I'm not a plastic-bag

Vive a Modbury, una piccola città inglese. Il suo nome? Rebecca Hoskins. Chi é? Una donna che da sola ha rivoluzionato una città che, grazie a lei, oggi ha abolito le bustiche di plastica.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Valeria Oppenheimer


Questa è la storia di un sogno che si realizza ed è una storia a lieto fine.

Rebecca Hoskins è una giovane donna inglese ed un noto quotidiano, il Guardian, l’ha inserita nella lista delle “cinquanta persone che potrebbero salvare il mondo”. Sapete perché?

Nata a Modbury, una piccola città tra le fantastiche colline del Devon a pochi chilometri dalla Manica, Rebecca lavora come documentarista. Ed è proprio girando un documentario per la BBC sulla vita marina nel Pacifico che assiste ad una realtà scioccante: foche, albatros, delfini imprigionati nei detriti di plastica… tartarughe soffocate dalle buste. Tornata a casa Rebecca si rende conto che la situazione del mare è drammatica e che l’unico modo per bloccare il disastro prima che sia troppo tardi è decidere di “fare qualcosa”. Cosa, però? Aspettare che la soluzione venga risolta dai Potenti, dai Governi, dall’Alto insomma… servirebbe troppo tempo…

Dunque Rebecca si mette in gioco, decide di provare a fare quel qualcosa in prima persona. All’inizio semplicemente racconta quello che ha visto; poi decide di affittare la galleria d’arte locale e vi proietta il suo documentario per mostrarlo agli esercenti di Modbury. Le immagini sconvolgenti degli animali imprigionati provocano la stessa reazione in tutti. I negozianti di Modbury scelgono di non utilizzare, distribuire o vendere le buste di plastica. Le sportine vengono consegnate presso un deposito per poi essere riciclate, poco tempo dopo appaiono qua e là cassonetti denominati “ amnistia plastica” nei quali i cittadini depositano le proprie buste. Il passaparola funziona; il 28 Aprile 2007 Modbury diviene la prima “plastic-bag free town” d’ Europa. Pian piano sacchetti di cotone o cartone riciclato fanno la propria comparsa; una vera rivoluzione.

Questa piccola città, 1500 abitanti, 760 abitazioni, una scuola e poco altro diventano un esempio per molti altri comuni inglesi. La notizia si sparge, sempre di più e sempre più lontano; arriva in Australia, in Cina. Le persone riflettono, scelgono di usare le borse di cotone quando vanno a fare la spesa. Le sportine create a Modbury, quelle con la scritta “I’m not a plastic bag” (si, le avete viste in giro anche voi… ), divengono il simbolo di una filosofia, quella del rispetto per l’ambiente. Tutti le vogliono, le comprano, vanno a ruba, ormai sono quasi introvabili!

Settanta comuni inglesi intanto si adeguano e scelgono di eliminare le plastic-bags, la notizia arriva anche a Londra e subito nascono tante iniziative per eliminare gli odiati sacchetti.

Ma non basta.

Il numero di buste di plastica che annualmente vengono distribuite nel mondo è stimato intorno ad un milione di miliardi. L’unico modo che abbiamo per evitare che cresca ancora è probabilmente quello di seguire l’esempio di Rebecca Hoskins. Perché le rivoluzioni partono quasi sempre dal basso. E perché prima iniziamo ad attivarci, meglio è.

Intanto a Maui, nelle isole Hawaii, entro tre anni entrerà in vigore il divieto di usare le sportine in plastica; ogni giorno una nuova città, da qualche parte nel mondo, segue l’esempio di Modbury.

E noi cosa aspettiamo?4 Maggio 2008 - Scrivi un commento

Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Un lettore ha commentato questo articolo:
22/4/09 09:36, matteo ha scritto:
Ho letto con interesse la notizia su "I am not a plastic bag". Che bello se tutto parte anche da noi. Io sono convinto che un uomo solo non possa cambiare le regole del gioco ma ogni singolo individuo può diventare messaggero di un nuovo segnale.
Unica osservazione speriamo che Le sportine, quelle nemiche della plastica, non nascano in una città plastic free, con una iniziativa promossa nel no platic day magari in una newtown dell'abruzzo. Basta inglesismi, l'amore per la natura è anche questione di linguaggi locali :-)
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Rifiuto Riduco e Riciclo per Vivere Meglio

Dall'emergenza rifiuti in Campania alla verità sugli impianti di incenerimento. Dalla raccolta...
Continua...
Il Girone delle Polveri Sottili

Frammenti di un filtro chirurgico comunemente installato nella vena cava dei malati di tromboembolia...
Continua...
Smaltire e Riciclare i Rifiuti

Ti sei mai chiesto che cosa succede a quello che buttiamo nella spazzatura e nei cassonetti della raccolta...
Continua...
Ecoballe

Napoli, quattordici anni di emergenza. Rifiuti a ogni angolo di strada. Politici nel mirino. Costi alle...
Continua...
Dove lo Butto?

Un libro divertente e ricco di illustrazioni che spiega ai più piccoli come contribuire al benessere...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
TERRANAUTA TV
Rifiuti: adesso sono risorse
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità