Svezia e Germania le più verdi d'Europa. Italia agli ultimi posti

Questi i risultati che emergono dalla XVIIª edizione dell’UPS Europe Business Monitor, sondaggio annuale in cui 1.451 top manager in sette Paesi europei sono stati chiamati ad esprimere le proprie opinioni su diversi temi che influenzano il business in Europa.

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Secondo il 59% dei manager in Europa, non tutto è perduto nella corsa per salvare il pianeta. Resta fuori dal coro la Germania, dove l’86% dei manager ritiene che sia troppo tardi per evitare che il riscaldamento globale cambi il mondo rispetto a come lo conosciamo. Oltre la metà degli intervistati in tutti gli altri Paesi sono, invece, ottimisti riguardo la possibilità che la terra si salvi – si va da una punta massima del 76% nei Paesi Bassi al 57% degli intervistati nel Regno Unito. Questi dati contrastano con la Germania dove appena il 13% pensa che ci sia ancora tempo per far sì che il pianeta rimanga così come è oggi.


Le preoccupazioni per l’ambiente sono esagerate?

Oltre le preoccupazioni riguardo all’irreversibilità del destino del pianeta (86%), circa la stessa percentuale di dirigenti in Germania crede che le preoccupazioni per l’ambiente siano fondate e non siano esagerate (83%). Questa volta, la maggioranza dei top manager in Europa si trova d’accordo sulla fondatezza della questione ambiente (75%). Ciò significa, tuttavia, che per una minoranza non trascurabile di dirigenti - quasi un quarto degli intervistati (23%) - si tratta di discorsi campati in aria. I più scettici riguardo la gravità della situazione ambientale si trovano in Belgio e Italia (con un 29% ciascuno) e Regno Unito (27%). Fedeli alla linea, i dirigenti in Germania sono i meno scettici, con solo un 17% che dichiara che le preoccupazioni per l’ambiente sono esagerate e che si tratta di una moda passeggera.

L’erba del vicino (non) è sempre più verde …

Germania e Svezia si sono piazzate prime a pari merito in cima alla classifica delle nazioni europee più verdi ottenendo il 23% ciascuna del totale dei voti. Tuttavia, mentre la Germania deve il suo successo al voto di metà dei propri dirigenti (48%), i più favorevolmente colpiti dalle credenziali verdi della Svezia sono stati gli intervistati in Belgio, Regno Unito e Italia che hanno così contribuito al suo primo posto accanto alla Germania.

L’Italia è in fondo alla classifica

Con un significativo auto-voto da parte di un terzo dei propri dirigenti, l’Italia viene indicata come la nazione europea meno sensibile alle problematiche ambientali, con il 14% dei voti totali. L’Italia finisce così in fondo alla classifica, dietro Grecia (11%) e Federazione Russa (9%), come nazione meno verde d’Europa.

Chi dovrebbe rimettere le cose a posto?

Quando si tratta di tutelare l’ambiente, i dirigenti in Europa ripongono la propria fiducia per lo più nell’Unione Europea, con il 43% convinto che l’UE dovrebbe essere l’autorità predisposta a definire standard ambientali obbligatori per l’industria. L’UE registra alti livelli di consenso soprattutto nei Paesi Bassi, in Belgio e Spagna (rispettivamente 68%, 65% e 55%). In forte controtendenza rispetto agli altri dirigenti in Europa, i top manager nel Regno Unito non hanno fiducia nella capacità dell’Unione nel fissare gli standard ambientali (18%) e tendono a preferire invece i governi nazionali (43%). Al contrario, i dirigenti in Europa non si fidano della capacità di stabilire standard a tutela dell’ambiente di associazioni industriali (solo 6%) o di organizzazioni non governative ecologiste (3%).

Per ulteriori dettagli sui risultati dell’ultima edizione dell‘UPS Europe Business Monitor potete contattare holtjona.leka@noesis.net o tatiana.tassini@noesis.net. Per comparazioni con le precedenti edizioni della ricerca è possibile visitare il sito www.ebm.ups.com a partire da fine gennaio 2008.


Informazioni sulla ricerca:

1. La diciassettesima edizione dell’UPS Europe Business Monitor ha riguardato 1.451 dirigenti di un campione rappresentativo delle principali aziende in Europa; le interviste sono state compiute tra il 29 agosto e il 18 ottobre 2007. Questa ricerca viene effettuata annualmente.

2. Le interviste sono state condotte nei seguenti paesi: Belgio (100), Francia (250), Germania (251), Italia (250), Paesi Bassi (100), Regno Unito (250) e Spagna (250). Le persone contattate sono tutti dirigenti di primo livello. Il giro di affari medio annuale delle società coinvolte è di 1 miliardo di euro; la media degli impiegati è di più di 2.400 unità.

Le interviste sono state condotte dalla società di ricerche di mercato indipendente TNS (Taylor Nelson Sofres) da operatori del centro telefonico internazionale della TNS di Londra, nella lingua madre degli intervistati.

3. I risultati della prima edizione dell’UPS Europe Business Monitor sono stati pubblicati nella primavera del 1992, quelli della seconda nell’autunno del 1992 e successivamente ogni autunno, con cadenza annuale. Tutti i risultati sono disponibili su un sito Internet dedicato, all’indirizzo www.ebm.ups.com. I risultati della diciassettesima edizione saranno disponibili online a partire dalla fine di gennaio 2008.

4. La ricerca annuale UPS Europe Business Monitor è stata lanciata nel 1992 con lo scopo di fornire un costante aggiornamento sulle opinioni di manager in Europa. Configurandosi come la maggiore società di trasporti al mondo e leader mondiale nei servizi per la gestione della supply chain, UPS offre una gamma completa di soluzioni per sincronizzare il flusso di beni, informazioni e capitali. I risultati di questa ricerca offrono a UPS, ai suoi clienti e a tutti coloro che fossero interessati ad un’informazione di tipo economico una panoramica sulle ultime condizioni, trend e sfide che influenzeranno le aziende in Europa che partecipano al mercato globale.

5. Con sede principale ad Atlanta (USA), UPS consegna più di 15,6 milioni di pacchi e documenti al giorno ed opera in oltre 200 paesi e territori. UPS ha più di 425.000 dipendenti in tutto il mondo e nel 2006 ha generato un fatturato di 47,5 miliardi di dollari. La società è quotata al New York Stock Exchange (NYSE:UPS). Ulteriori informazioni sull’azienda sono disponibili sul sito web www.ups.com.

21 Gennaio 2008 - Scrivi un commento
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