Parole, parole, parole

I ghiacciai si sciolgono a vista d'occhio, i cambiamenti climatici sono ormai una realtà sotto gli occhi di tutti, e cosa fanno gli 8 "grandi" riuniti ad Hokkaido? Parlano. Fissano obiettivi lontanissimi (2050). Propongono soluzioni superate (il nucleare). Non indicano alcuna soluzione reale.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google


Immagine tratta da "La Stampa" che intitola: Addio ai ghiacciai più belli del mondo
Accordo deludente sul clima, nessuna road-map per arrivare ad una riduzione, il 50% in meno entro il 2050, anch’essa insufficiente. I grandi della terra hanno fallito il tentativo di dare impulso alle trattative internazionali sul clima.

I paesi del G8 sono responsabili del 62% dell’anidride carbonica accumulata nell’atmosfera terrestre il che li rende i principali responsabili dei cambiamenti climatici e la parte più consistente del problema” - dichiara Kim Carstensen, Direttore del Programma Globale Clima del WWF - “Il WWF trova patetico il loro modo di schivare ancora le proprie responsabilità e il rifiuto a trasformarsi dalla principale causa del problema, in risolutori del problema stesso. Confermare gli esiti dello scorso anno è un risultato non degno di nota”.


Il presidente Usa George W. Bush con il primo ministro giapponese Yasuo Fukuda al Windsor Hotel Toya a Toyako. G-8 del Giappone

Il WWF nei giorni scorsi aveva ricordato ai leader del G8 che il mondo scientifico sottolinea espressamente il bisogno urgente di tagliare le emissioni globali molto più del 50% entro il 2050, per evitare le conseguenze più catastrofiche dei mutamenti climatici. Per arrivare all’obiettivo che tutti dovrebbero perseguire, vale a dire rallentare e fermare i cambiamenti del clima, le emissioni devono raggiungere il picco e cominciare a decrescere entro i prossimi 10-15 anni. Per questo i paesi ricchi, come deciso a Bali, devono ridurre le emissioni tra il 25% e il 40% entro il 2020. Ma questo obiettivo di medio termine, cruciale per salvaguardare il mondo come lo conosciamo e milioni di vite umane, non è contenuto nel comunicato finale del G8.

Anche per Greenpeace l’accordo sul clima raggiunto dal G8 per ridurre le emissioni di gas serra del 50% al 2050 è solo un patetico slogan senza sostanza.

“L’accordo, infatti, non indica alcun anno di riferimento rispetto a cui si vuole operare tale riduzione, e non ha alcun obiettivo intermedio vincolante, come invece richiesto all’interno delle negoziazioni delle Nazioni Unite” afferma Francesco Tedesco, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Per salvare il Pianeta dai peggiori impatti dei cambiamenti climatici occorre che i grandi del mondo decidano di fissare un obiettivo di riduzione di almeno il 50% al 2050 rispetto ai livelli del 1990 a livello globale. Questo vuol dire che i Paesi industrializzati dovranno operare abbattimenti superiori all’80%.”


Le Maldive rischiano di scomparire
Greenpeace rende noto che proprio ieri la Repubblica delle Maldive ha chiesto ai leader del G8 di impegnarsi in riduzioni vincolanti di almeno il 30 per cento delle emissioni al 2020. Le Maldive come le altre piccole isole dell’Oceano Indiano stanno, infatti, già affrontando gli impatti dei cambiamenti climatici, eventi meteo estremi che spesso significano vere tragedie come perdita di vite e di mezzi di sostentamento.

Legambiente, infine, si chiede perché rimandare la soluzione a domani quando i mutamenti climatici sono un problema già in atto.

“Risparmio energetico, mobilità sostenibile, fonti rinnovabili: le strade da percorrere per combattere il mutamento climatico sono già chiare, perché allora spendere altro tempo nel parlare, mentre potremmo intervenire concretamente? Prefissarsi obiettivi sempre più lontani nel tempo, senza darsi scadenze intermedie – afferma Maurizio Gubbiotti, responsabile internazionale di Legambiente – è, infatti, solo un modo per evitare di affrontare subito l’effetto serra, condannando così intere comunità agli effetti del cambiamento climatico.


Il Perito Moreno
Anche se aspettiamo maggiori dettagli sul medio termine, siamo stupiti anche del comportamento dell’Unione Europea che, dopo tanti proclami sul 20-20-20, oggi sembra aver rinunciato con tanta facilità al ruolo positivo e trainante svolto finora. E in questo senso, è inutile dire che il Governo italiano, già da tempo impegnato a chiedere ulteriori sconti sugli obiettivi di Kyoto, non solo non ha indugiato ad unirsi al coro, ma si è addirittura distinto nel perorare la causa del nucleare”.

Nel frattempo, nel pieno dell’invero australe, il ghiacciaio Perito Moreno si sta sciogliendo a vista d’occhio.

E i politici di tutto il mondo parlano. Parlano. Parlano.

8 Luglio 2008 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
La Prossima era Glaciale

65 milioni di anni fa, i dinosauri vennero spazzati via dalla faccia della terra da qualcosa di terrificante...
Continua...
Il Mondo Secondo Monsanto

Monsanto è leader mondiale nella produzione degli organismi geneticamete modificati (ogm) ed è una delle...
Continua...
Vivere i Cambiamenti Climatici

I cambiamenti climatici in atto su tutto il pianeta rimarranno ancora a lungo. da dove vengono? qual è la...
Continua...
Breve Storia Del Clima

In che modo il riscaldamento globale potrebbe influenzare la nostra vita? è questa la causa dell'alternarsi...
Continua...
Notizie da un Pianeta Rovente

L'effetto serra è un conto aperto che l'umanità ha col proprio futuro. ne vediamo le conseguenze nei forti...
Continua...
Manuale di Sopravvivenza alla Fine del Petrolio

Un'approfondita riflessione e un manuale ricco di suggerimenti e proposte concrete per modificare il nostro...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
LINK ESTERNI
TERRANAUTA TV
E se succedesse alla tua casa?
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità