Salva la detrazione 2008 del 55%, ma per il futuro?

Continuano ad imperversare le polemiche riguardo all’art.29 del decreto legge 183/2008 (nominato “pacchetto anticrisi”), presentato dal Ministro dell’Economia lo scorso 29 novembre. La riforma colpisce duramente gli incentivi per gli interventi volti al risparmio energetico nell’edilizia: usufruire della detrazione del 55% sarà molto più difficile per i cittadini e il tetto massimo dei contributi statali è sensibilmente ridotto. Un segnale positivo viene dalla Ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che ha annunciato la presentazione di un emendamento per cancellare l’articolo in questione.

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di Virginia Greco


Il decreto legge presentato la scorsa settimana dal Governo ha generato una reazione a catena di proteste tra cittadini e operatori del settore. Le agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici non saranno più garantite; richiederle sarà più complesso e ottenerle niente affatto scontato.

Secondo tale decreto, coloro che vorranno far ricorso alle detrazioni, nel 2009 e/o nel 2010, saranno costretti a farne esplicita richiesta all’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima esaminerà le istanze (da inviare esclusivamente per via telematica), secondo l’ordine cronologico con sui saranno pervenute, e fornirà risposta entro 30 giorni. Poiché sono previsti dei limiti massimi ai crediti d’imposta, non tutti riceveranno l’agevolazione. Decorso un mese dalla presentazione dell’istanza, quanti non avranno ottenuto risposta si dovranno considerare esclusi (silenzio-rifiuto).


I limiti di spesa stabiliti dal Governo prevedono un tetto di 185.9 milioni di euro per il 2009 e 314.8 milioni di euro per il 2010
I limiti di spesa complessivi stabiliti sono: 185.9 milioni di euro per il 2009 e 314.8 milioni di euro per il 2010.

Il testo originario - quello presentato il 29 novembre - prevedeva anche una retroattività della norma, la quale avrebbe investito, quindi, anche quanti hanno già intrapreso opere nel 2008, sicuri di poter contare sulla detrazione del 55% delle spese. A seguito di tre giorni infuocati da polemiche, discussioni e proteste, il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ha annunciato lo scorso 3 dicembre che la retroattività della norma sarà eliminata; non cambia però la posizione riguardo ai limiti economici imposti per i prossimi due anni.

Le critiche pesanti al decreto sono arrivate in massa e da più parti: cittadini coinvolti in interventi di riqualifica dei propri edifici, associazioni di consumatori, produttori del settore edile (in particolare del solare-termico e degli infissi) e organizzazioni ambientaliste.


Il logo dell'Anit, Associazione Nazionale per l'Isolamento Termico e Acustico
“Non condividiamo né comprendiamo - afferma l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico (ANIT) - questa demolizione di una normativa che, in soli due anni dalla sua entrata in vigore, aveva permesso a più di 200mila utenti - tra aziende e privati - di fare qualcosa di concreto per risparmiare energia e rispettare gli impegni presi con il protocollo di Kyoto”.

In una lettera al Governo, la ACE (Associazione Certificatori Energetici) scrive: “Il decreto introduce un elemento di aleatorietà che ridurrà in modo significativo la propensione all’acquisto di privati ed imprese, con conseguenti danni economici per l’intero settore industriale.

Meno investimenti “buoni”, meno risparmio economico per i cittadini e meno tutela ambientale. Solo passi indietro, dunque.

Il direttore del Kyotoclub, Gianni Silvestrini, si dichiara sconcertato: “Oltre a garantire minori importazioni di combustibili e un taglio delle emissioni di gas serra, l’incentivo statale era positivo anche dal punto di vista strettamente economico. A fronte di un impatto minimo sulle casse dello stato, garantiva il prosperare di tutto un settore industriale e aveva permesso il recupero di una parte di lavoro sommerso (si stima che l’incremento delle entrate dovuto ad esso sia stato di mezzo miliardo di euro).

Sulle medesime note gli interventi di Legambiente e Assolterm (Associazione Operatori del Solare Termico), le quali lanciano per l’11 dicembre la proposta di un incontro, davanti a Palazzo Chigi alle 11,00, di quanti vogliano far sentire la propria protesta e le proprie ragioni.


La ministra dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo
Confortante risulta, però, la posizione della Ministra dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, la quale lo scorso 5 dicembre ha dichiarato di voler promuovere la completa cancellazione dell’art.29 del decreto legge in questione, al fine di ripristinare le norme sul bonus fiscale finora applicate. “La detrazione del 55% ha prodotto effetti molto positivi in termini di sviluppo economico del settore, - ha dichiarato la Prestigiacomo - come anche di efficienza dei consumi energetici e riduzione delle emissioni, questioni sulle quali occorre insistere, anche nell’ottica di un adempimento degli impegni internazionali”.


Il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti
Lo farà? Stiamo a vedere. Dal canto suo, il Ministro Tremonti continua a sostenere che “i crediti di imposta non sono e non possono essere un bancomat; troppe volte sono stati utilizzati come tali”.

La cosa più sconcertante è che - in un momento di crisi, in cui il terrore per la recessione economica induce politici e industriali a spingere la gente al consumo - si vadano a colpire quanti compiono spese “positive”, ossia investono denaro in qualcosa che produce un risparmio in termini di impronta ecologica.

Sembra non esserci alcuna riflessione critica in azioni di tal tipo. Se proclamare la necessità di una decrescita in questi giorni appare come promuovere un’eresia, a rischio di reclusione, auspicheremmo che ci fosse almeno una visione più ampia e intelligente della questione: ciò che produce benefici a lungo termine per il sistema sono i consumi critici, le scelte di investimento e spesa che promuovano la qualità, la riduzione dell’impatto ambientale, la sostenibilità in generale, nonché la dignità umana dei lavoratori e degli utenti stessi. Il consumo non è e non può considerarsi “cosa buona e giusta” tout-court.

8 Dicembre 2008 - Scrivi un commento
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