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Il WWF da il benvenuto a Obama: da oggi il pianeta potrà respirare un'aria nuova?

Il nuovo Presidente, per fare la differenza, deve rendere i cambiamenti climatici la priorità della politica interna ed estera.

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Le elezioni presidenziali americane non riguardano unicamente le sorti di una nazione, ma scandiscono il tempo e dettano le regole di convivenza nel mondo intero. E’ quindi tempo, occasione di bilanci ed auspici.

I primi segnali di un vero cambiamento, secondo il WWF, si vedranno dai comportamenti della nuova amministrazione americana sul clima.

“L’America dovrà riprendere la leadership degli sforzi globali per arrivare ad un nuovo trattato sui cambiamenti climatici – dichiara il WWF - ed il primo segnale in questo senso ce lo attendiamo con la nomina di un nuovo negoziatore in vista della conferenza di Poznan, a Dicembre”.

Per il WWF, andrebbe archiviata l’ossessione della sicurezza mondiale intesa in termini puramente ed esclusivamente militari, che ha profondamente influenzato e condizionato le attitudini, i comportamenti e le scelte dell’intera umanità per quasi un decennio. La minaccia di Al Qaeda, l’intervento bellico in Iran e in Afghanistan e l’intera politica estera statunitense: tutto è stato fortemente marcato dall’azione militare, ignorando invece le cause fondamentali – di natura sociale, economica, ambientale – alla radice di molti degli attuali conflitti che, se non adeguatamente affrontate, sicuramente costituiranno una minaccia alla sicurezza globale ben più devastante di quanto non sia stata la minaccia terroristica.

Metà della popolazione mondiale vive con meno di un dollaro al giorno e sopravvive solo grazie – e a spese – delle risorse naturali forniti da un ambiente già messo sotto stress dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici e da un'impronta ecologica insostenibile; le prospettive nel medio termine non sono destinate a migliorare, ed un numero sempre più consistente di nazioni ambisce ad entrare in quella che definiamo la “classe media globale”, determinando cambiamenti epocali nella quantità e nella struttura dei consumi a livello planetario.

In questo scenario, gli incidenti a cui abbiamo avuto modo di assistere in molte capitali mondiali, a causa del rincaro dei prezzi alimentari, sono solo un assaggio di ciò che può accadere se continueremo a non affrontare con il dovuto senso d’urgenza e serietà il crescente squilibrio tra quanto consumiamo e quanto una natura sotto stress riesce a produrre.

Secondo il WWF, i dati forniti nell’ultimo Living Planet Report (2008) parlano chiaro, e testimoniano di come il pianeta e l’intera umanità stia vivendo ben al di sopra delle proprie possibilità, in una preoccupante situazione di “ecological crunch”, di stretta ecologica, di “bolla” ambientale non sostenibile nel tempo.

E’ per questo che i cambiamenti climatici, l’esaurimento delle risorse naturali ed il collasso degli ecosistemi planetari costituiscono le vere minacce, profonde e permanenti, alla pace e alla sicurezza nel 21° secolo. Ed è per questo che l’intera umanità è in attesa di una svolta decisa e radicale nella politica estera americana – e quindi mondiale – , ed auspica che la nuova presidenza sia artefice di una politica nuova nei suoi fondamentali, una politica che affronti le minacce globali che indeboliscono la nostra sicurezza collettiva in un mondo globalizzato e sempre più interdipendente.

“Per poter fare ciò, è fondamentale riportare i dati e le ragioni della conoscenza scientifica nei luoghi che contano e al centro delle decisioni politiche” - sostiene il WWF – “marcando con determinazione e forza le distanze da un negazionismo che ha fornito troppi e dannosi alibi all’inazione e al perdurare dello status quo, in presenza e a dispetto di dati ed informazioni senza precedenti sullo stato dell’ambiente planetario”.

4 Novembre 2008 - Scrivi un commento
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