A Milano Ikea punta sulla geotermia

Al via l'impianto geotermico che alimenterà il punto vendita di Corsico. Sarà tra i più grandi di Europa e farà da progetto pilota per la Provincia di Milano. Una buona notizia, considerando che le potenizalità della geotermia sono ancora tutte da esplorare.

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di Miriam Giudici


Impianto "The Geysers California"
Risparmio e riduzione dell'inquinamento: sono questi gli obiettivi che hanno portato Ikea, il colosso svedese dell'arredamento, a inaugurare il 18 dicembre un impianto geotermico a bassa entalpia che fornirà energia al punto vendita di Corsico, comune a sud di Milano.

L'azienda prevede di coprire così ben il 50% del fabbisogno energetico del suo megastore, che è il più grande d'Italia, riassorbendo completamente l'investimento iniziale in una prospettiva di medio/lungo termine. E riducendo annualmente le emissioni di CO2 di 800 tonnellate.

L'energia geotermica, lo dice la parola stessa, è l'energia generata da fonti geologiche di calore: si può trattare di fenomeni particolari di origine vulcanica, come nel caso dei soffioni di Larderello, che sono sfruttati fin dall'inizio del Novecento. Ma si tratta anche, più generalmente, del calore naturale del sottosuolo, concentrato in quelli che gli scienziati chiamano “giacimenti geotermici”: il gradiente che si crea fra la superficie terrestre e le sonde di un impianto geotermico che arrivano a questi giacimenti, a centinaia di metri di profondità, viene sfruttato per riscaldare gli edifici in inverno e raffreddarli d'estate.


Basilea
Nel caso di Corsico, si tratta di 304 sonde poste a una profondità di 125 metri. Queste sonde costituiranno uno degli impianti più grandi d'Europa e fungeranno anche da ambizioso progetto pilota per la Provincia di Milano, così densamente abitata: “Quello inaugurato oggi - ha dichiarato l’assessore provinciale all’Ambiente Bruna Brembilla - è importante, oltre che innovativo, perché mette in pratica due obiettivi fondamentali della Provincia di Milano: da un lato la produzione di energia pulita, assicurata dalle sonde geotermiche; dall’altro il risparmio dell’acqua, grazie al sistema di riciclo della risorsa idrica utilizzato dall’impianto”.

Ikea sta realizzando un altro impianto a Parma: l'azienda, in Italia, intende impegnarsi per ottenere una riduzione del 15% dei consumi nel 2009, e per avere negozi alimentati almeno al 60% da energia da fonti rinnovabili.

Lo sfruttamento della geotermia, in Italia e in Europa, è una questione piuttosto complicata: se un paese come l'Islanda, interessato da fenomeni geotermici estremi, è così fortunato da poter trarre una considerevole quota di energia da questa fonte rinnovabile, in altri paesi sono ancora oggetto di studio le potenzialità degli impianti geotermici cosiddetti “di terza generazione”, gli Enhanced Geotermal Systems (Egs), in grado di creare artificialmente giacimenti geotermici anche laddove non ce ne sono.

Gli scavi effettuati per portare avanti un ambizioso progetto svizzero, il Deep Heat Mining di Basilea - che avrebbe dovuto riscaldare cinquemila abitazioni - hanno però prodotto scosse telluriche, e i lavori sono stati fermati. Si trattava in questo caso di perforazioni che raggiungevano addirittura i cinque chilometri di profondità.


Yosemitegeyser
Tuttavia l'Aisga, Associazione Italiana Sistemi Geotermici Avanzati, porta avanti studi e ricerche per far sì che nel giro di dieci anni in Italia il 10% dell'energia prodotta possa arrivare da impianti geotermici.

Un traguardo davvero difficile, ma da perseguire con tenacia dati i tanti vantaggi che lo sfruttamento della geotermia può assicurare: non solo perché non comporta emissioni di gas serra, ma anche per l'impatto ambientale molto ridotto delle centrali e per la totale assenza di sostanze pericolose da trasportare e stoccare in superficie.

E questo, in tempi in cui sono sempre più forti le voci che intendono farci ritornare al nucleare, è davvero qualcosa da prendere seriamente in considerazione.

22 Dicembre 2008 - Scrivi un commento
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