L’incisività di questi messaggi, congiunta ai controlli dei NAS in alcuni canili e rifugi sparsi nel territorio italiano, ha condotto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Odinanza firmata dal Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, in materia di anagrafe canina. Scopo dell’Ordinanza è quello di assicurare l’uniforme applicazione sul territorio nazionale della normativa sull’identificazione dei cani e la gestione dell’anagrafe canina. Il provvedimento, in particolare, vieta la vendita dei cuccioli di età inferiore ai due mesi e dei cani che non siano stati identificati e registrati. L’Ordinanza dispone inoltre che i proprietari dei cani provvedano, nel secondo mese di vita degli animali, alla loro identificazione e registrazione mediante l’applicazione di un microchip elettronico. L’identificazione avverrà ad opera dei veterinari pubblici e dei liberi professionisti abilitati ad accedere all’anagrafe canina. I Comuni poi, cui spetta la responsabilità di identificare e registrare in anagrafe i cani rinvenuti o catturati sul territorio dovranno dotare la propria polizia locale di almeno un dispositivo di lettura di microchip ISO compatibile, strumento fondamentale per la prevenzione del randagismo.
Importantissimo è anche il divieto di vendita ai cuccioli di età inferiore ai due mesi di vita previsto dall’Ordinanza per rispettare il rapporto tra la madre e i suoi piccoli.
L’Ordinanza su anagrafe canina rappresenta un primo importante atto per la tutela dei cani, come dichiara Ilaria Innocenti del settore Cani e Gatti della LAV: “Apprezziamo l’atto normativo, seppure d’urgenza, voluto dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Con questa Ordinanza si è aperta una nuova stagione per gli animali domestici e si è iniziato il percorso per assicurare su tutto il territorio nazionale l'uniforme applicazione della normativa sull'identificazione dei cani”.
La speranza è che tale provvedimento possa rappresentare una potente arma contro il randagismo, fenomeno di dimensioni preoccupanti nel nostro paese e diffuso soprattutto nelle regioni meridionali.
Per contrastare la prima causa di tale fenomeno, ovvero l’abbandono dei cani, la principale raccomandazione è quella di riflettere attentamente prima di adottare o acquistare un cucciolo.
Una scelta impulsiva potrebbe condurre ad un gesto illegale e senza dubbio…disumano.
1 Settembre 2008 - Scrivi un commento
Speriamo comunque che si riescono ad ottenere dei risultati in tempo breve e in maniera risolutiva, dato che la crisi attualmente presente in Sicilia per il randagismo non è certamente l'unica, visto che molte altre regioni hanno problemi analoghi.