Legambiente: Il taglio dell’ICI finanziato coi soldi destinati alle infrastrutture di Sicilia e Calabria
Secondo Legambiente, i soldi destinati alle infrastrutture per la mobilità nelle due Regioni meridionali sono stati incamerati dal Governo per coprire la soppressione dell’imposta comunale sulla prima casa.
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Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti Saranno siciliani e calabresi a coprire le spese relative al taglio dell’Ici. Saltano così opere che la Sicilia e la Calabria aspettano da tempo (metropolitane leggere, tangenziali, completamento e adeguamento di alcune statali) e, in questo contesto, appare ancor più paradossale la foga con cui l’esecutivo continua a sbandierare l’ipotesi Ponte sullo Stretto di Messina. Commenta così Legambiente la decisione del ministero dell’Economia di dirottare ai Comuni, in cambio della soppressione dell’Ici, i 1.300 milioni di euro destinati a interventi urgenti per la mobilità in Calabria e Sicilia.
Quel miliardo e tre – ricorda Legambiente – è il “tesoretto” accantonato da Fintecna per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Il precedente Governo aveva stabilito che quei soldi, una volta messa da parte l’ipotesi Ponte, sarebbero serviti a realizzare o completare una serie di opere (alcune di dubbia utilità) da anni in lista di attesa. Ora, con un nuovo giro di valzer, il denaro prende una nuova destinazione e va a coprire i mancati introiti comunali dell’Ici. In buona sostanza – aggiunge Legambiente – il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha messo la prima pietra sopra il Ponte sullo Stretto: già non c’erano i 5 miliardi per realizzarlo, ora non ci sono nemmeno 1.300 milioni per costruire opere che sia la Calabria che la Sicilia considerano prioritarie rispetto al Ponte stesso.
27 Maggio 2008 -
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