribuzione deve essere capillare, le merci vengono prelevate da veicoli elettrici, E-cars, e compiono il loro ultimo, breve tragitto verso la destinazione finale.

Alcuni numeri: un solo tram City Cargo può trasportare l'equivalente di quattro camion merci da 7,5 tonnellate. A regime ci saranno operativi circa 50 tram e 600 veicoli elettrici, che potranno lavorare fra le 7.00 e le 23.00, invece che concentrarsi nella fascia mattutina come prevedono i regolamenti cittadini per il trasporto merci su gomma.

I vantaggi si vedranno su molti livelli: si prevede che il progetto City Cargo dimezzerà la presenza di camion e furgoni in città, dagli attuali 5.000 al giorno a 2.500; così le emissioni di anidride carbonica avranno una flessione del 16%. Per rendere l'intero progetto a impatto zero, si è pensato anche, per il futuro, di produrre l'energia elettrica necessaria tramite centrali eoliche.


Dimezzare i veicoli commerciali presenti in città significa poi decongestionare e rendere più sicura la circolazione viaria e ridurre l'inquinamento acustico.

Tutto ciò si tradurrà anche, secondo gli organizzatori, in un risparmio annuale di 125 milioni di euro per la città di Amsterdam, e nella creazione di circa 1.200 posti di lavoro connessi alle attività delle piattaforme di stoccaggio e alla rete di distribuzione tram/E-cars.

L'augurio è che la città di Amsterdam sperimenti tutti i benefici previsti e che altre città, anche italiane, possano seguire l'esempio e scoraggiare il trasporto su gomma non solo con pedaggi ed ecopass, ma soprattutto pensando a fornire una rete di trasporti alternativi davvero efficiente.

31 Gennaio 2008 - Scrivi un commento
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